martedì 30 ottobre 2012


LA SICILIA CAMBIA, SCEGLIE CROCETTA M5S PRIMO PARTITO, CROLLA IL PDL IL CANDIDATO DEL PD VINCE COL 30,5%. RECORD ASTENSIONI: 52%

Rosario Crocetta Pd (foto), vince le elezioni: sarà il presidente della Sicilia. 61 anni, vicepresidente della Commissione speciale Antimafia (Crim) dell’Ue, sotto scorta dal 2003, sostenuto da Pd-Udc, Api e Psi, ha ottenuto, a spoglio quasi ultimato, il 30,5% dei consensi. Vince lui e vince l’astensionismo, in una Regione dove solo il 47,4% degli elettori si reca alle urne mentre il resto dei siciliani diserta le urne e guarda dalla finestra lo sfaldamento di un intero sistema politico. Scenario: ora che succedera' in assemblea? Se la vittoria di Crocetta indica un radicale cambiamento, il dato sull’astensionismo denuncia un allarmante sfiducia verso la politica e i partiti che finora l’hanno interpretata. Crolla il Pdl, che si ferma al 12,6% del consensi, una frana irrecuperabile se si pensa a quel 61 a zero nei confronti del centrosinistra nel 2001 o a quel 66,6% di Raffaele Lombardo, nel 2008 con la coalizione che inglobava anche Mpa e Udc. Il Pdl allora viaggiava sul 33,5% e Berlusconi aveva qui la sua roccaforte. Un’altra era politica rispetto ad oggi, con il segretario Angelino Alfano che perde nella sua isola e perde ancor peggio nella sua Agrigento. Spopola Grillo con quel 14.7% che consacra il M5s primo partito dell’isola e spazza in un giorno i voti di Idv e Sel al punto da non fargli superare la soglia di sbarramento e bloccarli con quel 3% circa di consensi fuori dal Palazzo. Il Pd raccoglie il 13,6%, perde voti rispetto al 2008 ma nel dato non si può non considerare il fatto che Crocetta, del Pd, ha una sua propria lista e dunque qualche punto percentuale in meno è “fisiologico”. L’Udc raccoglie il 10,8% e fa dire a Pier Ferdinando Casini che alla luce di quanto emerge in Sicilia a livello nazionale occorre lavorare a «maggioranze solide». Erano dieci i candidati alla poltrona oltre Crocetta. I nomi più “pesanti” si portano dietro le sconfitte più cocenti: Nello Musumeci (Pdl, Pid e Ld), che ha preso il 25,5% dei voti; Gianfranco Miccichè (Fli, Pds-Mpa, Gs e Mps), con il 15,4%; Giovanna Marano (Fed, Sel, Verdi, Idv) con il 6%. Ride e parla di un «grande successo» Giancarlo Cancellieri, il grillino che approda nell’Ars con il 18%. Un quadro politico complesso quello che viene fuori dal laboratorio politico d’Italia a cui da Roma hanno sempre guardato con grande attenzione. Il dato politico è senza dubbio la vittoria di Crocetta, il primo politico di sinistra che arriva al governo della Sicilia, e sul quale ha puntato da subito l’Udc. Eppure, quella che il segretario Pd Pier Luigi Bersani, definisce «una vittoria storica» è una vittoria che non garantisce la maggioranza assoluta sui novanta seggi dell’Ars. Quando stiamo per mandare il giornale in stampa, infatti, questa la situazione con lo scrutinio relativo a 4717 sezioni su 5308: il Movimento 5 Stelle avrebbe 14 deputati; le liste collegate a Rosario Crocetta, conterebbero 30 deputati (14 il Pd, 5 Crocetta presidente, 11 l’Udc); quelle che appoggiano Musumeci 21 seggi ( Pdl 13, Musumeci presidente 4 seggi, Cantiere popolare 4 seggi); Miccichè 15 seggi (a Grande sud 5 seggi, 10 al Partito dei siciliani-Mpa). A questi 80 seggi andrebbero aggiunti gli 8 dei candidati nel listino del presidente vincitore, quello del presidente stesso e quello del candidato governatore arrivato secondo. Crocetta potrebbe dunque contare su 39 seggi su 90. E questo è il primo dato con cui il neo-governatore dovrà fare i conti. Per governare dovrà cercare il consenso tra i deputati che non lo hanno sostenuto alle elezioni. Crocetta garantisce che non ci saranno inciuci, che chiederà la maggioranza sui singoli provvedimenti e che se alla fine non sarà possibile governare è ai siciliani che chiederà di dargli un mandato pieno tornando alle urne. L’altro dato è la fine di un’epoca, il berlusconismo, che proprio in Sicilia aveva le sue fondamenta più solide, «la zona blu» l’ha sempre definita Ilvo Diamanti, cioè quella dove il centrodestra era più forte. Non c’è più adesso, malgrado Alfano definisca «straordinariamente positivo» quel 25% raccolto dal suo candidato. Tutta la politica, invece, dovrà fare i conti con un astensionismo, oltre il 52%, che non aveva mai raggiunto questi livelli dal dopoguerra ad oggi. L’astensione e il boom di Grillo - che arriverà in forze anche in Parlamento a Roma - sono il frutto di una crisi profonda che attraversa tutti i partiti. Se il Pd tiene e resta l’unica forza politica con il carattere del grande partito di massa tutti gli altri perdono consistenza mettendo sulle prossime elezioni politiche una pesantissima ipoteca.                                                           r.c.m.s.d.p.a.
         Aggregatore notizie RSSShareContatore visite gratuito



domenica 28 ottobre 2012


IMU, I CAF: «E' CAOS SUL SALDO MANCANO DELIBERE COMUNI»

Il saldo del pagamento dell'Imu fissato per il 17 dicembre, rischia di mettere in difficoltà i contribuenti. La Consulta dei Caf, i Centri di assistenza fiscale, parla di «criticità evidenti» per la proroga concessa ai Comuni per le delibere delle aliquote. I Caf chiedono di spostare la scadenza al 31 dicembre.I Comuni hanno tempo fino al 31 ottobre per deliberare le aliquote definitive sulle quali ricalcolare l'imposta (l'acconto è stato infatti pagato sulle aliquote base); hanno poi altri 30 giorni di tempo per pubblicare la delibera. Per affrontare in tempo la questione i Caf hanno inviato agli 8.000 Comuni «una precisa richiesta al fine di ottenere le delibere e i regolamenti approvati nonché eventuali altre informazioni che consentissero di anticipare ed agevolare l'inserimento delle aliquote per il calcolo del saldo, la stampa dei modelli di versamento e la consegna al cittadino. Ad oggi - fa sapere la Consulta dei Centri di Assistenza Fiscale - hanno dato seguito alla richiesta poco meno di 1.500 Comuni (18% sul totale)». E dunque ci sarà «poco più di un mese per reperire migliaia di delibere, di regolamenti e di capitolati esterni, inserire le aliquote nelle procedure di calcolo dopo aver superato le molteplici problematiche interpretative in merito alla loro applicazione, problematiche che, peraltro, sono state già sottoposte al Ministero in diverse occasioni senza alcun riscontro». Altro problema riguarda la dichiarazione: «A poco più di un mese dalla scadenza fissata non è stato ancora approvato il modello di dichiarazione». La Consulta dei Caf si appella al governo chiedendo che il termine di presentazione della dichiarazione Imu venga fissato entro 90 giorni dalla data di pubblicazione del modello e delle relative istruzioni; che venga fissato un termine unico per la presentazione della dichiarazione Imu allineandolo a quello previsto per la dichiarazione dei redditi (30 settembre), e che sia previsto uno slittamento al 31 dicembre 2012 per il saldo senza applicazione di sanzioni.                                                                      p.c.m.r.d.c.
Aggregatore notizie RSSShareContatore visite gratuito



sabato 27 ottobre 2012


BERLUSCONI INSULTA MONTI MA NON LO SFIDUCIA DAL GOVERNO PREOCCUPAZIONE PER LO SPREAD

Accolto all'arrivo in sala da molti fischi, ma uscito tra gli applausi: il presidente del Consiglio Mario Monti, a Riva del Garda dove si è concluso il Festival della famiglia, ha difeso le politiche fatte dal suo Governo ma ha anche ammesso che qualche errore può essere stato commesso. Ha reso noto che l'anno prossimo ci sarà qualche soldo in più per le politiche familiari e giovanili, ma non ha fatto promesse di aggiustamenti della legge di stabilità, come aveva esplicitamente chiesto il ministro Andrea Riccardi. E a chi, fuori, manifestava con lancio di petardi e urla, ha detto «vi capisco». In sala c'erano le famiglie numerose, che sono arrivate a Riva del Garda agguerrite per chiedere al Governo un vero sostegno. «Non esistiamo nei programmi del governo - hanno protestato - non si rendono conto dei nostri problemi. Noi non chiediamo altro che un fisco a misura di famiglia». A loro si sono rivolti spesso sia Monti che Riccardi, nei loro interventi, punteggiati da frasi vivaci dalla platea. Riccardi - che ha organizzato il festival insieme al presidente del Trentino Lorenzo Dellai - ha garantito che sta lavorando insieme al Ministero del Lavoro alla revisione dell'Isee e che sta cercando di «modificare la legge di stabilità nella parte che riguarda le detrazioni fiscali in base al numero di figli», in modo da «collegare gli sconti fiscali all'Isee». Nessuna parola su questo dal premier, che invece ha fatto una sorta di «mea culpa»: «ci sono stati limiti alla nostra azione - ha detto - avremo fatto degli errori. Non mi riferisco a nulla di preciso - ha puntualizzato - e sono orgoglioso delle politiche fatte, ma sarebbe sciocco non ammettere che possono esserci stati errori». Ha quindi rivendicato il merito di «aver fatto lavorare insieme i nemici, soprattutto due partiti che, come loro stessi dicono ora, si affrontavano in modo incivile sprecando le loro energie non per costruire qualcosa ma per distruggersi uno con l'altro»: con loro, ha detto, «in questo Parlamento in fase di fine di legislatura è stato possibile raggiungere decisioni in misura più incisiva che in periodi precedenti». Se ci fosse stato più tempo, ha sottolineato, si sarebbe potuto spiegare meglio quanto il governo stava facendo per «non far cadere il Paese nel baratro», ma «l'opinione pubblica sta mostrando di capire i sacrifici», e ciò dimostra che «è possibile essere ascoltati senza gridare e senza cercare di sedurre». Gli italiani, ha aggiunto, «forse non erano abituati a essere trattati come adulti dal mondo politico» ma ora «hanno capito che certe rinunce oggi per avere una vera speranza di un domani migliore, se spiegate, possono essere praticate e condivise». Tante le critiche al passato, quando «si è promesso troppo senza saper mantenere le promesse» ha detto rispondendo a una persona dal pubblico che sollecitava un maggiore sostegno alle famiglie. Ci sono stati tempi, ha aggiunto, «in cui se un presidente del Consiglio si trovava davanti a un'adunata come questa, diceva 'è ovvio che aumentiamo i sussidi alle famiglie numerose, è ovvio che diminuiremo le tassè». Quindi nessuna «facile promessa» oggi, ma la sottolineatura del fatto che per il 2013 è stato previsto «uno stanziamento aggiuntivo di 50 milioni di euro per le politiche familiari e di 25 milioni per quelle giovanili». E poi un tributo alla platea: «L'Italia deve assomigliare di più a una buona famiglia» ha insistito, spiegando che il Paese deve essere grato alle famiglie perchè «grazie alla loro solidità, alla loro capacità di risparmio per quanto ridotta dalla crisi, l'Italia è in grado di affrontare le sfide di oggi. Altre notizie da Tiscali+ Governo, Monti: "Sono orgoglioso della nostra politica nonostante gli errori"+ Monti: fatti errori, ma orgoglioso del governo+ Monti, 50 mln per la famiglia nel 2013+ Welfare: Monti, per il 2013 50 mln in piu' a famiglie e 25 mln per i giovani+ Governo, Monti: Fatti errori, ma orgoglioso di nostra politica  X chiudi  Facebook  Delicious  Ok-notizie  Digg  Google  Viadeo  Stumbleupon  Yahoo  Blinklist  Badzu  Splinder  Livejournal  Twitter  Linkedin  Myspace   X chiudi   Destinatario  Commento  Il tuo nome  La tua email        I PIU' POPOLARI ATTIVITA' DEGLI AMICI  l'Unità unitaonlineunitaonline Festival famiglia, il premier: «Commesso qualche errore» dlvr.it/2NrH8D 44 minutes ago · reply · retweet · favorite  nitaonline No Monty Day, 150mila a Roma. Bloccata la Tangenziale Est fb.me/2w4KfNsiJ 2 hours ago · reply · retweet · favorite unitaonline #ancora tu, il web e le giravolte di Silvio: «Una ribollita» fb.me/1ZQUwjD43 2 hours ago · reply · retweet · favorite unitaonline Berlusconi: «Con Monti recessione senza fine. Ma non lo sfiducia» fb.me/1TN3sD4v7 2 hours ago · reply · retweet · favorite - unitaonline Casini: «La mia leadership? A disposizione dei moderati» dlvr.it/2NnwxR 5 hours ago · reply · retweet · favorite- Join the conversation Più letti di oggi della settimana Berlusconi condannato: 'Dobbiamo far qualcosa' Berlusconi, ecco perché si salverà Anm: no barbarie, basta attacchi Orrore a Manhattan: due bimbi massacrati dalla tata-killer Berlusconi insulta Monti ma non lo sfiducia Dal governo preoccupazione per lo spread Giannino attacca Montezemolo «Mi sono sentito un clandestino» Stanotte addio all'ora legale Si guadagna un'ora...e 102 milioni Berlusconi condannato: 'Dobbiamo far qualcosa' Berlusconi, ecco perché si salverà Anm: no barbarie, basta attacchi Nasce «Choosy sarai tu» Sberleffo on line a Fornero Santoro: «Io ad Arcore» | ascolti  record per La7 Orrore a Manhattan: due bimbi massacrati dalla tata-killer Buon viaggio nella Via Lattea Con una foto da 9mld di pixel  Berlusconi: �Con Monti recessione s...  Mutui Deutsche Bank
Scopri l'offerta completa Deutsche Bank di mutui per la casa Fotovoltaico a casa? Confronta 3 Preventivi Gratuiti e Scegli la migliore! TERME da 12,90 €
Le migliori
Aggregatore notizie RSSShareContatore visite gratuito



giovedì 25 ottobre 2012


LE PRIME CINQUEMILA FIRME LOMBARDIA, NEL CENTROSINISTRA SPUNTA IL NOME DI PIZZUL

Lo sfondo resta sfocato, visto che la data delle elezioni ancora non c’è, ma i protagonisti della prossima campagna per il governo della Lombardia incominciano a delinearsi. Dopo il no (con remota riserva) del penalista Umberto Ambrosoli, il centrosinistra accelera sulla riorganizzazione. Oggi il primo incontro di coalizione - Pd, Sel, Idv - incomincerà a mettere i paletti intorno alle primarie regionali e verificherà le convergenze sui nomi dei possibili candidati. Tra i più probabili c’è Fabio Pizzul, 47enne consigliere regionale del Pd, figlio della voce storica della Rai Bruno, che ha già dato una disponibilità di massima e che segue la linea, lo dice lui stesso, del «moderatismo con concretezza».Per lui alcune resistenze, tra l’altro dovute alla sua non longeva esperienza politica (fino a due anni e mezzo fa faceva tutt’altro), ma anche molti consensi, che stanno superando quelli raccolti intorno al collega consigliere Pippo Civati. Quanto alla data per le primarie, la più probabile al momento è quella del 16 dicembre. Esclusa la sovrapposizione con le primarie nazionali (il 25 novembre, eventuale ballottaggio il 2 dicembre) rivolte tra l’altro ad una platea diversa, visto che in Lombardia la coalizione comprende anche l’Idv. Ma il quadro resta a geometrie variabili, in attesa di conoscere la data delle elezioni. È possibile, infatti, che il Consiglio regionale si sciolga già domani sera, con le dimissioni di 41 consiglieri, tra opposizione e parte del Pdl. Nell’incontro di martedì scorso a Roma i vertici Pdl avrebbero condiviso la decisione del gruppo al Pirellone di dimettersi domani, al termine della discussione sulla legge elettorale. Se ciò avvenisse, si potrebbe andare al voto già a dicembre (come vorrebbe Formigoni), il che inevitabilmente significherebbe l’addio alle primarie del centrosinistra.Anche per questo, si sta lavorando in più direzioni. Come dice Roberto Rampi, responsabile dell’organizzazione per il Pd lombardo: «L’obiettivo è una candidatura che sia davvero espressione di un patto tra il partito e la società civile». Un nome che rappresenti un’apertura il più ampia possibile, dunque. Nella rosa spuntano Paolo Corsini, storico sindaco di Brescia,l’attuale assessore all’urbanistica a Milano Lucia De Cesaris e l’ex segretario della Camera del Lavoro di Milano, ora europarlamentare Pd, Antonio Panzeri. Che di nomi non vuole sentir parlare, mentre spinge perché le primarie vengano indette «immediatamente, per evitare di dover lavorare nell’emergenza». «Essenziale - dice - definire subito la Carta d’intenti e il programma». Sullo sfondo, anche un possibile (ma improbabile) ripensamento di Ambrosoli: con un quadro più definito potrebbe ripensare la sua scelta? «Se arrivasse la bacchetta magica che fa sì non si vada a votare così vicino... ma non credo», risponde. Tra i suoi primi promotori, il sindaco di Milano Giuliano Pisapia, che lunedì a Otto e mezzo aveva spiegato la sua posizione: «Per la Lombardia ci vuole un candidato diverso da me, visto l’elettorato moderato: zone come la Valtellina o le valli bergamasche non voterebbero mai uno di sinistra che rivendica il suo essere di sinistra». La caccia al candidato è aperta anche nel centrodestra. Nei prossimi giorni sarà convocato un ufficio di presidenza del Pdl «e lì faremo in modo di trovare la sintesi», dice Formigoni. Il suo successore preferito, posto che - bontà sua - continua a negare una sua ricandidatura, com’è noto sarebbe l’ex sindaco di Milano Gabriele Albertini, che gode di consensi in buona parte del Pdl. Il governatore continua anche a chiudere le porte alla Lega, che ha già scelto Roberto Maroni: «Se avesse avuto pazienza fino al 2015, si sarebbe anche potuto ragionare sul loro antico sogno - dice Formigoni - Ma per realizzare i sogni bisogna avere pazienza, lealtà e coerenza». Questo, insomma, il prezzo del dietrofront del Carroccio sulla giunta secondo il Celeste.Ma se anche Alfano e Berlusconi la pensano esattamente così,è tutto da vedere. 
                                                                                            m.c.p.c.r.d.Aggregatore notizie RSSShareContatore visite gratuito



mercoledì 24 ottobre 2012



GOVERNO BATTUTO SU ESODATI PASSA IL SÌ A PIÙ TUTELE

La commissione lavoro della Camera ha approvato all'unanimità (solo il deputato del Pdl Giuliano Cazzola non ha partecipato) un emendamento alla Legge di Stabilità che amplia le garanzie per gli esodati. La proposta, che ora dovrà essere esaminata dalla commissione Bilancio di Montecitorio, è passata con il no del governo. Il governo ha dato parere contrario per ragioni di coperture finanziarie. L'emendamento approvato in commissione Lavoro, che ora dovrà essere sottoposto all'esame della commissione Bilancio come tutti gli altri emendamenti alla Legge di Stabilità, è a prima firma Silvano Moffa ed è stato sottoscritto da tutti gli altri capigruppo.Salvaguardia per chi senza stipendio ne' pensione. L'emendamento, sottoscritto da tutti i capigruppo in commissione, tende a salvaguardare, nel biennio 2013/14, coloro che sono rimasti senza stipendio e senza pensione per effetto della riforma pensionistica. In particolare l'emendamento mira a regolamentare e definire un fondo per gli esodati comprensivo dei finanziamenti già individuati con precedenti decreti, con lo stanziamento del fondo di 100 milioni di euro previsto nella legge di stabilità e un ulteriore somma individuabile sulla base di un contributo di solidarietà una tantum riguardante gli alti livelli di reddito e pensionistico nella quota parte in cui superano un determinato tetto. L'obiettivo è coprire tutte le famiglie di non salvaguardati colpiti dai precedenti decreti governativi. «Il lavoro svolto dalla Commissione è stato estremamente responsabile- spiega il presidente Silvano Moffa - nell'individuare in maniera unitaria soluzioni praticabili. Mi auguro che da parte del Governo, che pure in Commissione ha espresso parere contrario per motivi di copertura, ci possa essere un ripensamento onde evitare un inasprimento del confronto con il Parlamento. Peraltro il Governo si è sempre detto, soprattutto per intervento diretto del presidente del Consiglio, assolutamente impegnato a trovare soluzione al problema esodati». Tassa solidarietà: 3% su redditi e pensioni alte per coprire la tutela degli esodati l'emendamento approvato dalla commissione Lavoro della Camera, nonostante il parere negativo del governo, propone una tassa del 3% per la parte di reddito che supera i 150 mila euro e per le pensioni più alte. Lo si legge nel punto 11 del testo che oggi sarà sottoposto alla commissione Bilancio di Montecitorio e costituisce una riedizione della proposta Damiano bocciata da governo e Ragioneria dello Stato. Il «contributo di solidarietà» è «deducibile dal reddito complessivo» e si aggiunge al fondo dei 100 milioni già previsti dalla legge di stabilità e ai risparmi derivanti dai due decreti del governo sugli esodati.                                                                                                          
                                                                                                              r.d.p.c.m.s.
Aggregatore notizie RSSShareContatore visite gratuito



martedì 23 ottobre 2012





MELANDRI: «MAXXI, 90 EURO L'ANNO SPERO IN UN MILIONE DI SPETTATORI»

Sulla tormentata nomina di Giovanna Melandri a presidente del Maxxi era in programma una conferenza stampa al museo d'arte contemporanea slittata alle 14 nella sede del ministero per i Beni culturali in via del Collegio Romano. Dove il ministro Lorenzo Ornaghi si è fatto carico della scelta dicendo: «Ho assunto la decisione in autonomia pensando al bene del Maxxi. Il futuro giudicherà. Me ne assumo piena responsabilità». La neopresidente della Fondazione ha dichiarato: «Non mi sembrava giusto rendermi indisponibile a una chiamata istituzionale come quella che mi ha fatto gentilmente il ministro Ornaghi. Accolgo con spirito di servizio questo incarico» per cui «percepirò 90 euro all'anno». «Il Maxxi è come una Ferrari con il freno a mano tirato. Credo che debba essere maggiormente integrato non soltanto ad un livello internazionale ma anche a livello locale e nel sistema museale italiano. «Il Maxxi è una Ferrari con il freno a mano tirato. Ha iniziato a correre ma dovremo rilanciarlo. Mi piacerebbe dirvi oggi: arrivederci al milione di 'spettatori'», ha affermato la neopresidente (parlando però di «spettatori» per un museo). «Credo che il Maxxi - ha aggiunto Melandri - possa diventare un grandissimo punto di riferimento nel circuito internazionale del contemporaneo». Il presidente dei Senatori del Pdl Maurizio Gasparri insiste: «Ornaghi e Melandri rinuncino congiuntamente ad una scelta sbagliata per il museo maxxi. Da quanto si legge sui giornali, anche la presidenza del consiglio avrebbe espresso più che fondate critiche nei confronti di un parlamentare in carica. Se anche la presidenza del consiglio è perplessa, figuriamoci quanto lo possano essere tutti coloro che in questi giorni, dal mondo della politica e della cultura, hanno contestato la designazione che tra l'altro non è ancora uscita dal parlamento». La neo presidente ha invece confermato le proprie dimissioni da parlamentare.                            p.c.m.s.r.d.
Aggregatore notizie RSSShareContatore visite gratuito



lunedì 22 ottobre 2012



LA LOMBARDIA SI AGGIUDICA IL II° TROFEO DELLE REGIONI MINI

di Paola Maurizio

Manolo Morettini, Gabriele Pasinetti, Matteo Pavoni e Federico Piccina sono i quattro piccoli campioni che ieri, domenica 21 ottobre, hanno portato sul gradino più alto del podio della II edizione del «Trofeo delle Regioni MiniEnduro Felice Manzoni», la Lombardia. La regione che proprio quest’anno ha ospitato l’evento enduristico che conclude per eccellenza la stagione agonistica scegliendo la splendida cittadina di Schilpario, è stata la trionfatrice della giornata, dopo un’intensa e dura lotta con Emilia Romagna (Adamo, Pozzi, Zilli, Lavelli) e Veneto (Camporese, Guadagnini, Panigas, Verona), che hanno concluso rispettivamente al secondo e al terzo posto. A precedere il via ufficiale della manifestazione, è stata la consueta cerimonia di apertura, con la sfilata di tutte le regioni che hanno infiammato con i loro piccoli guerrieri, la terra bergamasca di Schilpario, che di certo non è nuova alle due ruote tassellate dell’Enduro. Presenti alla cerimonia il sindaco Gianmario Bendotti, il presidente del Co.Re. Lombardia Alessandro Lovati e Mario Volpe, presidente Co.Re. Friuli Venezia Giulia, nonché ideatore di questo Trofeo delle Regioni in formato ridotto.
Ad organizzare il tutto il Motoclub Bergamo che, assieme ai ragazzi della sezione di Valdiscave, ha messo in piedi una splendida gara, impegnativa e tosta, dove i nostri 104 atleti al via si sono dati battaglia, prima nel Cross Test, e poi nell’Enduro Test, per un totale di sei giri con 45 minuti di speciali affrontate. Ad assistere all’evento enduristico un ospite d’eccezione, il Presidente della Federazione Motociclistica Italiana Paolo Sesti, che ha seguito e sostenuto i piccoli campioni del domani, per tutta la durata della gara. Ad affiancarlo il consigliere federale Giovanni Copioli, accorso per seguire i piccoli bambini che vogliono avvicinarsi al mondo del fuoristrada con il corso Csas. Tutti gli occhi erano ovviamente però puntati sui baby piloti, che casacca indossata e casco ben allacciato hanno dato vita ad una gara ricca di emozioni e spettacolari sfide. Prima vittoria per la regione della Lombardia, che però ha dovuto fare i conti con Emilia Romagna e Veneto, agguerritissime per la conquista della vetta del podio.Dando un’occhiata alle classifiche nelle varie classi, vittoria per Lorenzo Macoritto (Suzuki Valenti - FVG) nell’Aspiranti 50, seguito da Federico Piccina (Suzuki Valenti - LOM) e Carlo Augusto Cabini (HM - LOM), mentre ad alzare la coppa del primo classificato nell’Aspiranti 85 è stato Lorenzo Camporese (KTM - VEN), con Matteo Pavoni (KTM - LOM) e Matteo Panigas (Suzuki - VEN) ad occupare il secondo e terzo posto. Arretrato il campione italiano Andrea Verona (KTM - VEN) che ha perso molto tempo nell’ottava speciale a causa di un guasto alla sua moto. Nella Esordienti Manolo Morettini (KTM - LOM) fa registrare il miglior tempo, precedendo Lemuel Pozzi (KTM - ERO) e Mattia Guadagnini (KTM - VEN). Andrea Adamo (Husqvarna - ERO), Gabriele Pasinetti (KTM - LOM) e Luca Bonfanti (KL Kawasaki - LOM) sono i tre piccoli piloti che hanno completato il podio della classe Baby. Nella classifica riservata ai Club, la vittoria è andata al Val Luretta grazie a Daniele Delbono, Nicolò Rumi e Alessandro Razza, seguita dal M.T.G. Parini (Facchini, Pozzi, Bocconi) e dal Motoclub Costa Volpino (Ponti, Zerla, Ponti). Corsa solitaria nell’Aspiranti 50 per Stefano Facchini (Suzuki Valenti) che si aggiudica così la prima posizione, mentre nell’Aspiranti 85 medaglia d’oro per Claudio Spanu (KTM), che ha preceduto Filippo Magnani e Alessandro Razza, entrambi su KTM. Nella Esordienti gradino più alto del podio per Nicolò Rumi (KTM), con Stefano Bocconi (KTM) e Matteo Tognoli (KTM) in seconda e terza posizione. Tra i Baby s’impone Daniele Delbono (KTM), che si mette alle sue spalle Paolo Degiacomi (KTM) e Roberto Ponti (KTM).
Aggregatore notizie RSSShareContatore visite gratuito



domenica 21 ottobre 2012


SUPERMARECROSS/CAMPIONATI INTERNAZIONALI D’ITALIA
TROFEO «GAETANO DI STEFANO»

di Sergio Conti

Riprendono i Campionati Internazionali d’Italia Supermarecross con gli ultimi due appuntamenti stagionali. Il primo è in programma domenica prossima 28 ottobre a Soverato, per opera dei ragazzi del MC Stilaro Racing. Sarà un grande evento perché avrà quale ospite d’onore il grande Tony Cairoli che prenderà il via alla manche del Supercampione denominata «Gran Trofeo d'Europa – Cairoli and European Stars». Non poteva mancare un finale di stagione incandescente con il motocross sulla sabbia dei Campionati Internazionali d’Italia su sabbia Supermarecross – Trofeo «Gaetano Di Stefano» che riprendono il loro percorso stagionale con un doppio appuntamento ravvicinato che ci consegnerà i nuovi Campioni 2012. A Soverato è in programma il primo di questi dove si sta lavorando a pieno ritmo affinché i piloti possano ritrovarsi su di un tracciato davvero «super». Ma ciò che si sta organizzando anche a livello mediatico è quello che di meglio può offrire l’evento spettacolo in questione. FX Action, assieme agli uomini del sodalizio calabro, è già al lavoro per concludere questa stagione 2012 con il campionato su sabbia più importante d’Italia. Anche se siamo ormai a fine stagione, l’appuntamento di Soverato con il Supermarecross richiamerà il meglio del Motocross di casa nostra e non solo. Molti stranieri hanno dato il loro consenso a partecipare. Stiamo parlando del A-Team con i piloti di punta Mike Valade e Cristophe Martin; del JK Racing con Herjan Brakke e Alfie Smith, oltre all’olandese Marc De Reuver e molti altri. Ovviamente tutto il pubblico sarà presente non solo per questi beniamini ma soprattutto per tifare lui: il nostro Tony Cairoli. Il siciliano sei volte Campione del Mondo prenderà il via, assieme a tutta la pattuglia dei migliori, italiani compresi, alla manche del Supercampione denominata "Gran Trofeo d'Europa – Cairoli and European Stars". Naturalmente la manche del Supercampione sarà valida per il Trofeo Coast to Cost. Presenti anche i nostri migliori portacolori e facendo un passo indietro alla realtà del più bel campionato sulla sabbia, ci eravamo lasciati sei mesi fa con una classifica di campionato incerta sui papabili vincitori finali, soprattutto nella classe MX2 dove vi sono due piloti a pari punti. Antonio Mancuso (Honda-Pardi Racing) e Giovanni Bertuccelli (Honda-Pardi Racing) viaggiano di pari passo avendo inscenato per tutte le prime prove in programma quest’anno, duelli mozzafiato che li ha traghettati a fasi alterne ad essere i mattatori delle varie prove svolte. I due amici-rivali che tra l’altro soggiornano sotto la tenda dello stesso team, hanno ora l’occasione di ritornare a confrontarsi nel rush finale del campionato. In MX1 sembra ormai cosa fatta per Felice Compagnone (Honda-Pardi Racing) che vuole mettere in bacheca il decimo titolo tricolore della sua carriera, ad inseguire Pasquale Carbone (KTM-FRC Racing) che però, in termini di punti, è rimasto molto distaccato dal laziale. Classe 125, ovvero i giovani del nostro motocross azzurro, che vede al vertice Angelo Fabbri (KTM-MBL Racing), l’abruzzese è stato il dominatore di tre tappe su quattro disputate, segnale di un ottimo passo. Fabbri è inseguito da Nicola Favalli (KTM-FanXTeam), l’emiliano è staccato di 320 punti. Minicross all’insegna di Alessandro Lentini (KTM-Scuderia Milani) che comanda su Nicholas Lapucci (KTM-Cevolani MX Racing) vincitore della tappa di Francavilla.La diffusione mediatica per il Supermarecross di Soverato non ha eguali in termini di carta stampata ma soprattutto web e giornali locali stanno da giorni dando enfasi all’evento. Ovviamente non mancherà la televisione con le telecamere di AUTOMOTO TV che immancabilmente riprenderà l’evento per riproporlo poi a motori spenti nelle settimane successive. FX Action, infatti, promoter dei Campionati Internazionali d'Italia su sabbia ha stipulato un accordo molto importante con la emittente Automoto TV che prevede la visione in chiaro su SKY, canale 139.Orario- Sabato 27 ottobre 10:00/19:00 Operazioni preliminari per tutte le classi 14:00/17:00 – Prove libere per tutte le classi- Domenica 28 ottobre 7:00/9:00 – Operazioni preliminari per tutte le classi 9:30/9:40 – Tessera Sport Open – Prove ufficiali, qualificazioni, crono (5+5 min)9:45/9:55 – Minicross – Prove ufficiali (10 min)10:00/10:10 – 125 cc - Prove ufficiali (10 min)10:15/10:25 – MX2 Gruppo 1 - Prove ufficiali (10 min)10:30/10:40 – MX2 Gruppo 2 - Prove ufficiali (10 min)10:45/10:55 – MX1 Gruppo 1 - Prove ufficiali (10 min)11:00/11:10 – MX1 Gruppo 2 - Prove ufficiali (10 min)QUALIFICAZIONI – CRONO (15 min)11:15/11:30 – Minicross 11:35/11:50 – 125 cc 11:55/12:10 – MX2 Gruppo 1 12:15/12:30 – MX2 Gruppo 2-12:35/12:50 – MX1 Gruppo 1 12:55/13:10 – MX1 Gruppo 2 GARA 1 (orario di partenza, pre-parco 10 minuti prima) 14:00 – Minicross (8 min + 2 giri)14:15 – 125 cc (10 min + 2 giri)14:30 – MX2 Gruppo B (10 min + 2 giri) 14:45 – MX2 Gruppo A (10 min + 2 giri)15:00 – MX1 Gruppo B (10 min + 2 giri)15:15 – MX1 Gruppo A (10 min + 2 giri)15:30 – Tessera Sport Open (8 min + 2 giri) GARA 2 (orario di partenza, pre-parco 10 minuti prima) 15:45 – MX2 Gruppo B (10 min + 2 giri)16:00 – MX2 Gruppo A (10 min + 2 giri)16:15 – MX1 Gruppo B (10 min + 2 giri 16:30 – MX1 Gruppo A (10 min + 2 giri)16:45 – 125 cc (10 min + 2 giri)17:00 – Minicross (8 min + 2 giri)17:15 – Tessera Sport Open (8 min + 2 giri)17:30 – MANCHE SUPERCAMPIONE "Gran Trofeo d'Europa – Cairoli and European Stars", TROFEO COAST TO COAST (non valevole per la classifica del Supermarecross) - partecipano i primi 10 classificati gruppo "A" MX1, primi 10 classificati gruppo "A" MX2, primi 4 classificati gruppo “A” 125.18:00 – Premiazione- Classifica provvisoria di campionato dopo la 4^ tappa MX1: 1.Compagnone pt.1920; 2.Carbone 1099; 3.Amodeo 1020; 4.Caruso 995; 5.Smith 920.MX2: 1.Mancuso pt.1840; 2.Bertuccelli 1840; 3.Amadio 1330; 4. Zinetti 1000; 5. Milizia 930. Minicross: 1.Lentini pt.1840; 2.Lapucci 1610; 3.Riottini 1240; 4.Ricciutelli 1210; 5.Santapaola 865.125: 1.Fabbri pt.1710; 2.Favalli 1390; 3.Milani L. 1320; 4.Cadeddu 1113; 5.Marinelli 940.
Aggregatore notizie RSSShareContatore visite gratuito



sabato 20 ottobre 2012


FINI/ LA CRISI IN FAMIGLIA IPOTECA IL SUO FUTURO IN POLITICA 

Si sente intimamente «raggirato». Ma, come politico, Gianfranco Fini ha passato la giornata in tour politico in Sicilia, ripetendo le sue proposte e le sue convinzioni e sforzandosi di dirsi di nuovo «sereno» - dopo ore passate in uno stato equivalente a quello di una «coltellata allo stomaco». Un ritorno in campo, come a dimostrare coi fatti ciò che aveva scritto nella nota diramata il giorno prima: «Continuerò il mio impegno politico a testa alta». Il tutto, in completa scissione con le ultime rivelazioni dell’Espresso sull’affaire della casa di Montecarlo - carte che chiamano in campo Elisabetta Tulliani negli affari del fratello Giancarlo, oltreché dimostrare una connessione diretta tra lui e James Walfenzao, il fiduciario della Printemps che acquistò da An il famoso appartamento lasciato in eredità dalla contessa Colleoni - e con le ripercussioni difficili, per non dire drammatiche, che pure hanno sulla sua vita familiare (piatti tirati, per dire). Separare il pu bblico dal privato è la strategia messa in campo (per ora) dal presidente della Camera. Che derubrica a «normali comportamenti da campagna elettorale» gli attacchi che sono provenuti ieri dal Pdl, e anzitutto da Fabrizio Cicchitto, il capogruppo a Montecitorio che lo ha invitato a «non arroccarsi e compiere un gesto di responsabilità», verso una «Camera dei deputati coinvolta in una situazione incresciosa e negativa». Conferma, infatti, Fini, di non aver alcuna intenzione di dimettersi. Non solo perché ritiene irrilevanti e sostanzialmente già note le circostanze raccontate dall’Espresso. Anche perché, fanno notare, lasciando la terza carica dello Stato «finirebbe per ammettere implicitamente responsabilità che non ha» (come ha sottolineato ieri Domenico Scilipoti, in una paradossale dichiarazione pro-Fini). Conferma, insomma, la strategia che scelse due anni fa, quando registrò il videomessaggio che metteva sul piatto le sue dimissioni. Eppure, rispetto ad allora, c’è una novità. Che, in famiglia, Fini si sente «raggirato»: e non più soltanto dal cognato di fatto, Giancarlo Tulliani (piatti tirati e quasi rissa, raccontano le cronache di due anni fa). Ma pure dalla sua compagna Elisabetta. La madre delle sue due figlie piccole. La donna che le perquisizioni della guardia di finanza – con il ritrovamento del fax del suo passaporto – hanno dimostrato un coinvolgimento negli affari del fratello che lei, a Fini, aveva sempre negato.Èquesta, per il leader di Fli, l’unica vera novità saltata fuori dalla lettura dell’inchiesta del settimanale. Una novità dolorosissima, e di non facile soluzione. Tale è, infatti, la ragnatela in cui è impigliato. Tutto ciò che formalmente giudica insufficiente per le proprie dimissioni (le carte su Montecarlo), sa essere sufficiente per segnare pesantemente - per lo meno in potenza - o la sua carriera politica o la sua vita familiare. Far politica, soprattutto di questi tempi, ed avere una compagna che fa aprire conti correnti in paradisi fiscali – ancor peggio se li fa aprire di nascosto – è un equilibrio ben difficile da tenere. D’altra parte, scindere solo moralmente la propria posizione da quella di lei, come ha fatto Fini nella nota di risposta all’articolo dell’Espresso, può essere una mossa efficace nell’immediato – mainefficace alla lunga, trattandosi della sua compagna. Soprattutto se, come è, giù per li rami di conoscenze e affari, si finisce a nomi e circostanze che sono oggetto di indagini della magistratura (i nomi dei due Tulliani sono saltati fuori durante una perquisizione nello studio di Francesco Corallo, re delle slot-machine, indagato per corruzione e tutt’ora latitante). Eppoi, ed è la questione che gli sta naturalmente più a cuore, c’è il futuro delle figlie piccole cui pensare. In tale apparentemente insolubile rebus si dibatte il leader di An, mentre batte il territorio siciliano in attesa delle elezioni, sperando di non farsi troppo male.                                p.c.s.m.r.d.
Aggregatore notizie RSSShareContatore visite gratuito