giovedì 30 settembre 2010

I SESSANT'ANNI DI RENATO ZERO TUTTI SORCINI, ANCHE LA SORA BOSSI



E' dedicata a Roma la canzone inedita che ha aperto ieri sera - sulle immagini di romani doc come Sordi, Fabrizi, Magnani, Proietti, Panelli e Verdone - il primo concerto di 'Sei Zero', la serie di otto esibizioni in Piazza di Siena a Roma, con cui Renato Zero festeggia i suoi 60 anni, che compie proprio oggi. L'artista romano entra in scena e si rivolge ai suoi 12mila 'sorcini': «Volevate portarmi sulla luna e ci siete riusciti, da solo non ce l'avrei fatta. Vi porto i miei 60 anni con un messaggio: mi raccomando mantenetevi cosi' come vi ho incontrato la prima volta, con quella serenita' e romanita' che ci viene un po' rimproverata...che peccato perdere certe occasioni per dire: Viva l'Italia!». Zero fa un esplicito riferimento alla polemica scatenata da Umberto Bossi, che domenica scorsa aveva fatto una «battuta» (secondo lui) sull'acronimo SPQR: «Vuol dire Sono Porci Questi Romani», aveva detto il leader leghista, scatenando le polemiche del mondo politico. E a questo proposito, Radio Dimensione Suono ha inscenato uno scherzo telefonando al figlio del senatur, Renzo Bossi, detto il Trota. Barty Colucci, comico e imitatore, lo ha chiamato fingendosi Renato Zero. «Smorziamo questa polemica, vieni al mio concerto e suoniamo insieme «L'Italiana», la canzone che ho scritto in onore di Mamma Italia, questa madre che ci accoglie e ci stringe con tanto affetto, tutti uniti sotto la stessa bandiera», propone il finto Renato. E Renzo Bossi non solo accetta volentieri l'invito ma rivela che la madre (la signora Manuela Marrone) è una «sorcina» e che l'ingiuria del padre contro i romani gli ha procurato il dissenso della moglie. Impegnato in una campagna di spiegazioni diplomatiche, Bossi jr ha rubricato a «battuta senza malizia» quella del padre sull'acronimo SPQR. «Eravamo a una selezione di Miss Padania. Io poi mi trovo bene a Roma. I romani sono simpaticissimi e quando prendo il taxi mi diverto tanto a parlare e a farmi una chiacchierata: questo io l'ho già detto ad agosto e lo riconfermo». Poi ha confessato di essere lui stesso un fan dell'artista: «Io l'ho vista - confessa - qualche anno fa alla Galleria Sordi (ndr. la presentazione del cd 'Presentè) ma non ho avuto il coraggio di disturbarla». A questo punto il finto Renato Zero fissa l'appuntamento per la pubblica riappacificazione a Roma non a Piazza di Siena bensì negli studi di 'Tutti Pazzi per Rds' svelando - tra le risate di un divertito Trota - la sua vera identità. Nelle tre ore di concerto a Roma, in cui ha cantato vecchie e nuove canzoni - da 'Niente trucco stasera' a 'La favola mia', da 'Ancora qui' a 'Amico', da 'Magari' a 'Cercami', da 'I migliori anni della nostra vita' a 'Mi vendo', cantata in mezzo al pubblico - tanti gli ospiti che sono saliti sul palco per festeggiare renato Zero: Ron che ha cantato 'Gli Ex' scritta con lo stesso Zero; Mario Biondi che ha duettato con l'artista in 'Non smetterai mai' con l'accompagnamento al sax di Stefano Di Battista; Carla Fracci con le allieve del Balletto di Roma che danzano sulle note di 'Dormono tutti'; Monica Guerritore, voce recitante di 'Letti'; Cecilia Gasdia che ha cantato 'Ha tanti cieli la luna'. Zero ha chiuso con la canzone che ama di piu' (lo ha confessato, dopo mille tentennamenti, durante l'incontro con la stampa di due giorni fa): 'Il cielo'. Per l'ultimo brano torna il 'Re dei sorcini': indossa un abito celeste e una maschera con le piume che riporta indietro di molti anni. Infine saluta il pubblico urlando alla sua amata Roma il suo solito 'Non dimenticatemi, eh!' «Mi chiedono di fare outing, ma perché devo accettare l'idea di essere omosessuale quando so che ho amato e continuo ad amare donne»?. Lo rivela Renato Zero che, però, precisa: «Se arrivasse un uomo e mi provocasse un trauma formidabile non vedo che cosa ci sarebbe di male a starci insieme». Sul sesso dice: «Attribuirgli tanta importanza è un paravento per certe nevrosi. Se non viene l’ erezione bisogna essere liberi di non scusarsi». Ammette di non essere «mai finito nei letti giusti». «Ora dormo solo in un letto matrimoniale: non si sa mai», prosegue il cantautore oggi festeggia i suoi 60 anni. «I tempi della stravaganza sono finiti. In ogni caso, non ci si traveste come Renato Zero per paraculaggine, ma - conclude - per una sorta di riscatto per chi, come me, viene da una zona d'ombra».
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