BERLUSCONI E LA “SINDROME PALLARO”...
Silvio Berlusconi potrebbe ritrovarsi come Romano Prodi nella precedente legislatura, che era costretto a trattare per la tenuta del governo con singoli parlamentari, primo fra tutti l'italo-argentino Luigi Pallaro. Il tentativo di allargare la maggioranza attraverso quella che le opposizioni tacciano di essere una 'triste campagna acquisti' punta a rendere ininfluenti i finiani alla Camera (sono 33) e al Senato (10). E curiosamente un giallo ha riguardato il possibile appoggio proprio da parte di un deputato eletto in Sudamerica, vale a dire Ricardo Antonio Merlo.Oggi Berlusconi ha ricevuto nella sua residenza di Palazzo Grazioli Raffaele Lombardo, leader dell'Mpa e governatore della Sicilia, che ha strappato al premier una promessa, cioè 4,313 miliardi dei Fondi Fas per la Sicilia. "Abbiamo rassicurato il presidente Berlusconi - ha detto dopo l'incontro - che non mancheranno i voti del Mpa e dei suoi quattro senatori e cinque deputati". Altri voti arriveranno da Noi Sud, la formazione di Adriana Poli Bortone. "Noi Sud - ha detto il segretario Arturo Iannaccone - ritiene fondamentale la prosecuzione dell'azione di un Governo che ha ben operato". Anche qui, ha detto Iannaccone, si punta a promesse che riguardano il Sud. In dote cinque voti alla Camera e uno al Senato. Poi ci sono tre Liberaldemocratici, e cioè Daniela Melchiorre, Italo Tanoni e Maurizio Grassano che sono stati contattati da Berlusconi e che hanno fatto trapelare sui giornali la loro disponibilità a votarlo.Qui è scattato il giallo. Nel gruppo parlamentare dei LibDem c'è anche l'italo-argentino Ricardo Antonio Merlo, che però aderisce ad un altro partito, il Movimento associativo italiani all'estero. Questi stamani, a Buenos Aires, ha letto sui siti internet il suo nome accanto a quello dei Liberaldemocratici. Merlo ha chiamato Tanoni, coordinatore dei LibDem, chiedendogli una precisazione sulla sua posizione. Cosa che è stata fatta. Poi il telefono è rimasto spento, così come accadeva con Pallaro. Alla schiera si aggiugne il repubblicano Francesco Nucara, che nei mesi scorsi ha talvolta votato i provvedimenti del governo, come la manovra a luglio: "Sì alla fiducia a Berlusconi che deve continuare a governare", ha dichiarato.Ma c'è anche chi ha risposto 'picche", come l'Api di Francesco Rutelli: "siamo disponibili...ma a discutere di legge elettorale e dell'abrogazione del premio di maggioranza", ha detto provocatoriamente Pino Pisicchio, capogruppo alla Camera. Anche la Svp non ha dato piena soddisfazione al premier, come ha spiegato Siegfried Brugger: essa rimane "blockfrei", fuori dai blocchi, e voterà di volta in volta, come fatto sin'ora. L'altro deputato repubblicano, Giorgio La Malfa, non seguirà il collega Nucara, e mette in guardia Berlusconi: "Il mio consiglio - ha detto - è di non tentare di comprare i parlamentari, perchè finirà per fare un governicchio, e dover trattare ogni volta con i singoli deputati, come capitò a Prodi". Senza contare l'altro rischio: "Berlusconi insegue le farfalle ma finirà con la rete vuota". Troppo pochi parlamentari per rendere ininfluenti i finiani.