BOSSI: «MAI
RUBATO COME IL PSI » MARONI: «RIVOLTA CONTRO IMU»
«La Lega non è il Partito socialista, il Psi che aveva
rubato i soldi e ha preso tangenti. La Lega i soldi li avrà sprecati, ed ora è
meglio che venga fuori tutto per ripartire». Lo ha detto Umberto Bossi,
parlando ad un comizio a Conegliano per la campagna elettorale. Bossi ha
parlato all'esterno d'albergo, davanti ad una platea ridotta. «Nella Lega ci
sono solo lombardi e veneti, non ci sono mafiosi» ha affermato Bossi tornando
sulla tesi del complotto ai danni del suo partito per le vicende legate
all'affaire Belsito. Quanto al coinvolgimento dei suoi figli, Bossi ha detto ai
militanti che «se sono entrati nella vicenda è perchè masticano Lega fin da
piccoli e con essa sono cresciuti ed hanno voluto entrarci». «La Lega - ha
aggiunto - è pronta a cambiare quelle parti del movimento che non funzionano,
ma noi dobbiamo andare avanti nel nostro progetto per realizzare la nostra
cattedrale che è la Padania». «Nonostante le pietre prese - ha insistito - la
testa è dura quindi si va avanti. Dopo la batosta correremo più di prima». «Il
Nord non si sconfigge - ha concluso - è inutile che Roma si dia tanto da fare,
noi siano liberi». Bossi spera che i giorni peggiori per lui, e per la Lega,
passino. «Vivo male questi momenti - confessa alle telecamere a Conegliano -
non avevo capito chi era quello lì», dice riferendosi all'ex tesoriere Belsito,
anche perchè «cercava di agganciare i miiei figli». «La Lega continuerà, non
finirà. Le parti sbagliate si cambiano», assicura. Quanto alla possibilità di
lasciare lui stesso la politica, Bossi dice: «Non posso ritirarmi, altrimenti
la gente penserebbe che altri hanno colpe. Io - sottolinea - ho fatto la Lega.
La gente non lo dimentica». LA RIVOLTA CONTRO L'IMU-La Lega Nord carica a testa bassa sulle tasse e lancia la
'rivolta fiscale' contro l'Imu, facendo leva sui sindaci del Carroccio.
L'iniziativa che sarà promossa martedì prossimo, è stata spiegata da Roberto
Maroni, in una piena giornata di campagna elettorale in vista delle
amministrative di domenica 6 maggio. Anche il segretario del Pdl Angelino
Alfano incalza il governo sulla necessità di abbassare le tasse, e preannuncia
una proposta di legge del Pdl per compensare i crediti delle imprese verso lo
Stato con un eguale taglio delle imposte. Il Pd, con toni meno bataglieri,
chiede comunque al governo di dare «un segnale» a famiglie e imprese prima
delle scadenze di giugno. La «rivolta fiscale» contro l'Imu è stata spiegata da
Roberto Maroni. La lancerà martedì a Zanica (Bergamo), in occasione del 'Lega
Unita Day', il secondo raduno per esorcizzare lo spettro degli scandali che
hanno toccato il partito. «Promuoveremo - ha detto l'ex ministro dell'Interno -
la disobbedienza civile e l'opposizione fiscale, in modo da non mettere nei
pasticci i cittadini». «Coinvolgeremo i nostri oltre 500 sindaci - ha aggiunto
Maroni - perchè diano copertura a chi aderirà alla nostra iniziativa. La gente
non deve scendere in piazza, ma deve fare obiezione fiscale. Allora sì che
salterà il banco». Maroni spera di intercettare la rabbia di tutti i sindaci,
che il 24 maggio hanno in programma una manifestazione promossa dall'Anci. I
primi cittadini sono arrabbiati, come ha spiegato oggi Giuliano Pisapia, perchè
essi devono far pagare l'Imu ai cittadini ma l'imposta andrà tutta nelle casse
dello Stato, mentre quelle dei comuni sono davvero in crisi. Addirittura
Pisapia ha aperto alla possibilità di convergenze tra sindaci e Lega: «Se ci
sono, su battaglie giuste, possibilità di unità di intenti e di azione credo
sia dovere di un amministratore perseguirle». E Piasapia ha convenuto pure
sulla giustezza di un'altra proposta di Maroni, quella che i comuni disdicano
il contratto con Equitalia per la riscossione delle imposte comunali: Cosa
prevista, peraltro, dal decreto sviluppo del 2011 e mai attuata dai sindaci per
la difficoltà di riscuotere in proprio. Tant'è vero che Piasapia ha escluso che
Milano lo faccia. «Vadano avanti i piccoli comuni» ha detto. E sull'Imu e sulla eccessiva pressione
fiscale ha battuto anche il segretario del Pdl Angelino Alfano, impegnato nel
difficile equilibrio di tenere aperto un filo con la Lega, sostenere il governo
Monti e arginare la spinta degli ex An per le urne anticipate («non abbiamo
nessun problema con gli amici che provengono d An» ha però assicurato). Alfano,
rivolgendosi al governo Monti, ha detto che «la prima misura per la crescita» è
abbassare le tasse, la prima delle quali è proprio l'Imu, che andrebbe
«alleggerita» grazie al taglio delle spese inutili
r.d.c.p.s.m.