domenica 29 novembre 2009

ALL'ELBA CITTADINI, COMITATI E ISTITUZIONI CONTRO IL NUOVO "MOSTRO": I 20 TRALICCI DELL'ELETTRODOTTO

Venti giganteschi tralicci. Tanto alti che si vedrebbero benissimo anche dal mare. Risolverebbero i problemi dell'approvigionamento elettrico ma devasterebbero una delle parti più belle del panorama dell'isola d'Elba. Sembra incredibile, ma è proprio così: il progetto sta partendo, inesorabile. Solo che adesso, nella perla dell'Arcipelago toscano, hanno scoperto, con un po' di ritardo, che la bellezza del paesaggio è tutto per chi vuol vivere di turismo, e un movimento trasversale, appoggiato un po' da tutti, tenta in extremis di bloccare il mostro. Riusciranno nell'impresa? Non è detto. Le iniziative si moltiplicano, in questi giorni gli anti-tralicci bussano a tutte le porte, e stanno incassando consensi negli enti locali, in provincia, alla regione. Per attirare l'attenzione qualcuno ha pensato all'arma finale: farne un problema nazionale, rivolgendosi a “Striscia la notizia”. Del resto, dicono, la soluzione al problema c'è: interrare tutto e non solo una parte, del percorso dell'elettrodotto. Costa di più, è chiaro. Però il dilemma è semplice ed emblematico: dipende solo da che valore si dà all'ambiente. Il problema è che bisogna convincere due moloch che non brillano per sensibilità in questo campo: il primo è il diretto interessato, la società Terna del gruppo Enel, che deve materialmente fare l'elettrodotto e che è convinta di aver già fatto tante concessioni agli elbani, accettando di interrare una parte dell'elettrodotto. La loro tesi: “Abbiamo discusso nove anni, abbiamo più che dimezzato il numero dei tralicci, abbiamo tutti i permessi, non possiamo fermare tutto per cambiare ancora”. Il secondo moloch è il governo, precisamente il ministero delle attività produttive. Basterebbe un gesto e si fermerebbe tutto. Ma chiedere una manifestazione di sensibilità ambientale a chi ha addirittura ipotizzato la costruzione di una centrale nucleare a Pianosa, che dista solo 8 miglia dall'Elba, è, come dicono a Roma, affidare al gatto la guardia della trippa. Magari, ironizza qualcuno, basterebbe scrivere a Berlusconi, che ha scoperto che il turismo è il futuro dell'Italia. Lui i tralicci vicino a Villa Certosa non li farebbe passare. Mai dire mai, però. Il fatto che il movimento anti-tralicci sia trasversale e veda tra i promotori diverse persone vicine al centrodestra, pesa abbastanza. L'Elba, elettoralmente parlando, è in controtendenza rispetto a regione e provincia, (7 comuni su 8 sono guidati da giunte di destra) e il via al mostro, nell'insensibilità del governo, di Terna e del ministero, non sarebbe un gran segnale. Ma in realtà qui è una questione di buon senso e la politica dovrebbe entrarci poco. Anche perchè errori e sottovalutazioni sono stati rigorosamente bipartisan. Se Terna ha tutte le autorizzazioni e può partire, qualche responsabilità ce l'hanno tutti, a partire da enti locali, istituzioni, regione, anche se adesso stanno lavorando bene per sostenere le ragioni degli elbani. Ma il problema è stato sottovalutato. Lo stesso parco dell'Arcipelago, che la destra elbana cancellerebbe volentieri, è stato chiamato in causa perchè troppo tiepido di fronte al problema. Il Parco ha spiegato che poiché il tragitto con tralicci non riguarda il suo territorio, non ha titoli a intervenire se non sotto forma di raccomandazione. Ma al di là delle singole responsabilità, la vicenda elbana richiama un problema culturale più complessivo, che riguarda tutti i luoghi ad alto interesse paesaggistico: quando l'ambiente non è considerato una priorità assoluta, il disastro è sempre dietro l'angolo. Se ci si sveglia tardi, ci si trova coi tralicci nel giardino. E nell'isola la sensibilità ambientale non è ai massimi, nemmeno tra le forze di centrosinistra. In fondo bastava una semplice simulazione sul computer (del tipo di quelle fatte vedere in questi giorni dal comitato per l'interramento), per capire che su un territorio del genere, colline di macchia e roccia che degradano sul mare, tralicci non se ne possono mettere. Pericolosi per la salute, troppo invasivi, troppo alti, troppo antiestetici. Terna ha le sue ragioni industriali: ha discusso, aspettato, cambiato, ha trattato con i soggetti istituzionali sul percorso dell'elettrodotto. Ha minacciato che i cittadini pagheranno di più se si dovrà interrare tutto, ha addotto spiegazioni tecniche (l'interramento completo è complicato in alcuni tratti), ha persino abbozzato una spiegazione ambientalista: in fondo – affermano i responsabili - questi tralicci sostituiranno quelli vecchi, che erano anche di più. Tante buone ragioni che non renderanno più digeribili i venti mostri (alti il doppio di quelli vecchi) che stanno per atterrare all'Elba.Il tempo sta scadendo, per dimostrare che l'ambiente in Italia, non è la Cenerentola di sempre.
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TROFEO DI NATALE A VALLELUNGA: IL GMC CHIUDE IL 2009 CON UNA BELLA GIORNATA DI GARE .LA JESINA ALESSIA POLITA BATTE PAOLA CAZZOLA E CONQUISTA IL TITOLO DELLA 600 STOCK CENTAURO

di SERGIO CONTI

Una splendida cornice di pubblico ha salutato oggi a Vallelunga il 2009 del Gentlemen’s Motor Club di Roma. Sul «Piero Taruffi» si sono dati battaglia gli oltre 150 piloti protagonisti del Trofeo di Natale, palcoscenico delle ultime e decisive gare del Trofeo del Centauro e del Trofeo Nazionale Maxiscooter-Polini. Cinque i titoli assegnati al termine di una giornata spettacolare, che ha visto i «cittadini» Maxiscooter (Yamaha T-Max, Suzuki Burgman e Gilera GP800) aprire il programma di gare e le veloci 600 Open fare da emozionante chiusura della stagione motociclistica romana.UN TITOLO A ROMA, UNO A MILANO – Spettacolare l’ultima gara del Trofeo Nazionale Maxiscooter-Polini, che ha visto trionfare il romano Marvin Mendogho (Yamaha T-Max) al termine di un acceso duello con Gianluca Rapicavoli. Il primo ha avuto la meglio per soli due decimi di secondo dopo una gara ricca di sorpassi e staccate al limite. «Nella tappa precedente corsa qui a Vallelunga ero scivolato e quindi oggi ci tenevo a fare bella figura – dice Mendogho a fine gara – con Rapicavoli è stata battaglia vera e vincere sul tracciato di casa è stato davvero emozionante». Al lombardo Rapicavoli è rimasta però la soddisfazione di aver conquistato il titolo Supersport mentre la corona della Superstock è andata al romano Massimiliano Caminiti (Yamaha T-Max), nono assoluto e secondo di categoria dietro al concittadino Lucio Gatti.GARA A TATASCIORE, TROFEO A DRAGO – Fantastica la gara di Manuel Tatasciore (Aprilia) nella 125 Sport Centauro. Il pilota abruzzese ha salutato la compagnia subito dopo il via, prendendo quei due secondi di distacco utili per passare a braccia alzate sotto la bandiera a scacchi. Alle sue spalle, nella battaglia a quattro per gli ultimi due gradini del podio hanno avuto la meglio De Nigro e Pizzo (entrambi su Aprilia). Completano la top five Vignone e Santonicola. «Ho corso una bella gara e non era facile vincere perché avevo molti avversari in grado di lottare per la vittoria – dice Tatasciore, alfiere RGCM Junior Team – sono partito forte e negli ultimi giri ho controllato la situazione. Sono molto soddisfatto». Grazie al decimo posto centrato in gara, il titolo della 125 Sport è andato a Federico Drago, su Aprilia.VINCE LORENZETTI, LA JESINA ALESSIA POLITA CAMPIONESSA– Una wild-card proveniente dal campionato italiano, Tommaso Lorenzetti (Yamaha), si aggiudica invece l’ultima gara stagionale della Stock 600 Centauro. Il pilota umbro ha vinto per distacco la quinta tappa del Centauro, davanti a Roberto Farinelli (Yamaha) e Riccardo Russo (Yamaha). «Questa vittoria è stata la ciliegina sulla torta di una stagione positiva – rivela lo stesso Lorenzetti, portacolori del Real Racing Team – qui a Vallelunga nell’ italiano non avevamo fatto bene e così ci tenevo a chiudere bene il 2009. L’anno prossimo? Correrò ancora la Stock 600 nel CIV». A vincere il titolo di questa classe è stata la jesina Alessia Polita (Yamaha), che nella volata per il quinto posto ha battuto Paola Cazzola, sesta in gara e seconda in campionato. Da segnalare il quindicesimo posto di Luca Fabrizio (fratello di Michel), all’esordio nella 600.SORRIDONO ALFONSI E RUFOLONI - Era arrivato a Vallelunga con l’obiettivo di lavorare sulla sua Honda in vista de 2010 e la gara di oggi ha confermato che si trova sulla strada giusta, soprattutto perché ha battuto alcuni dei suoi possibili avversari della prossima stagione tricolore. Il toscano Lorenzo Alfonsi ha vinto la Open Centauro, regolando sul traguardo Luca Pini (sulla Bimota-Bursi) e la Ducati 1098 di Alessandro Polita. «C’è ancora tanto lavoro da fare sulla moto e questa vittoria fa morale in vista delle prossime uscite – commenta l’alfiere del Team Gomme&Service – a tre giri dalla fine ho dato il massimo e ho preso quei metri di vantaggio su Polita che mi hanno permesso di vincere la gara». Quarto ha chiuso Lacalendola, davanti a Zerbo e Giugliano mentre grazie al settimo posto di tappa e al ritiro del suo più diretto rivale (Buccheri) Valerio Rufoloni (Suzuki) ha fatto suo il titolo 2009 della Open Centauro.ARRIVA LA PIOGGIA – Dopo quattro gare «asciutte», la pioggia ha deciso di cadere a Vallelunga proprio qualche secondo prima del via dell’ultima sfida, quella riservata alle 600 Open Centauro. In seguito ad una doppia partenza, a prendere il largo dopo pochi giri è stato il romagnolo Roberto Tamburini (Yamaha), che su pista bagnata ha fatto la differenza. «Dopo una partenza sono riuscito a gestire fino alla fine il vantaggio accumulato a metà gara – dice Tamburini, tra i protagonisti del CIV – ringrazio la Andreani Group e il mio team per avermi messo a disposizione una moto perfetta». Sotto la bandiera a scacchi oltre 20 secondi lo separano dal secondo classificato e vincitore del trofeo 2009, il laziale Massimiliano Iannone (Yamaha), mentre al terzo posto ha chiuso Alex Battistini in sella alla terza R6 sul podio. Sesta posizione per Federico Biaggi. EMOZIONE IN PISTA – Alessandro Pischedda ha voluto partecipare al Trofeo di Natale ricordando anche l’amico Mauro Pallanza, scomparso lunedì 23 novembre: sulla carena della Yamaha R6 del Team Superbike era ben visibile la scritta «Ciao Mauro», dedicata al 19enne pilota romano. Ai genitori e ai parenti di Mauro le condoglianze di tutto il Gentlemen’s Motor Club.
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