Tre ragazzi all' ospedale, uno ricoverato con il setto nasale
rotto ed un'operazione che l'aspetta ad inizio della prossima settimana. A fare
il bilancio di quanto accaduto questa mattina davanti il liceo Righi di Roma
sono alcuni studenti che parlano di «aggressione da parte di un gruppo di
fascisti ai danni di alcuni liceali che si stavano preparando per partecipare
al corteo dei metalmeccanici».«Stavamo preparando uno striscione per andare a
manifestare con la Fiom e distribuendo alcuni volantini - ha raccontato una
studentessa - quando è arrivato un gruppo di fascisti a provocarci con insulti
e fischi. Tra di loro c'erano persone più grandi, sui 25 anni,e ci hanno
attaccati». «È stata una vera e propria carica - ha commentato un liceale del
Righi -. Hanno prima strattonato lo striscione poi si sono avventati, tirando
calci, pugni e colpi di casco. Anche professori e bidelli, che erano
intervenuti per calmare la situazione, hanno preso qualche botta».«Li abbiamo
comunque riconosciuti - ha aggiunto - Sono fascisti del gruppo Controtempo che
sta nel quartiere Trieste e tra di loro c'era anche uno che frequenta il
Righi». Parla Il Ragazzo Con Il Naso Rotto- Marco è seduto nella sala d'attesa
al terzopiano della clinica otorinolaringoiatrica dell' Umberto I. Insieme a
lui c'è la madre. I medici lo hanno appena finito di medicare, ma non potrà
lasciare l'ospedale. Stamattina era fuori dal Righi, insieme ai compagni, con
loro stava volantinando, quando è stato aggredito -secondo la sua testimonianza
- da altri ragazzi, legati al movimento di destra «Controtempo». Martedì
prossimo sarà operato, il setto nasale è rotto. «Eravamo di fronte a scuola,
verso le 7.50, con uno striscione -racconta ad Omniroma- quando abbiamo notato
i ragazzi di ControTempo, che stavano distribuendo dei volantini. Ma erano
venuti là con un preciso obiettivo. Appena abbiamo aperto lo striscione hanno
iniziato a dirci: 'Che volete? Che fate? Toglietevi, non ci potete stare». I
ragazzi del collettivo studentesco cercano di trovare un accordo: «Dividiamoci
lo spazio». È allora che, secondo quanto racconta Marco, è intervenuta la
vicepreside, insieme ad alcuni professori: «Toglietevi tutti quanti», avrebbero
detto ai ragazzi. «Noi ci siamo messi sul margine del marciapiede, ma a un
certopunto è arrivato un tizio che ci ha tolto lo striscione e lo ha buttato
per terra - racconta ancora Marco - Ci siamo girati, ci sono state delle spinte
ehanno iniziato a menarci». «Avevano i caschi ma ci hanno picchiati pure con il
megafono - prosegue Marco - Io sono stato colpito col casco. Il naso è rotto.
Dovrò rimanere in ospedale fino alla prossima settimana quando sarò operato».