CENTO GIORNALI A RISCHIO, APPELLO «MONTI, LA MANOVRA LI UCCIDE»
A I direttori de l'Unità, il Manifesto, Liberazione, Europa, Avvenire, Secolo d'Italia, Il Riformista e il presidente della Fisc (i settimanali diocesani) con una lettera collettiva che esce domani, sabato 10, sulle prime pagine delle rispettive testate fanno appello a Mario Monti: la manovra così com'è ucciderà un centinaio di giornali. «Signor Presidente, come lei certamente sa la manovra che il suo governo ha predisposto rischia di assestare un colpo mortale a un centinaio di giornali che attualmente usufruiscono dei contributi diretti all'editoria», inizia così il testo. Questi giornali sono «impegnati in una corsa contro il tempo perché venga scongiurata la crisi occupazionale che una eventuale conferma dei tagli innescherebbe, con un aggravio dei conti pubblici superiore ai presunti risparmi ottenuti con quella voce della manovra». «Gli otto direttori e il presidente della stampa settimanale cattolica (oltre un milione di lettori e un radicamento importante sui territori) - spiega una nota - chiedono da tempo la riforma strutturale del settore che anche il nuovo governo ha annunciato ma, avvertono, se i tempi di questo auspicabile intervento di riordino dovessero risultare lunghi, e si procedesse nel frattempo con i tagli di risorse previsti, la riforma arriverebbe a situazione ormai compromessa, quando i giornali in questione avranno gioco forza cessato di esistere».