mercoledì 22 dicembre 2010

PROTESTA UNIVERSITARI, INCIDENTI A PALERMO NAPOLITANO RICEVE STUDENTI AL QUIRINALE LA DELEGAZIONE : FINALMENTE TRATTATI DA ADULTI. TENSIONE A MILANO, TORINO E NAPOLI. NESSUN INCIDENTE NELLA CAPITALE

di PAOLA MAURIZIO

Studenti di nuovo in piazza oggi in tutta Italia, mentre al Senato dopo la bagarre di ieri si vota il ddl Gelmini che riforma l'università. Il sì finale probabilmente slitterà a domani. A Roma, come annunciato, i ragazzi hanno ignorato i palazzi del potere e si sono diretti verso la periferia: bloccata la tangenziale, traffico rallentato sul Lungotevere. In centro la zona rossa è deserta, presidiata da numerosi agenti delle forze dell'ordine.Napolitano riceve gli studenti al Quirinale. Una delegazione di una dozzina di studenti è stata ricevuta al Quirinale intorno alle 18 per un incontro con il capo dello Stato. La delegazione è costituita da elementi di diverse facoltà e di diverse associazioni studentesche. L'incontro era stato richiesto ieri con una lettera al presidente della Repubblica, scritta dagli studenti della Sapienza, che chiedevano a Giorgio Napolitano di non firmare il ddl che riformerà l'università. «Finalmente abbiamo trovato un interlocutore serio che ci ha ascoltato - ha dichiarato un rappresentante della delegazione al termine dall'incontro - Queste manifestazioni di un'intera generazione devono far riflettere il nostro attuale governo che deve senza se e senza ma, affrontare la questione. Ringraziamo il presidente Napolitano perchè siamo stati finalmente trattati da adulti. Il presidente della Repubblica ha detto di essere disposto ad esaminare le nostre alternative e proposte alla riforma Gelmini».A Roma tre gli appuntamenti contro il ddl di riforma. Da piazzale Aldo Moro il corteo degli studenti si è mosso intorno alle 11 e si è diretto verso piazzale del Verano. Altre manifestazioni sono partite da piazza Trilussa e da Piramide. "Voi nella zona rossa, noi liberi per la città", si legge su uno striscione. Tra gli slogan "Se ci bloccano il futuro noi blocchiamo la città" e "Tra cortei e tra riforme mi domandano perché? Io rispondo il mio futuro è indisponibile". Leggere per ora le misure di sicurezza nella Capitale.Partiti in corteo dalla Sapienza, gl studenti hanno bloccato l'imbocco della Tangenziale dalla via Prenestina. Il serpentone di migliaia di partecipanti, ventimila secondo gli organizzatori, si è incamminato lungo la tangenziale in direzione del centro. Il tratto della tangenziale è stato chiuso. Lutto per morte operaio, il corteo torna alla Sapienza. Il corteo si è poi fermatoper esprimere solidarietà alla famiglia dell'operaio morto in un incidente sul lavoro alla Sapienza. Al megafono uno dei ragazzi urla: «Vergogna! Basta morti bianche! Solidarietà alla famiglia dell'operaio morto oggi su un'impalcatura della nostra facoltà». «Avevamo progettato altre iniziative di protesta contro il ddl Gelmini, ma a causa della morte dell'operaio abbiamo deciso di tornare alla Sapienza».Il corteo ha però preso la A24, la Roma-L'Aquila. I manifestanti sono diretti all'Università ma hanno fatto una deviazione del percorso immettendosì sull'autostrada. Percorreranno circa 300 metri per poi uscire a Casalbertone e andare verso La Sapienza.Il corteo partito da Piramide è terminato invece intorno alle 14,30, dove era cominciato. Alcune centinaia i partecipanti. Dopo essersi avvicinati al ministero dell'Istruzione, i manifestanti sono ritornati in piazza Risorgimento senza creare nessun problema di ordine pubblico. «Purtroppo oggi è morto un operaio alla Sapienza - ha detto uno degli organizzatori al megafono - per questo ora ci dirigeremo verso l'università per portare la nostra solidarietà. L'appuntamento è sotto la statua della Minerva». Gli studenti e i lavoratori sono poi entrati in piccoli gruppi nella stazione Piramide per prendere la metro verso la Sapienza.Il questore: vincente tenere gli agenti a distanza. «Quella di oggi è stata una strategia vincente. La situazione era critica perchè il percorso inizialmente non era stato concordato con gli organizzatori del corteo. Tenere gli uomini a distanza, una volta venuti a conoscenza del percorso, è stata la scelta giusta tra le varie alternative pianificate - ha detto Francesco Tagliente - Abbiamo cercato di bilanciare sicurezza e vivibilità rispettando il diritto a manifestare, ma anche quello di chi doveva andare a lavoro».Numerose le manifestazioni in molte altre città. Blitz dell'Unione degli studenti in oltre 100 scuole private da Nord a Sud dove gli istituti sono stati sigillati con nastro da cantiere. Lucchetti ai cancelli dell'università a Venezia.Scontri a Palermo. Circa un migliaio di studenti con caschi e book block, pannelli di polisterolo con disegnate le copertine di libri famosi, si sono scontrati con i poliziotti in tenuta anti sommossa cercando di entrare a palazzo d'Orleans sede della presidenza della Regione. I giovani hanno tentato di superare più volte il cordone di protezione fatto dagli agenti di polizia davanti la presidenza della Regione senza riuscirvi. Gli studenti hanno lanciato pietre, petardi uova e arance e gridando slogan contro il governo e la riforma Gelmini. I giovani indossavano caschi e si coprivano il volto con sciarpe. I poliziotti finora hanno impedito l'ingresso usando anche i manganelli e hanno sparato lacrimogeni. Studenti contro studenti dopo gli incidenti di Palermo. Alcuni gruppi rovesciano cassonetti mentre altri dicono «basta atti di teppismo» e rialzano i contenitori rimettendoli a posto. Ma i primi riportano i cassonetti al centro della carreggiata incendiandoli. La discussione si accende e alcuni giovani passano dalle parole alle mani. Alcuni studenti che hanno lanciato sassi contro agenti di polizia in borghese, che sono fuggiti inseguiti da giovani con i caschi. Gli studenti hanno creato diversi blocchi stradali rovesciando cassonetti davanti all'Università in via Ernesto Basile e in corso Tukory. Molti contenitori dei rifiuti sono stati dati alle fiamme.A Milano circa 300 studenti sono partiti dalla Statale per un corteo improvvisato diretto verso via Padova. Un drappello di agenti in tenuta antisommossa usando i manganelli ha tentato di bloccare il corteo sul nascere nel vicolo di Santa Caterina, ma i ragazzi sono riusciti a sfondare il cordone e a raggiungere la circonvallazione interna, all'interno di via Francesco Sforza, dove è stato nuovamente bloccato dalle forze dell'ordine grazie all'arrivo di rinforzi. Obiettivo della manifestazione è quella di «bloccare la città», percorrendo una parte della circonvallazione interna e di quella esterna per raggiungere via Padova alla periferia nord del capoluogo lombardo. Dopo una lunga fase di stallo, il corte ha ripreso la marcia ed è stato deciso di cambiare l'obiettivo della manifestazione che si dovrebbe concludere alla sede distaccata di Scienze Politiche dell'Università Statale in via Conservatorio.A Torino assaltato il negozio della Mondadori in via Viotti. Alcuni partecipanti al corteo hanno tentato di forzare l'ingresso della libreria, acceso alcuni fumogeni e affisso uno striscione sulla vetrina con la scritta «Questo Governo è fumo negli occhi». Poi le centinaia di studenti hanno ripreso la loro marcia in strada. Gli universitari hanno raggiunto la sede della banca Mediolanum, in corso Galileo Ferraris. Contro l'edificio sono stati lanciati uova di farina e di vernice, fumogeni, petardi e pietre. I dipendenti della banca sono stati costretti a barricarsi nell'edificio abbassando tutte le serrande.A Napoli petardi e vernice rossa. Gli studenti universitari e medi manifestano con i disoccupati del progetto Bros, Cobas e Centri sociali. Il corteo è aperto da uno striscione “Il casco ti salva la vita”, in polemica con Roberto Saviano, che aveva criticato l' atteggiamento violento dei manifestanti. Petardi sono stati lanciati sui cumuli di rifiuti, mentre ci sono stati lanci di uova piene di vernice rossa contro il portone della Provincia. Subito dopo alcuni petardi sono stati fatti esplodere al passaggio della coda del corteo nei pressi della sede della Provincia e della Questura.«Ministro Gelmini, non siamo mica cretini. Noi vogliamo studiare, vogliamo ricercare, per una cultura libera e pubblica. Viva l'università libera e pubblica». Il ritmo e la melodia del Waka-waka sono la base dell'inno composto dagli studenti della Sapienza. Con i cappelli di Babbo Natale in testa, i ragazzi hanno improvvisato un coro accompagnato dalla chitarra.«Noi non siamo black bloc». Questo è uno dei cartelli esposti da oltre duecento studenti delle superiori di Roma riuniti a Piazza Trilussa. «Non vogliamo che passi questa riforma e siamo al fianco degli universitari - spiega Carlotta una studentessa del Virgilio - ma ci dissociamo totalmente da qualsiasi forma di violenza e da coloro che martedì scorso hanno spaccato le vetrine. Ieri abbiamo ricominciato la nostra mobilitazione in maniera pacifica, con flash mob, margherite e travestimenti e oggi intendiamo proseguire così». «Speriamo che non vada come martedì scorso - aggiunge Federico, 17 anni - noi siamo contro la violenza e vogliamo una protesta pacifica». Dopo aver attraversato il Gianicolo in corteo, gli studenti sono scesi lungo il Tevere, bloccando per un tratto la circolazione e sono ritornati a piazza Trilussa dove si sono sciolti.
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