venerdì 23 novembre 2012


LA FEDERAZIONE NAZIONALE DELLA STAMPA HA PROCLAMATO PER LUNEDÌ PROSSIMO LO SCIOPERO DEI GIORNALISTI TELEVISIVI E DELLA CARTA STAMPATA CONTRO LE NORME DEL DDL DIFFAMAZIONE


La Fnsi conferma dunque lo sciopero dei giornalisti per lunedì 26 novembre. L'astensione dal lavoro scatta per protesta controil provvedimento sulla diffamazione all'esame del Senato e che prevederebbe anche il carcere per i giornalisti condannati. La Fnsi parla di «sciopero inevitabile» di fronte all'atteggiamento delle forze politiche in merito alla delicata questione e parla anche di attacco diretto alla stampa e al diritto di informare, oltre che di messa in discussione del diritto dei cittadini ad essere informati. È in preparazione il documento con cui la Federazione nazionale della stampa indicherà le modalità attraverso cui lo sciopero sarà attuato. L'astensione dal lavoro riguarderà anche la Rai, pur non rispettando - da parte della Fnsi - la procedura che prevede un preavviso di dieci giorni nel caso di coinvolgimento del servizio pubblico. Come annunciato ieri dal segretario generale della Fnsi Franco Siddi durante il congresso nazionale dell'Usigrai a Salerno, il sindacato è pronto ad assumersi la responsabilità che ne deriverà con il mancato preavviso in relazione allo sciopero dei giornalisti Rai, pagando le eventuali multe.COMUNICATO FNSI «I giornalisti italiani hanno proclamato, per il 26 novembre prossimo, la giornata del silenzio dell'informazione per protestare contro il progetto di legge sulla diffamazione, in discussione al Senato, che si va configurando come un disegno di aggressione a un'intera categoria professionale senza riparare eventuali lesioni della dignità e dell'onore delle persone per errori o orrori di stampa». A comunicarlo è la Federazione nazionale della stampa in una nota in cui precisa anche le modalità dell'astensione dal lavoro. «Si tratta di una protesta inevitabile - continua il sindacato dei giornalisti - dopo l' emendamento approvato oggi, in contrasto anche con il Governo che aveva opposto un suo no tecnico per l' incostituzionalità sostanziale di norme che modificano irritualmente il codice penale, le regole sulla stampa e non garantiscono equilibrio tra diritti costituzionalmente protetti: quello all'informazione indipendente e libera dovuta ai cittadini e la tutela della dignità delle persone. Con il carcere possibile solo per tutti i giornalisti italiani, alimentando differenze e disparità di attenzione, si crea un mostro giuridico che non risolve alcun problema di interesse pubblico. Di contro si realizza, con un atto di ingiustizia palese, una minaccia e una grave intimidazione che mortificano il giornalismo investigativo tutto, limitandone possibilità di ricerca e proposta di verità. Per queste ragioni, per richiedere al Parlamento, in adesione piena ai principi costituzionali di convivenza, di bloccare questo disegno di legge insensata e brutale e perchè sia riformata la legislazione sulla libertà dei cittadini e dei giornalisti, introducendo la rettifica documentata, vincolante e riparatrice, e il Giurì per la lealtà dell'informazione, i giornalisti sono chiamati allo sciopero nella giornata di lunedì 26».SCIOPERO, LE MODALITA' I giornalisti italiani si asterranno dal lavoro con le seguenti modalità:- i giornalisti dei quotidiani, dei service e delle strutture sinergiche nazionali e locali si asterranno dal lavoro nella giornata di lunedì 26 novembre per impedire l'uscita dei quotidiani nella giornata di martedì 27 novembre; - i giornalisti delle agenzie di stampa si asterranno dal lavoro dalle ore 07.00 di lunedì 26 novembre alle ore 07.00 di martedì 27 novembre; - i giornalisti delle testate web e dei siti on-line, ancorchè collegate a testate stampate, quotidiane o periodiche, si asterranno dal lavoro dalle ore 06.00 di lunedì 26 novembre alle ore 06.00 di martedì 27 novembre. I comitati ed i fiduciari di redazione delle stesse testate e degli stessi siti sono chiamati a verificare, con le rispettive direzioni, la possibilità di oscurare nella stessa giornata la parte informativa della testata o del sito sostituendola con comunicati, immagini illustrative ed informazioni sulle iniziative sindacali per il diritto di cronacae il diritto dei cittadini all'informazione; - i giornalisti free-lance, i collaboratori ed i corrispondenti si asterranno dal lavoro secondo le modalità previste per i giornalisti della testata per la quale prestano la loro opera;- i giornalisti degli uffici stampa si asterranno dal lavoro per l'intera giornata di lunedì 26 novembre;- i giornalisti dell'emittenza radiotelevisiva pubblica e privata analogica e digitale, nazionale e locale, dei giornali telematici, dei siti web, dei portali internet e dei canali tematici satellitari legati o no a network terrestri si asterranno dal lavoro a partire dalle ore 06.00 di lunedì 26 novembre alle ore 06.00 di martedì 27 novembre. Nel corso della manifestazione del silenzio, nelle emittenti radiotelevisive, saranno assicurati soltanto i notiziari in forma ridotta previsti da eventuali accordi aziendali. Pertanto, si prevede che non vada in onda nessuna trasmissione o rubrica giornalistica, che abbiano come conduttori o protagonisti giornalisti, nè avvenimenti sportivi con la cronaca di giornalisti. In ogni caso sarà assicurata la presenza dei comitati di redazione in tutte le redazioni al fine di predisporre notiziari straordinari in presenza di eventi di particolare gravità e interesse per l'utenza; - i giornalisti dei periodici parteciperanno alla giornata del silenzio con astensione dalle prestazioni e sospensione dell'aggiornamento degli eventuali siti web della loro testata il giorno 26 novembre p.v. I comitati e fiduciari di redazione delle testate periodiche sono altresì chiamati a richiedere la pubblicazione sul primo numero utile della loro testata di comunicati sulle motivazioni della giornata del silenzio e a sollecitare le rispettive direzioni perchè siano fatti conoscere ai lettori i motivi della protesta».
Contatore visite gratuitoAggregatore notizie RSSShare