mercoledì 23 maggio 2012


MATRIMONIO D'AMORE FASSINO RITORNA SUI SUOI PASSI

L'aveva annunciato pubblicamente domenica scorsa, come segno di superamento di quel periodo buio, ma poi a causa della protesta dei familiari delle vittime del terrorismo è tornato sui suoi passi. Il sindaco di Torino Piero Fassino non celebrerà il matrimonio dell'ex br torinese Nicola d'Amore, condannato per l'omicidio del capofficina Lancia, Piero Coggiola, avvenuto nel 1978. «Avendo vissuto gli anni bui del terrorismo e visto da vicino il dramma delle famiglie colpite - ha dichiarato Fassino - comprendo il dolore della famiglia Coggiola e ne raccolgo l'appello. D'altra parte avevo accolto la richiesta di Nicola d'Amore di celebrare il suo matrimonio per una ragione umana e di civiltà, ritenendo che a chi ha scontato la pena e ha riconosciuto la gravità dei propri atti, non si debba rifiutare la possibilità di costruire una nuova vita. Una valutazione che in me non riduce, né attenua la più netta condanna di ogni atto di terrorismo e il giudizio sulle responsabilità di chi si è macchiato di tali atti. Tuttavia, poichè non è mai stata né è mia intenzione rinnovare un dolore atroce, ho convenuto con Nicola d'Amore sulla opportunità che il suo matrimonio sia celebrato da un altro ufficiale di stato civile», ha concluso il sindaco di Torino. E mentre l'ex brigatista, oggi in libertà dopo aver scontato anche un'altra condanna per rapina, ricorda di essere «una persona diversa, che accetta le istituzioni», la figlia di Coggiola, Antonella, ha criticato la pubblicità data all'iniziativa che ha riaperto una ferita, e aveva invitato il sindaco a ripensarci «per rispetto a me e a mia madre».                                          p.c.m.s.r.d.
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