RC AUTO, AUTORITÀ CONTRO IL CARO TARIFFE CONSUMATORI, NEL
2013 AUMENTI DI 35 EURO
"L'amplissimo divario" fra i livelli delle tariffe
Rc auto "prevalenti in Italia e quelli molto più bassi di altri
paesi" Ue è un fenomeno che "sta assumendo una connotazione di
ingiustizia grave". Lo afferma il presidente dell'Ivass Salvatore Rossi
nella Relazione, aggiungendo che "le tariffe possono e debbono
scendere". Il presidente dell'Ivass ha spiegato il fenomeno dell'elevato
livello delle tariffe Rc auto "sta assumendo una connotazione di
ingiustizia grave nella fase di difficoltà in cui molte famiglie italiane
versano per effetto della crisi che investe il Paese. Ne è un pericoloso
segnale - ha aggiunto - il numero crescente di veicoli che circolano sprovvisti
di assicurazione". "Nell'interesse dei consumatori onesti e
dell'intero sistema é necessario individuare soluzioni rapide e durature",
ha sottolineato Rossi indicando che le tariffe "possono e devono scendere,
senza pregiudicare la solvibilità delle compagnie, se vengono messi in campo
gli opportuni presidi. L'Ivass - ha aggiunto - si adopererà perché questo
obiettivo si realizzi". Rossi ha spiegato che le misure introdotte lo
scorso anno dai decreti 'liberalizzazioni' e 'sviluppo bis' "già
consentono progressi" e l'Ivass "sta redigendo i numerosi regolamenti
attuativi, sta collaborando con i Ministeri competenti a predisporne altri, sta
realizzando le previste infrastrutture tecnologiche. Dobbiamo procedere
speditamente, pur con la limitazione delle risorse imposta dalla legge".
L'Ivass intende avviare con l'Antitrust una "iniziativa comune" in
tema di tariffe Rc Auto, ha aggiunto Rossi, precisando che lui stesso tornerà
"più diffusamente" a parlarne in occasione dell'Assemblea annuale dell'Ania
del 2 luglio prossimo, dando conto anche di questa iniziativa. A pesare sugli
alti livelli dell'Rc auto in Italia "vi possono essere scarca concorrenza;
inefficienze delle imprese, anche nella liquidazione dei sinistri; costi
indebiti legati a comportamenti fraudolenti degli assicurati nel richiedere
indennizzi sui sinistri, talvolta con l'intervento della criminalità
organizzata". E "quest'ultima patologia produce forti distorisioni
del mercato, acute in alcune aree del Mezzogionro". CONSUMATORI -
"Finalmente anche l'Ivass si accorge di come le tariffe rc auto
rappresentino un 'flagello' per gli assicurati italiani". Così il Codacons
commenta le dichiarazioni del presidente dell'Ivass Salvatore Rossi, che ha
parlato oggi di "ingiustizia grave" riferendosi al divario tra le tariffe
praticate in Italia e all'estero. "In Italia non solo i costi delle
polizze rc auto sono i più alti d'Europa - aggiunge il Codacons - ma i rincari
che hanno colpito negli ultimi anni le tariffe sono i più elevati del mondo,
raggiungendo in meno di 20 anni quota +250%. Se da un lato cresce il divario
tra il nostro paese e il resto del mondo, dall'altro si verifica un altro
fenomeno altamente dannoso per gli automobilisti: aumentano le differenze tra
Nord e Sud Italia, con i cittadini residenti nelle città del mezzogiorno
costretti a subire tariffe stellari e aumenti annui a due cifre. Basti pensare
che un neopatentato residente nel sud può arrivare a pagare una polizza rc auto
fino ad 8.000 euro in più rispetto ad un neopatentato che vive al nord",
conclude il Codacons. Negli ultimi 18 anni (1994-2012), i costi medi delle
tariffe rc auto sono più che triplicati, passando da 391 euro del a 1.350 euro.
Anche per il 2013, nonostante il crollo del mercato automobilistico e
dell'utilizzo dell'auto, sono previsti ulteriori rincari di 35 euro che faranno
salire il costo di una polizza per una media cilindrata (max. 1.800 c.c.) a
quota 1.385 euro. E' quanto calcolano Adusbef e Federconsumatori, giudicando
"positiva" l'iniziativa comune Ivass-Antitrust. Quella dell'rc auto,
proseguono, è infatti "una situazione insostenibile, che non ha pari in
Europa". Ma il divario non interessa solo il confronto tra l'Italia e gli
altri paesi europei: "negli ultimi anni si è fatta sempre più marcata la
differenza tra i costi dell'rc auto al Nord ed al Sud Italia, aggravata
dall'atteggiamento al limite della legalità adottato da molte compagnie che,
soprattutto al Sud, operano disdette strumentali, per poi riproporre una nuova
polizza con prezzi elevatissimi (nel migliore dei casi con un aggravio del
50%). Un comportamento che - concludono - si configura in piena violazione
della legge dell'obbligo a contrarre".