CASO RUBY, POLIZIOTTO: «PROVE CHE SI PROSTITUISCE»
Nella notte tra il 27 e 28 giugno Berlusconi telefonò alla Questura di Milano dicendo che Ruby era la nipote di Mubarak, quando la ragazza venne fermata il 5, 13 e 27 giugno 2010, l'allora premier non intervenne. Lo ha testimoniato il vicequestore aggiunto Marco Ciacci, al processo a Milano in cui è imputato l'ex premier per concussione e prostituzione minorile. Il quale ha aggiunto: ci sono elementi e intercettazioni che dimostra che Ruby si prostituisce. L'ex capo del governo non è in aula.Alla domanda di Niccolò Ghedini se il suo cliente Berlusconi si fosse interessato alla ragazza in occasione dei tre fermi delle forze dell'ordine, il funzionario della Polizia ha risposto di no. In una pausa dell'udienza, Ghedini ha sottolineato coi giornalisti che il suo assistito intervenne solo la notte tra il 27 e il 28 maggio 2010 perché pensava che Ruby fosse una familiare dell'allora leader egiziano Mubarak. Pochi giorni dopo non lo pensava più, allora? In un altro passaggio della sua testimonianza, rispondendo alle domande del pm Antonio Sangermano, Ciacci ha affermato che vi sono «elementi convergenti, dichiarazioni, intercettazioni» a provare che Ruby si prostituisse a pagamento.