lunedì 12 marzo 2012


NOZZE GAY, ROSY BINDI DICE NO CONCIA S'INFURIA: PARLI A CHIESA

 Dopo le parole di Alfano, sulla «sinistra che porterà le nozze gay», e la dura replica di Vendola («Parole volgari»), la polemica sul tema dei diritti degli omosessuali è riesplosa dentro il Pd. «Il matrimonio però è solo eterosessuale, è un punto molto fermo», ha detto Rosy Bindi. «Il Pd non ignorerà i diritti di tutti, ma per le unioni gay non userei mai la parola matrimonio». Parole che sono andate di traverso a Paola Concia, deputata Pd e omosessuale, che si è sposata la scorsa estate in Germania: «Bindi, sei ossessionata dal fatto di dover parlare alle gerarchie cattoliche anziché a tutti i cittadini». «Cadi - dice ancora Concia - nel trappolone becero di quelli come Alfano che sanno che tanti dirigenti del Pd e di tutta la sinistra non hanno il coraggio di difendere i diritti di chi diritti non ha. Di dire parole chiare». «Sai Bindi - conclude Concia - non sei una buona cristiana se non metti al centro la dignità umana, il rispetto di tutti, la felicità di tutti. Il mio sogno è sentir dire da dirigenti del mio partito con coraggio “sì, noi difendiamo i diritti degli omosessuali con orgoglio”. Se non ne siete in grado lasciate il passo, perché i cittadini senza diritti sono stanchi». Molto critiche con Bindi anche le associazioni gay: «Dal Pd sempre dei no, quando arrivano le vostre proposte?». Controreplica di Bindi: «Credo di aver dimostrato in diverse occasioni di saper praticare l’autonomia della politica e la distinzione tra l’esercizio di una responsabilità pubblica e le mie convinzioni religiose. Né credo di dover dare prove, né a Paola Concia né ad altri, di avere a cuore la dignità e i diritti delle persone, senza distinzioni». «Se vogliamo colmare in modo laico e serio una lacuna reale, è bene riconoscere le differenze, per tutelare meglio la specificità delle relazioni affettive tra persone omosessuali. Quando andremo al governo regoleremo questa materia». «Mi auguro che il Pd non si divida ma sia netto e determinato sui diritti delle coppie omosessuali», dice Ignazio Marino. Alfano, intanto, fa una mezza retromarcia: «le mie parole sono state strumentalizzate in modo doloso». E Vendola: «Ad Alfano dico: la politica, prima di parlare della vita delle persone, impari il rispetto e l’ascolto».                                            

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