giovedì 8 marzo 2012

RESTANO I SACCHETTI DI PLASTICA IN VENDITA FINO A TUTTO IL 2012

Gli shopper di plastica potranno essere commercializ zati sino al 31 dicembre 2012, termine entro cui il governo dovrà emanare un decreto che regolamenta i sacchetti monouso ecologici. Lo ha stabilito la commissione Ambiente della Camera in un emendamento al decreto sui rifiuti in Campania. Il decreto, al secondo articolo, stabiliva che "il divieto di commercializzazione di sacchi per l'asporto merci" era prorogato fino all'emanazione da parte del governo di un decreto che definisca le caratteristiche tecniche dei sacchetti monouso ecologici, ovvero i criteri di biodegradabilità degli stessi. Tale decreto andava emanato entro il 31 luglio prossimo, termine prolungato al 31 dicembre dalla commissione con il parere favorevole del sottosegretario Tullio Fanelli. In più è stata spostata in avanti la data in cui scatteranno le sanzioni contro chi contravviene a questi divieti: non più il 31 luglio di quest'anno, bensì il 31 dicembre del 2013. Fino a quel giorno dunque niente multe per chi viola la legge. Inoltre la commissione ha introdotto una misura per aiutare le industrie che producono i sacchetti di plastica; sono state infatti previste "forme di promozione della riconversione degli impianti esistenti", con risorse da attingere dal cosiddetto Fondo Kyoto.In ogni caso, spiega Ermete Realacci del Pd, il divieto per i sacchetti non biodegradabili, entrato in vigore il primo gennaio del 2011, rimane (anche per quelli che diventano 'bio' grazie agli additivi). La plastica è consentita soltanto per "determinate categorie" di buste "riutilizzabili" con precise "grammature e sagome". Queste, secondo il testo del decreto, vengono definiti sulla base di alcune indicazioni: "maniglia esterna e spessore superiore a 200 micron" se destinati ad uso alimentare e "100 micron" se per altri usi; "maniglia interna" con spessore superiore ai "100 micron" se destinati ad uso alimentare e "60 micron" per altri usi. Una novità apportata dalla commissione, osserva Realacci, è "l'apertura per i piccoli produttori di accedere a fondi appositi, essenzialmente il Fondo rotativo per Kyoto, per agevolare la riconversione dei processi dell'azienda".                                                             
                                                                                           p.r.d.c.m.s.
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