Gli shopper di plastica potranno essere commercializ zati
sino al 31 dicembre 2012, termine entro cui il governo dovrà emanare un decreto
che regolamenta i sacchetti monouso ecologici. Lo ha stabilito la commissione
Ambiente della Camera in un emendamento al decreto sui rifiuti in Campania. Il
decreto, al secondo articolo, stabiliva che "il divieto di
commercializzazione di sacchi per l'asporto merci" era prorogato fino
all'emanazione da parte del governo di un decreto che definisca le
caratteristiche tecniche dei sacchetti monouso ecologici, ovvero i criteri di
biodegradabilità degli stessi. Tale decreto andava emanato entro il 31 luglio
prossimo, termine prolungato al 31 dicembre dalla commissione con il parere
favorevole del sottosegretario Tullio Fanelli. In più è stata spostata in
avanti la data in cui scatteranno le sanzioni contro chi contravviene a questi
divieti: non più il 31 luglio di quest'anno, bensì il 31 dicembre del 2013. Fino
a quel giorno dunque niente multe per chi viola la legge. Inoltre la
commissione ha introdotto una misura per aiutare le industrie che producono i
sacchetti di plastica; sono state infatti previste "forme di promozione
della riconversione degli impianti esistenti", con risorse da attingere
dal cosiddetto Fondo Kyoto.In ogni caso, spiega Ermete Realacci del Pd, il
divieto per i sacchetti non biodegradabili, entrato in vigore il primo gennaio
del 2011, rimane (anche per quelli che diventano 'bio' grazie agli additivi).
La plastica è consentita soltanto per "determinate categorie" di
buste "riutilizzabili" con precise "grammature e sagome".
Queste, secondo il testo del decreto, vengono definiti sulla base di alcune
indicazioni: "maniglia esterna e spessore superiore a 200 micron" se
destinati ad uso alimentare e "100 micron" se per altri usi;
"maniglia interna" con spessore superiore ai "100 micron"
se destinati ad uso alimentare e "60 micron" per altri usi. Una novità
apportata dalla commissione, osserva Realacci, è "l'apertura per i piccoli
produttori di accedere a fondi appositi, essenzialmente il Fondo rotativo per
Kyoto, per agevolare la riconversione dei processi dell'azienda".
p.r.d.c.m.s.