BRINDISI, TRE BOMBE DAVANTI A UNA SCUOLA MUORE UNA RAGAZZA DI 16 ANNI, UN'ALTRA È GRAVE
Sono tre, secondo i primi accertamenti degli investigatori,
le bombole di gas utilizzate nell'attentato di questa mattina dinanzi
all'Istituto professionale 'Morvillo Falcone' di Brindisi, che ha causato la
morte di una studentessa e il ferimento di altre dieci persone, otto delle
quali studenti. Sul luogo dell'attentato sono al lavoro i tecnici della polizia
scientifica e i vigili del fuoco. L'area adiacente l'ingresso della scuola è
piena di detriti mentre la zona è stata transennata per almeno 200 metri. Sul
luogo dell'attentato è ben visibile la macchia nera sulla parete di recinzione
della scuola, laddove dovrebbe essere l'ordigno. I detriti sono volati anche a
decine di metri di distanza dal luogo dell'esplosione. Il fondo di una bombola
di gas è volato a circa 50 metri di distanza sfiorando una Fiat Punto che stava
transitando vicino alla scuola, mentre un pezzo di insegna di un esercizio
commerciale è stato trovato a 250 metri di distanza. La gente che abita nelle
vicinanze della scuola afferma di aver udito distintamente più botti in
rapidissima successione. PROC.LECCE,POTREBBE NON ESSER MAFIA- «Potrebbe non essere una organizzazione mafiosa» ad aver
compiuto l'attentato dinanzi alla scuola Morvillo Falcone di Brindisi che ha
provocato un morto e diversi feriti. Lo ha detto il procuratore della
Repubblica di Lecce, Cataldo Motta, parlando con i giornalisti al termine della
riunione in Prefettura. QUESTURA: UNA RAGAZZA MORTA, UNA GRAVE, 5 RICOVERATE- Il bilancio delle vittime dell'attentato all'Istituto
professionale Morvillo Falcone di Brindisi, secondo i dati della questura, è di
una ragazza di 16 anni morta, Melissa Bassi, una 16enne ferita in modo
gravissimo, sottoposta a un delicato intervento chirurgico che lotta tra la
vita e la morte, e 5 ragazze ricoverate all'ospedale Perrino nel reparto grandi
ustioni. Altre due ragazze sono state medicate per lievi feriti, ustioni e
shock da caduta e sono state dimesse. LO SCOPPIO- L'esplosione è stata
violentissima come dimostrano i vetri rotti sia nell'istituto scolastico ma
anche in alcune palazzine vicine e un pezzo del cassonetto, dove era stato
sistemato l'ordigno, ha danneggiato la saracinesca di un esercizio a un centinaio
di metri dal luogo dell'esplosione. Grande sgomento e paura si respira tra gli
abitanti della zona mentre si fa notare come ricorra in questi giorni il
ventennale dell'attentato di Capaci al giudice Falcone e come oggi sia previsto
nel brindisino il passaggio della Carovana antimafia. Il sindaco ha parlato
esplicitamente di attentato della criminalità organizzata, che da qualche mese
ha aumentato attentati e intimidazioni. L'esplosione è avvenuta in via Galanti,
non lontano dal tribunale. IL PRESIDE- Non a caso è il preside della scuola che
dà fiato al tremendo timore e orrore che serpeggia nelle teste di tutti, via
via che si delineano i particolari dell'attentato: «È stato fatto per uccidere:
a quell'ora - il prof.Angelo Rampino - le ragazze entravano, proprio a
quell'ora. Fosse accaduto alle 7,30 non ci sarebbe stata nessuna conseguenza».
D'altro canto, ha rilevato poco dopo l'attentato il neosindaco, Mimmo Consales
(in carica da una settimana), sono troppe le «coincidenze» perchè il pensiero
non corra subito ad un attentato mafioso di forte valenza simbolica: è stato
colpito l'istituto intitolato alla moglie di Giovanni Falcone, a pochi giorni
dal ventesimo anniversario della strage di Capaci, e nel giorno dell'arrivo a
Brindisi della Carovana antimafia. MONTI: PROFONDO DOLORE, COSTERNAZIONE E
SDEGNO- Il Presidente del Consiglio Mario Monti, informato durante la notte a
Camp David dove si trova per il G8, del gravissimo e atroce fatto criminale di
Brindisi, ha espresso profondo dolore, costernazione e sdegno, a nome
dell'intero governo e suo personale. Per seguire da vicino la situazione e
assicurare l'efficace coordinamento delle attività del governo di fronte al
tragico e inquietante evento, Monti si tiene in stretto contatto telefonico con
il Ministro dell'Interno Annamaria Cancellieri, il Prefetto di Brindisi Nicola
Prete, il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Antonio Catricalà e il
Sottosegretario alla Presidenza, Autorità delegata per i Servizi di
Informazione Gianni De Gennaro. È quanto si legge in una nota di Palazzo Chigi.
Il presidente della Regione Puglia Nichi Vendola si è recato sul luogo.
L'ordigno esploso questa mattina a Brindisi davanti alla scuola
'Morivillo-Falcone' «poteva provocare una strage. Pochi minuti dopo sarebbero
arrivati tutti i ragazzi, sarebbe successa una tragedia infinita». A
parlare è Salvatore Giuliano, preside
dell'istituto superiore 'Majorana' di Brindisi, che ha nove classi nella sede
dell'istituto 'Morivillo-Falconè guidato dal preside Angelo Rampino. «Quello
che si vede fuori dall'istituto è impressionante- prosegue il preside- ci sono
quaderni zuppi di sangue, brandelli di oggetti. L'esplosione l'hanno sentita in
tutta Brindisi, non era certo una azione dimostrativa». r.d.c.s.m.p.