martedì 13 novembre 2012


FRENATA DELL'INFLAZIONE: A OTTOBRE SI FERMA AL 2,6% AL 4% IL CARRELLO DELLA SPESA

Inflazione in netta frenata a ottobre: l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività, comprensivo dei tabacchi, ha registrato una variazione congiunturale nulla e un aumento tendenziale del 2,6% contro il +3,2% di settembre. Il dato definitivo comunicato dall’Istat conferma la stima provvisoria.Il rallentamento della crescita su base annua dei prezzi al consumo, spiega l’istituto di statistica, coinvolge gran parte delle diverse tipologie di prodotto, scontando sia effetti di riduzione congiunturale in diversi comparti dei beni e dei servizi, sia un favorevole confronto con ottobre 2011, mese caratterizzato da forti rialzi congiunturali dei prezzi, ai quali aveva in parte contribuito l’aumento dal 20% al 21% dell’aliquota Iva ordinaria. L’inflazione acquisita per il 2012 si conferma al 3%. L’inflazione di fondo, calcolata al netto dei beni energetici e degli alimentari freschi, scende all’1,5% (dall’1,9% di settembre). Al netto dei soli beni energetici, la crescita tendenziale dell’indice dei prezzi al consumo rallenta all’1,7% (+2% nel mese precedente). Rispetto a ottobre 2011 il tasso di crescita dei prezzi dei beni scende al 3,4%, dal 4,1% del mese precedente, e quello dei prezzi dei servizi rallenta all’1,7% (era +1,9% a settembre). Di conseguenza, il differenziale inflazionistico tra beni e servizi si riduce di cinque decimi di punto percentuale rispetto al mese di settembre. I prezzi dei prodotti acquistati con maggiore frequenza dai consumatori risultano invariati su base mensile e il tasso di crescita su base annua scende nettamente, passando al 4%, dal 4,7% di settembre. Analizzando le voci dei prodotti della tavola, emerge il forte rialzo dei vegetali freschi (+2,7%, +8,3% in termini tendenziali) e del cioccolato (+0,6%, +4,2% su base annua). Nel capitolo energia invece cala rispetto a settembre, oltre alla benzina e al diesel, anche il prezzo del gasolio per riscaldamento (-0,3%), con una decelerazione del tasso di crescita annuo (9,3%, dal 10,3% di settembre). Quanto al settore regolamentato, l’Istat fa notare gli aumenti congiunturali dell’energia elettrica (+1,4%), il cui rialzo tendenziale sale al 15,9% (dal 14,4%), e del gas naturale (+1,1%), che registra un incremento su base annua del 9,2% (era +13,2% a settembre). A ottobre si fa sentire però il caro istruzione, con i prezzi in aumento dell’1,7% su base mensile e del 3,1% a confronto con lo scorso anno (in accelerazione rispetto al 2,0% di settembre). L’Istituto di statistica fa notare il rialzo del 3,8% (sia congiunturale che tendenziale) dell’istruzione universitaria. Tra l’altro sale anche il prezzo dei servizi offerti dalle mense scolastiche e di altri istituti di istruzione (+0,8% su settembre, +2,0% su base annua). In generale costa di piu’ farsi una cultura anche semplicemente acquistando libri di narrativa (+3,7% su base mensile, +2,7% a livello tendenziale).
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