PAPI-GIRL: «SILVIO NON MI PAGÒ
FACEVO TROPPE DOMANDE»
«Non sono stata pagata perchè, mi
ha spiegato la mia amica Aris, facevo troppe domande». Ad affermarlo, nell'aula
del processo a carico di Silvio Berlusconi per il 'caso' Ruby, è Natascia
Teatino, una delle ragazze che partecipò ad una serata ad Arcore. Ma la giovane
spiega di esserci «rimasta male perchè gli altri avevano avuto delle buste
contenenti denaro, mentre io no». «Prima della cena - ricorda - c'era stato un
aperitivo, poi Berlusconi ci fece un pò di regali di gioielleria. C'erano
Emilio Fede, Apicella e i camerieri. Eravamo una ventina di ragazze». «Dopo la
cena - ha proseguito a raccontare la teste - Berlusconi ci disse 'andiamo al
bunga-bunga' e ci portò nella sala-discoteca, dove vidi lui e Fede toccare il
seno e il sedere alle ragazze, che erano in abiti scollati o in costume da
bagno». Diverso sarebbe stato l'atteggiamento mantenuto dalla Teatino che,
stando alle sue parole, si sarebbe limitata a stare seduta e a guardare. «Aris
mi aveva detto, prima della serata, che potevo restare e avere rapporti
sessuali con Berlusconi, ma non me la sentii di rimanere». Sempre la stessa
Aris aveva riferito alla Teatino «di avere ricevuto denaro per rapporti con
Berlusconi, anche se non disse quanto era stata pagata». Dopo la Teatino, ha
testimoniato il brigadiere dei Carabinieri, Luigi Sorrentino, che faceva parte
del Servizio scorte per Emilio Fede fino al 2010. Sorrentino ha spiegato di non
fare più la scorta all'ex direttore del Tg4 dopo avere avuto con lui un
battibecco all'uscita di un ristorante. «Fede, che era in compagnia di sue due
amiche, pretendeva che all'uscita del ristorante noi della scorta lo
aspettassimo in piedi, sotto la pioggia - è il racconto del testimone - per
questo, si rivolse alle ragazze dicendogli 'avete visto come i Carabinieri mi
tutelano?'. Questo mi diede molto fastidio, anche perchè le ragazze
sorridevano. Fede mi disse che avrebbe chiamato il Generale e mi avrebbe fatto
rimuovere». Poi, Sorrentino ricorda di avere accompagnato Fede ad Arcore il 14
febbraio del 2010 e, in quell'occasione, di avere visto, dall'auto in cui si
trovava insieme agli altri componenti della scorta, «due ragazze in baby-doll
rosso all'entrata della residenza del premier».