martedì 12 giugno 2012


POLEMICHE/ I MODENA A VASCO «MA TU HAI ASSEGNI DA STACCARE...»

«Capisco Vasco quando mette in guardia dalla solidarietà pelosa, ma lui può permettersi di staccare assegni di solidarietà corposi. Noi, i Modena City Ramblers, no, e come noi tanti altri scendiamo in piazza per cantare, perché questo sappiamo fare e ci viene dal cuore partecipare al coro per i terremotati, perché questo abbiamo e questo sappiamo offrire». Franco D’ Aniello sta nei Modena dalla fondazione e spiega volentieri cosa ha spinto il suo gruppo a partecipare al concerto bolognese del 25 giugno. Quindi, non vi siete sentiti toccati da Vasco quando, declinando l’invito, ha detto che non ama iniziative di solidarietà che profumano di autopromozione...«Per niente. Ciascuno riflette dal suo punto di vista». È una polemica antica, questa. Tende a scoprire, quando esiste, la doppiezza di comportamenti votati all’utile mentre si vestono di generosità... «È vero. Ma il gioco è scoperto, direi. Molti degli artisti che si avvicendano sui palchi d’Italia sono ben noti al pubblico, la gente è in grado di rintracciare coerenza nei loro comportamenti. Per esempio, se qualcuno accetta la gratuità solidale di tanto in tanto, è un discorso. Ma se questa è la strada maestra di un impegno continuo, coerente, appunto, il giudizio non è minato dal sospetto. Prendi Laura Pausini che ha lasciato in beneficenza l’incasso di tre concerti a Verona: un gesto che non lascia spazio alla diffidenza». E per quanto riguarda voi? «Da quando siamo vivi stiamo gratis dove si soffre, lo sai. Abbiamo un ritmo accordato sull’impegno e sulla testimonianza, senza presunzione. È una specie di militanza politico-sociale orchestrata su un nostro impulso fondamentale. Il 25 saremo a Bologna, più avanti andremo a San Possidonio, tra i terremotati. Sarà un concerto a costo zero. Serve, non serve? Ci pare che una serata di musica possa aiutare il morale di chi sta male... ». È una notizia grande il fatto che Cisco tornerà a cantare con voi... «Sì, ci siamo sentiti, tutti d’accordo, faremo un paio di pezzi assieme, ma si tratta di una occasione unica, bellissima ma unica, non prelude a niente... ». Tu sei emiliano, sai come stanno le cose, come le vedi? «Gli emiliani è gente che sta in piedi e reagisce. Ma quel che accade nelle tendopoli e attorno pone problemi nuovi, per niente facili. Si sta mettendo alla prova la tenuta di una convivenza compressa tra religioni e culture diverse. Poi, c’è una questione di potere da risolvere: si dovrebbe mettere in pratica la strategia adottata nel Friuli, quando i soldi furono gestiti dalle comunità locali e i risultati diedero ragione a questa ricostruzione “dal basso”. Ma intanto, non c’è fiducia». Nello Stato, vuoi dire? «Ovvio. Sulla Gazzetta di Modena c’è un video del 2008, è la registrazione di un dibattito con Giovanardi e l’ex capo dell’Ingv, Boschi. Quest’ultimo, appoggiando l’ipotesi di creare un deposito di stoccaggio di gas nella zona, garantisce che mai alla gente di Mirandola sarebbe caduta la casa a causa di un sisma».                      
                                                                                                      m.c.p.r.d.s.
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