TICKET SANITARI,ARRIVA ALTRA TASSA PER I PIÙ POVERI UNA FRANCHIGIA AL POSTO DEL TICKET: ECCO LA PROPOSTA DEL
MINISTRO BALDUZZI.TUTTI PAGANO, FINO A QUANDO NON VIENE RAGGIUNTO UN LIMITE
CALCOLATO SU REDDITO.PD: «ALTRA TASSA». CODACONS: «UN DANNO PER GLI ONESTI»
Una franchigia al posto del ticket. È la proposta lanciata
ieri dal ministro della Sanità, Renato Balduzzi, per trovare « una nuova
equità» nel servizio sanitario nazionale. Ma l’idea, per quanto ancora appena
abbozzata, non piace ai sindacati e lascia perplessa la politica. Balduzzi ha
detto che il governo sta lavorando su « una forma di franchigia che avrebbe
tanti vantaggi per tutti, riducendo in maniera drastica gli svantaggi. Siamo
prossimi a formalizzare una proposta compiuta per rimodulare il sistema dei
ticket. L’introduzione della franchigia risolverebbe il problema delle
esenzioni non legate al reddito e risponderebbe ai criteri di trasparenza,
equità e tendenziale omogeneità». «L’ipotesi di cui stiamo discutendo» ha
continuato il ministro «cambierebbe la compartecipazione alla spesa sanitaria
attraverso i ticket, perché potenzierebbe l’equità. Il sistema delle franchigie
prevede che ciascun cittadino paghi fino a una certa soglia, modulata sul
reddito, e superata la quale il servizio sanitario si fa carico di tutto».
BCALCOLI- La proposta su cui lavora il governo quindi prevede un sistema in cui
tutti pagano, fino a quando non viene raggiunto un limite calcolato sul loro
reddito. Uno studio dell’Agenas (l’Agenzia nazionale per i servizi sanitari
ndr), che sarà presentato nei prossimi giorni, aveva ipotizzato di fissare la
soglia al 3 per mille del reddito lordo, che si tradurrebbe ad esempio in 30
euro l’anno per un pensionato con 10mila euro di reddito, per arrivare a 300
euro l’anno per un reddito di 100mila euro. Ma nessuna categoria sarebbe esente
dal pagamento, come avviene oggi con il ticket. Senza contare che in un Paese
di evasori cronici come il nostro, questo ulteriore rimando al reddito
dichiarato rischierebbe di favorire ancora di più la fascia di chi, pur
guadagnando molto, usufruisce di servizi a basso costo. Vera Lamonica,
segretario confederale della Cgil, ha definito le parole del ministro Balduzzi
« una fuga in avanti che azzera la discussione su come rendere più equo l’attuale
sistema di compartecipazione alla spesa sanitaria a carico dei cittadini.
Avevamo dato la disponibilità a trovare un modo per rendere più equo il
sistema, senza rinunciare all’obiettivo di arrivare, seppur gradualmente, al
superamento dei ticket. Ma bisogna farlo all’interno di un confronto per dare
respiro e risorse al servizio sanitario nazionale, strangolato da 17 miliardi
di tagli lineari in tre anni, e ora nel mirino di una spending review che
annuncia nuovi tagli invece che proporre come rendere appropriata la spesa,
riqualificando i servizi e con una vera lotta agli sprechi».PARERI NEGATIVI-
Anche dal fronte della politica arrivano pareri negativi sulla proposta del
ministro Balduzzi. Il senatore del Partito Democratico, Ignazio Marino, si dice
convinto che bisognerebbe recuperare «risorse dalle inefficienze invece di
proporre tasse dirette o indirette per mantenere la sostenibilità economica del
servizio sanitario nazionale. L’ipotesi di sostituire il sistema dei ticket con
una franchigia basata sul reddito, è nei fatti un’altra tassa con cui si
scaricano le inefficienze del sistema sui cittadini». Le fila degli scontenti
rispetto alla proposta del ministro della Sanità possono contare anche sul
Codacons: «Quanto prospettato da Renato Balduzzi è assolutamente assurdo e
irricevibile, perché finirebbe per danneggiare enormemente i cittadini che
pagano onestamente tutte le tasse». m.s.r.d.c.p.