venerdì 3 febbraio 2012

SCIENZIATI: LO ZUCCHERO È PERICOLOSO COME L'ALCOL

 Lo zucchero è economico, è buono e vende. Perché le aziende dovrebbero ridurre la sua quantità nei prodotti alimentari? Il problema è che lo zucchero fa male e non solo ai nostri denti. Fa male come il tabacco e l’alcol: forse il suo uso andrebbe regolamentato. Un articolo appena pubblicato sulla rivista Nature da un gruppo di ricercatori dell’Università della California solleva questa settimana la questione: “Una crescente mole di prove scientifiche mostra che il fruttosio può innescare processi tossici per il fegato e favorire molte altre malattie croniche. Se si tratta di piccole quantità, non è un problema, ma molto zucchero uccide. Lentamente”. Lo zucchero che usiamo è molto: si calcola che negli ultimi 50 anni, il suo consumo sia triplicato nel mondo. La causa principale di questo aumento è in quegli “zuccheri aggiunti” che si trovano in moltissimi cibi industriali. Con questa denominazione si intende “qualsiasi dolcificante che contiene la molecola fruttosio e che viene aggiunto al cibo nel corso della lavorazione”. Eppure, un crescente numero di studi mostra che lo zucchero consumato in eccesso non è solo un fornitore di calorie, ma è legato alle malattie associate alla sindrome metabolica: l’ipertensione (il fruttosio infatti fa aumentare gli acidi urici che a loro volta alzano la pressione), i trigliceridi alti e la resistenza all’insulina, il diabete e il processo di invecchiamento. Inoltre, il fruttosio ha effetti tossici sul fegato simili a quelli provocati dall’alcol. “Non ci sorprende – scrivono gli autori dell’articolo - se pensiamo che l’alcol deriva proprio dalla fermentazione dello zucchero”. E proprio come tabacco e alcol, lo zucchero può creare dipendenza. Secondo recenti ricerche, infatti, agisce sul cervello incoraggiando un suo uso continuativo. Infine, c’è l’impatto sociale dell’eccessivo consumo di zucchero. Solo negli Stati Uniti ogni anno le malattie del metabolismo costano 65 miliardi di dollari in produttività persa e 150 miliardi di dollari in spese sanitarie. Come si può quindi ridurre il consumo di zucchero? I ricercatori sostengono che si debba guardare alle politiche messe in piedi contro l’alcol e il tabacco. E l’esperienza dimostra che gli effetti maggiori si sono ottenuti con le strategie di controllo: tassazione, controllo sulla distribuzione, limiti di età. Questi strumenti, laddove sono stati utilizzati, hanno abbassato il consumo e diminuito i danni alla salute. La proposta degli autori dell’articolo, quindi, è quella di tassare di più i prodotti alimentari che contengono zuccheri aggiunti. Ma si può pensare anche ad altri strumenti, l’ importante è regolamentare il consumo. Non sarà facile, dicono i ricercatori, soprattutto in quei mercati emergenti dove le bevande dolci e gasate costano meno dell’acqua. Ma non si diceva la stessa cosa quando si trattò di imporre il divieto di fumo nei locali pubblici?
                                                                                               r.m.c.p.s.d.
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