giovedì 11 febbraio 2010

BERTOLASO: IO NON C'ENTRO. IL PREMIER: GUIDO NON SI TOCCA, I PM SI VERGOGNINO

Soldi, sesso, appalti, festini, favori... e sciacallaggio. Il terremoto a L'Aquila è, infatti, una tragedia, ma anche un'opportunità di apparire. Chi la pensa così? Sicuramente,chi aveva interesse nell e ricostruzioni, a leggere le intercettazioni. Il primo riferimento, si afferma nell' ordinanza, è in una telefonata tra Angelo Balducci e Diego Anemone dell' 11 aprile in cui si parla del futuro del figlio di Balducci e in cui Anemone «rinfaccia - scrive il gip - a Balducci che la vera ragione per cui ha partecipato alla riunione del pomeriggio per lavori post terremoto» sia proprio l' assunzione del figlio. Balducci a sua volta, prosegue il gip, «vuole far pesare il fatto che si è fatto promotore per l'inserimento delle imprese Anemone per i lavori post terremoto». Il contenuto della telefonata - «cioè dico tu ti rendi conto...ti rendi conto...cioè oggi...al posto mio chi si sarebbe mosso? ...chi?...» - fa sottolineare al gip «il cinismo dei due che, a pochissimi giorni dal tragico sisma dell'Abruzzo, non esitano a programmare speculazioni in sede di ricostruzione». L'altra riferimento al terremoto è in una telefonata del 6 aprile - il giorno del sisma - tra l'imprenditore Francesco De Vito Piscicelli (coinvolto nell'inchiesta per esser stato il tramite tra una ditta fiorentina e Balducci e De Santis) e suo cognato Gagliardi. «Che il terremoto abbia suscitato gli appetiti di tali personaggi privi di scrupoli - scrive il gip riferendosi agli arrestati - lo si ricava anche da altre conversazioni che danno un quadro veramente inquietante circa la realtà della gestione degli appalti pubblici in Italia». Ecco il testo della telefonata: Piscicelli: «Sì». Gagliardi:...oh ma alla Ferratella occupati di sta roba del terremoto perché qui bisogna partire in quarta subito...non è che c'è un terremoto al giorno P:..no...lo so (ride) G:...così per dire per carità...poveracci P:..va buò ciao G:...o no? P:...eh certo...io ridevo stamattina alle 3 e mezzo dentro il letto G:...io pure...va buò...ciao». Piscicelli è colui che, scrive il gip, «con le macerie ancora calde» è «già pronto a buttarsi sul denaro per la ricostruzione del martoriato Abruzzo». Le reazioni «Sciacalli» che «fanno schifo» è il commento del sindaco dell'Aquila, Massimo Cialente. «Quanto sta emergendo in queste ore è drammatico», dice Silvio Paolucci, segretario regionale del Pd abruzzese. «Non dimentichiamo certo la rapidità dell'intervento nella fase emergenziale, ma al di là delle eventuali responsabilità penali è raccapricciante assistere a questo cinismo affaristico sulle spalle dei cittadini aquilani. Le istituzioni, le famiglie e le imprese aquilane hanno il diritto di conoscere subito tutta la verità». «È tutto l'Abruzzo a sentirsi ferito e offeso, - dice Paolucci - questa regione ha subito un dramma epocale di fronte al quale il governo Berlusconi e la giunta regionale di centrodestra hanno deciso interventi addirittura ridotti rispetto al trattamento per altri terremoti. Al dramma del sisma peggio trattato degli ultimi trent'anni in Italia, oggi si aggiungono le parole di questi sciacalli che infieriscono sulle sofferenze umane». La difesa Bertolaso si difende e il premier lo spalleggia. «L'accusa è infamante, drammatica. Io non c'entro, penso si sia trattato di un grosso equivoco», ha detto Bertolaso. «Da quello che ho letto, dalle carte che ho ricevuto dalla magistratura, si parla di compensi in denaro e anche di favori sessuali. Sono cose che assolutamente non esistono, io non c'entro con questa vicenda». «Il Salaria Sport Village (dove si sarebbero svolti gli incontri) è uno dei centri sportivi più grossi di Roma, al cui interno c'è anche una struttura per fisioterapia e Francesca (la donna di cui si parla in una intercettazione, ndr) è una persona per bene, molto brava, cui ricorrevo per lo stress che ogni tanto mi colpisce», ha aggiunto Bertolaso. «Si tratta di una vicenda dolorosissima per la quale sicuramente saranno stati commessi anche degli illeciti. Ma non è che io ho seguito direttamente e personalmente la vicenda degli appalti. Il mio compito era quello di realizzare un'opera importante, una grande bonifica ambientale, restituire all'arcipelago della Maddalena un territorio che era stato davvero devastato e renderlo fruibile per un grande avvenimento com'era quello del G8», ha detto Bertolaso, intervistato dal tg1. «Non so se è un disegno vero contro di me. Ma quando ho partecipato a una trasmissione sulla storia d'italia avevo parlato della preoccupazione per questa popolarità, sì che magari qualcuno mi mettesse in tasca una bustina di cocaina, mutatis mutandi è quello che è accaduto», ha aggiunto. «Sono molto avvilito. La mia grande preoccupazione è quella di dimostrare che non ho tradito la fiducia degli italiani. È l'unica cosa che davvero mi preme, oltre ovviamente ad essere creduto dalla mia famiglia per quelli che sono stati i miei comportamenti personali». «Le idee che qualcuno poteva avere per indurmi ad essere condiscendente nei confronti di chi doveva fare i lavori e dei soldi che dovevano essere spesi - ha detto ancora Bertolaso - non mi appartengono. Erano ipotesi che venivano fatte sull'abitudine di altre frequentazioni e vicende del passato. L'importante è che io non abbia mai fatto parte di questo genere di festini».Silvio Berlusconi si schiera a fianco di Guido Bertolaso e attacca duramente i pm. «Si vergognino, si vergognino, Bertolaso non si tocca», ripete il presidente del Consiglio. «Ho parlato con Bertolaso - ha ribattuto Berlusconi - so che aveva mal di schiena e andava da una fisioterapista, una signora di mezza età che peraltro è in ospedale a farsi operare per un problema alla spina dorsale».«Tutte le accuse sono assolutamente non accertate, non vere e infondate».

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