VINYLS, ACCORDO A RISCHIO. CASSINTEGRATO: BERLUSCONI CI DICA CHE FINE FAREMO
Gli amministratori locali del Sassarese premono sul governo nazionale per far ripartire la trattativa tra Ramco e Eni e ridare così un futuro agli stabilimenti italiani della Vinyls. «Ci appelliamo al governo affinchè non lasci inascoltato il grido di dolore di questo territorio - dice la presidente della Provincia di Sassari, Alessandra Giudici - e si faccia carico delle proprie responsabilità. Il nostro primo pensiero - sottolinea - va ai lavoratori, che ho sentito pochi minuti fa e che da mesi portano avanti una battaglia di speranza per un territorio che non vuole soccombere». «Certo - aggiunge la presidente -, sarebbe davvero grave scoprire che dietro questa ennesima svolta negativa si nascondono speculazioni politiche e strumentalizzazioni commesse a danno dei lavoratori e delle loro famiglie. Faremo ogni cosa in nostro potere - conclude - per impedire che questo territorio sia la posta in palio di partite che si giocano altrove». «I ragazzi qui sull'isola sono disperati e dicono di aver perso le speranze». A parlare, dopo la doccia fredda che rimette in discussione il salvataggio degli stabilimenti Vinyls in Italia, è Pietro Marongiu, il più anziano dei cassintegrati di Porto Torres che da 77 giorni occupano l'Asinara in attesa di una svolta positiva alla vertenza. «Non sono i mezzi che mancano, ma la volontà. E all'Eni - incalza l'operaio - la voglia di concludere questa agonia può fargliela venire solo il presidente del Consiglio, che a questo punto deve dire a me, ai miei giovani colleghi e alle nostre famiglie che fine dobbiamo fare». «Ancora non sappiamo cosa sia realmente accaduto - sottolinea Marongiu - ma questo stop nella trattativa non mi meraviglia. Lo avevo detto anche dopo l'incontro del 5 a Roma che questa partita non si sarebbe conclusa in tempi brevi nonostante le promesse. Ora cercherò di spiegare ai miei giovani colleghi, che sono disperati, che forse questo è il momento in cui Eni dovrà prendere in mano tutta la situazione, parlare con i commissari della Vinyls per portare avanti la chimica in Italia. Perchè l'Eni - dice convinto l'anziano operaio - ha certamente i mezzi per farlo. Forse però manca la volontà». Intanto, il sindaco di Sassari, Gianfranco Ganau, sottolinea come «dopo tre mesi di logorante attesa, il ritiro della multinazionale araba chiami ora Eni e Governo nazionale ad un'assunzione piena di responsabilità». L'obiettivo, spiega, è di «procedere in autonomia alla realizzazione di un piano industriale di integrazione completa che porti alla realizzazione dell'intera filiera del clorosoda, da gestire direttamente o da cedere sul mercato». «È triste prendere atto che, dopo oltre un anno di rassicurazioni e promesse da parte del Governo e di Eni - osserva Ganau - ci troviamo oggi a un passo dal fallimento e dalla chiusura definitiva degli stabilimenti della Vinyls. Esprimiamo piena solidarietà agli operai, pronti a sostenere con loro ogni forma di iniziativa e di lotta che riterranno utile mettere in campo».