«Non difendo la casta, ma la politica e penso che chi sta orchestrando questa campagna contro i parlamentari, abbia in mente di farne a meno, di riservarla ai ricchi di famiglia, di indicare uomini della provvidenza. Un deputato italiano ha un’ indennità netta di circa 5000 euro, tanti rispetto a chi con la nuova manovra potrebbe non vedersi indicizzata la pensione di 1000 euro e per questo siamo disponibili a fare da subito la nostra parte. Il Pd è pronto a impegnare il Parlamento a provvedere in questa direzione immediatamente e autonomamente. Ma ieri non c'è stato alcun rinvio, perchè non c'era nulla da rinviare, né esiste nella manovra presentata dal governo Monti una norma che taglia il nostro stipendio». Lo afferma Michele Ventura, vicepresidente vicario dei deputati del Pd. «Inviterei i giornalisti che scrivono sui giornali o che ne parlano alle radio o in tv o sul web - aggiunge Ventura - a leggere le carte. Scoprirebbero che c'era, c'è, una norma che dice che se la commissione Giovannini, chiamata ad adeguare le nostre indennità alla media europea, non concluderà presto il suo lavoro ci sarebbe stato un decreto che avrebbe provveduto al’ equiparazione». «Non si può fare e il governo l’ ha riconosciuto, perchè con un decreto non si può rinviare a un decreto successivo. Lo dice la Costituzione. Questo e soltanto questo è successo ieri. Ma il polverone è stato sollevato. Forse ad arte? - conclude Ventura - E di certo, come a qualcuno conviene, ha coperto i veri temi in questione: pensioni e Ici/Imu». Sull’argomento interviene con una provocazione anche Francesco Giro, Pdl, ex sottosegretario ai Beni culturali: «Dopo aver letto i giornali di oggi e i soliti commenti dei gazzettieri dell'antipolitica suggerirei di tagliare ai parlamentari, oltre agli stipendi, anche la testa». «Ormai - dice il deputato - demonizzare chi fa il deputato o il senatore è uno sport nazionale a scapito della verità dei fatti. Tagliateci la testa. Fate prima».