L'ONDA VIOLA TORNA A ROMA. LEGALITÀ E LOTTA AL PRECARIATO
«Siamo ottimisti, felici e... stanchi»: i promotori della manifestazione del Popolo Viola sono indaffaratissimi nel mettere a punto gli ultimi ritocchi all’organizzazione, confidano in un ritorno del sole romano. A dare il via all’evento sarà il video di Roberto Saviano, oggi dalle 14,30 in piazza del Popolo. Lo slogan è «Basta! La legge è uguale per tutti», mentre la maggioranza, al contrario, vara la legge sul legittimo impedimento, il processo breve e le leggi ad personam. La sentenza di prescrizione del reato per l’avvocato Mills non può che aggiungere indignazione. Previsioni sui numeri non ne fa, il Popolo Viola. Per le spese conta di andare oltre i 30mila euro raccolti on line; Anna C. di Roma ha vinto il premio generosità dando mille euro: una colazione con Vergassola. I promotori mettono le mani avanti: «Sarà una grande manifestazione, ma diversa dal NoB Day», quando il 5 dicembre le strade di Roma e piazza San Giovanni furono tinte di viola. Crescono le adesioni dei partiti d’opposizione, presenti in massa a parte l’Udc e i rutelliani. Ieri si sono aggiunti i radicali con Emma Bonino, candidata nel Lazio. Sul grande palco dalle tre alle sei una lunga carrellata di interventi, musica, conduzione graffiante di Francesca Fornario. Sul palco nessun politico, video di Giorgio Bocca e Marco Travaglio. Molte le voci dal mondo del lavoro dimezzato e precario, degli invisibili che per farsi vedere sono saliti sui tetti: da Michela Mannozzi dell’Ispra ai lavoratori di Termini Imerese: alternati con interventi di intellettuali e giornalisti, i migranti di «Permesso di soggiorno», in vista della protesta del 1 marzo quando mostreranno la loro importanza per assenza. Chiude gli interventi Alberto Asor Rosa, poi «tutti insieme» il saluto finale. Il tutto sarà in diretta su RaiNews24. I partiti ci saranno. Il Pd convintamente. Pierluigi Bersani non sarà in piazza perché celebrerà a Massa Lombarda Davide Visani (dirigente Pci- Pds):«Un appuntamento preso da tempo dove non voglio mancare», spiega il segretario Pd che assicura: «ci saranno i nostri militanti e i dirigenti». Rosy Bindi in testa. Ignazio Marino aderisce con la sua «area» nel Pd, da Rosa Calipari a Paola Concia. Dal pulmino acchiappa deputati davanti a Montecitorio per assegnare la «patente viola» a chi non ha votato il legittimo impedimento, hanno faticato un po’ a convincere Massimo D’Alema: «L’abbiamo costretto», raccontano divertiti, con la minaccia di sanzioni per chi aiuta il centrodestra; «Ah, ho capito, se faccio qualcosa di male mi togliete i punti», ha detto stando al gioco. E ha lasciato pure una dedica: «Cerchiamo di risalire la china una strada difficile per questo povero paese». Piero Fassino e Walter Veltroni, invece, hanno promesso un «ripasso dopo». Orgogliosi, i Viola hanno consegnato la «patente» a Fabio Granata, finiano doc (al NoB day sfilarono cartelli con «Meno male che Gianfranco c’è»). Una mosca bianca nel Pdl, che Lehner dileggia come «coniglietto mentre Fini affonda». Con il Popolo Viola in piazza c’è tutta la sinistra, dalla Cgil di Epifani ai partigiani dell’Anpi; Nichi Vendola dalla Puglia ha mandato un messaggio: Sinistra e Libertà ci sarà, bisogna «ribellarsi» perché «ritorna con forza la questione morale».