2 GIUGNO, L'ITALIA CELEBRA
LA FESTA DELLA REPUBBLICA
Roma blindata oggi per le celebrazioni del 2 giugno: chiuso lo spazio aereo sulla capitale, individuate tre aree di sicurezza e zona rossa ai Fori Imperiali, in campo anche reparti speciali e tiratori scelti nei punti strategici, occhi elettronici all'erta, sia dall'alto con gli elicotteri della polizia che attraverso le telecamere cittadine, misure speciali, sopralluoghi e bonifiche a tappeto. Circa 80 delegazioni con decine di capi di Stato e di governo saranno presenti alla parata di questa mattina e, in serata, al pranzo ufficiale offerto dal presidente Giorgio Napolitano nel Salone delle Feste del Quirinale. I contatti politici sono iniziati già ieri e continueranno fino a venerdì in un momento di particolare intensità dell'agenda internazionale, dai temi globali (appena discussi al G8 di Deauville), alle tensioni economiche nell'area euro, alla primavera araba in Nord Africa e Medio Oriente. Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi e il ministro degli Esteri Franco Frattini hanno un'agenda fitta di colloqui con diversi protagonisti internazionali, dal vicepresidente americano Joe Biden al presidente russo Dmitri Medvedev, dal segretario generale dell'Onu Ban Ki-Moon al presidente dell'Anp Abu Mazen, dal leader della Lega Araba Amr Moussa all'afgano Hamid Karzai. Ad aprire le danze ieri, è stato il capo dello Stato che ha ricevuto la presidente della Repubblica argentina Cristina Fernàndez de Kirchner nello Studio alla Vetrata. Nel pomeriggio sono saliti al Colle il vice presidente cinese Xi Jinping (futura guida designata della Repubblica popolare), Biden, Ban e Medvedev. Nel frattempo, a palazzo Chigi, Berlusconi ha avuto colloqui con la presidente della Confederazione elvetica, Micheline Calmy-Rey e, a seguire, con Kirchner e con il numero uno dell'Onu, che nel pomeriggio è atteso anche alla Farnesina. Il programma delle celebrazioni prevede dalle 11 alle 12.30 la parata militare e nel pomeriggio alle 18 un concerto al Quirinale cui farà seguito un pranzo ufficiale offerto da Napolitano in onore dei Capi delle delegazioni e delle loro consorti. Nel pomeriggio una girandola di incontri politici per il premier Berlusconi che, a Villa Doria Pamphili, incontrerà Medvedev, Biden, il presidente del Consiglio Ue Herman Van Rompuy e il presidente afgano Hamid Karzai. Stasera Frattini riceverà alla Farnesina il segretario generale della Lega Araba, Amr Moussa con cui discuterà, in particolare, delle possibili evoluzioni della crisi libica all'indomani della missione del capo della diplomazia italiana a Bengasi. Il processo di pace in Medio Oriente sarà invece il tema centrale della colazione di lavoro offerta il 3 giugno da Frattini al presidente palestinese Abu Mazen, anche alla luce del recente discorso del presidente statunitense Barack Obama e della successiva visita negli Stati Uniti del presidente israeliano Benjamin Netanyahu. Gli stessi argomenti saranno al centro del faccia a faccia Berlusconi-Abu Mazen previsto per le 16.30 di venerdì a Villa Doria Pamphili. La prima parata militare dell'Italia repubblicana in occasione delle celebrazioni del 2 giugno risale al 1948. Si trattò, comunque, di uno schieramento di reparti in piazza Venezia. In quell'occasione, dopo la deposizione della corona d'alloro al Milite Ignoto, il presidente Luigi Einaudi assunse il comando delle Forze Armate: le bandiere dei reparti uscirono dallo schieramento, salirono le scale del Vittoriano e si inchinarono al presidente (l'art.87 della Costituzione che era entrata in vigore il 1 gennaio del 48 assegna infatti al presidente della Repubblica il comando supremo delle Forze Armate). L'anno successivo la cerimonia militare si svolse in quello che oggi è il piazzale Ugo La Malfa, con la inaugurazione del Monumento a Giuseppe Mazzini, un omaggio all'ideale repubblicano risorgimentale concretizzatosi con il referendum del 1946. È nel 1950 che la parata si sposta sui Fori Imperiali. Il presidente Gronchi, succeduto ad Einaudi, confermò il cerimoniale che si era consolidato negli anni precedenti con la deposizione della corona al Milite Ignoto, rassegna dei reparti schierati, arrivo alla tribuna presidenziale e sfilamento militare. Nei 65 anni della Repubblica, la sfilata militare si spostò a Torino nel 1961, in occasione del centenario dell'Unità d'Italia, e nell'edizione del 1963 fu posticipata al 4 novembre a causa della scomparsa di Papa Giovanni XXIII. La parata fu sospesa nel 1976 a causa del terribile terremoto del Friuli. Per celebrare ugualmente la ricorrenza, ci fu una piccola cerimonia con la deposizione di una corona al Milite Ignoto. Nel 1977, la parata fu sostituita da una cerimonia celebrata in Piazza Venezia, con lo schieramento di una Brigata costituita da 43 compagnie in rappresentanza di tutte le Forze ed i Corpi armati e non dello Stato. Negli anni successivi, per motivi di opportunità legati alla necessità di ridurre i consumi (Austerity) la manifestazione fu sospesa. La sfilata fu ripristinata, nel 1983, ma le celebrazioni si svolsero la prima domenica di giugno, non in via dei Fori Imperiali ma sull'itinerario Aventino - Porta S. Paolo in ricordo della resistenza all'occupazione tedesca della città di Roma, successiva ai fatti dell'8 settembre 1943. Nel 1984 si svolse in via dei Fori Imperiali mentre nel 1985 fu trasferita tra via dei Cerchi e le Terme di Caracalla. Nel 1989 la parata fu sostituita da una Mostra Storico Rievocativa in Piazza di Siena, a Roma e nel dal 1990 fino al 1994 si svolse solo la cerimonia in Piazza Venezia. Dopo 11 anni, il 4 giugno 2000, per volere del presidente Carlo Azeglio Ciampi, la parata militare tornò a far parte delle celebrazioni della Festa della Repubblica. Dal 2001, dopo il ripristino della festività del 2 giugno, viene svolta annualmente, come da tradizione, su via dei Fori Imperiali.