Bersani si affida ancora a lusinghe e sharade. Ma il messaggio è chiaro: «Ho lavorato con Emma Bonino. È una donna fuori dagli stereotipi. È una fuoriclasse. Avrete capito come la penso...», a domanda risponde il segretario del Pd al tg1 della sera. E se per Emma, l'incoronazione arriva dal piccolo schermo, per ora la sua avversaria, Renata Polverini, deve accontentarsi di una nota di Palazzo Chigi. Con cui il premier annuncia il suo «pieno sostegno», alla «dottoressa Polverini». Un po' freddino... Ma no: «L'ho sentito ieri sera tardi al telefono e mi ha fatto gli auguri perchè oggi parte il nostro nuovo viaggio», si affretta ad assicurare la candidata, al centro della contesa tra Fini e Berlusconi.Insomma, cenni di avvicinamento alle candidate già in campo da parte dei rispettivi leader nazionali, decisamente spiazzati dalle mosse delle due outsider destinate a fronteggiarsi. Più chiari quelli del segretario del Pd Pier Luigi Bersani, che conta di mettere al più presto fine alla faida che si è scatenata nel Pd, dopo settimane di totonomine e in assenza di candidature alternative, di fronte alla mossa Bonino, ancora senatrice del Pd ma candidata con una fuga in avanti dai radicali. Da una parte i veltronian-franceschiniani che elargiscono attestati di stima per Emma Bonino ma spingono per le primarie, dall'altra le fronde di ex popolari che provano a mettere i bastoni tra le ruote alla candidata radicale. Ma a loro volta vengono travolte dalle rese di conti interne. Con due big di area come Fioroni e Marini già scesi in campo per Emma. Insomma, il caos. In attesa, come nel mitico Portobello di Enzo Tortora, del “Big Ben ha detto stop”. Nel frattempo, appunto, continuano a nascere gruppi su facebook di sostegno a questo o a quel candidato. Il nome del momento è Achille Serra, l'ex prefetto di Roma. Un nome tutto veltroniano. Come il tam tam che in queste ore è ripartito all'attacco per chiedere le primarie. Nel Lazio, appunto. Ma anche in Puglia, dove Vendola oggi ha aperto le consultazioni con il centrosinistra. Disertate dal Pd. E dove Boccia continua a esplorare, invocato “nuove alleanze”, anche se in teoria il suo mandato (conferitogli lunedì scorso) sarebbe dovuto terminare quarantotto ore dopo. E primarie anche in Umbria, recita il tam tam, dove è scontro aperto tra la presidente uscente Lorenzetti e Mauro Agostini, un veltroniano anche lui. Ormai a invocare le primarie è scesa in campo la stessa presidente del Pd Rosy Bindi. In Puglia quanto nel Lazio c'è un solo modo perché Boccia o Bonino si conquistino davvero la leadership – secondo la donna che sfidò Veltroni alle primarie del 2007: che accettino le primarie e le vincano. E già che ha fatto trenta potrebbe anche fare trentuno: «Proprio la Bindi nel Lazio sarebbe una candidatura fortissima e di assoluto prestigio e rilievo», spinge chi non smette di sperare nella sorpresa dell'ultimo minuto. Ma la Bonino rispedisce al mittente l'ipotesi primarie: «Forse nel 2013. La mia candidatura inizia persino ad essere discussa nelle famiglie, oltre che ai bar, e offre degli spunti di riflessione in cui la gente ha voglia di appassionarsi, mentre non ha più voglia dei riti stantii e delle lacerazioni». E insiste a chiedere un incontro tra radicali e Bersani: «Sembra che abbiamo chiesto la luna ed invece abbiamo chiesto solo uno scambio di opinioni, perché non c'è solo il Lazio». A stretto giro arriva la risposta del segretario del Pd, direttamente dalle telecamere del tg1: «Ho lavorato con Emma Bonino. È una donna fuori dagli stereotipi. È una fuoriclasse. Questo è come la penso». E le primarie? La via che i vertici del Pd sembrano intenzionati a imboccare è decisamente più breve. Per martedì è convocata l'assemblea regionale, presso l'Aran Hotel di Roma. E al più si sta pensando a una veloce consultazione della base attraverso una giornata di assemblee nei circoli. Poi, Emma sarà a tutti gli effetti la candidata pronta a sfidare Renata Polverini. Non più solo una candidata di bandiera.
sabato 9 gennaio 2010
LAZIO, BERSANI INCORONA BONINO: «EMMA È UNA FUORICLASSE»
Bersani si affida ancora a lusinghe e sharade. Ma il messaggio è chiaro: «Ho lavorato con Emma Bonino. È una donna fuori dagli stereotipi. È una fuoriclasse. Avrete capito come la penso...», a domanda risponde il segretario del Pd al tg1 della sera. E se per Emma, l'incoronazione arriva dal piccolo schermo, per ora la sua avversaria, Renata Polverini, deve accontentarsi di una nota di Palazzo Chigi. Con cui il premier annuncia il suo «pieno sostegno», alla «dottoressa Polverini». Un po' freddino... Ma no: «L'ho sentito ieri sera tardi al telefono e mi ha fatto gli auguri perchè oggi parte il nostro nuovo viaggio», si affretta ad assicurare la candidata, al centro della contesa tra Fini e Berlusconi.Insomma, cenni di avvicinamento alle candidate già in campo da parte dei rispettivi leader nazionali, decisamente spiazzati dalle mosse delle due outsider destinate a fronteggiarsi. Più chiari quelli del segretario del Pd Pier Luigi Bersani, che conta di mettere al più presto fine alla faida che si è scatenata nel Pd, dopo settimane di totonomine e in assenza di candidature alternative, di fronte alla mossa Bonino, ancora senatrice del Pd ma candidata con una fuga in avanti dai radicali. Da una parte i veltronian-franceschiniani che elargiscono attestati di stima per Emma Bonino ma spingono per le primarie, dall'altra le fronde di ex popolari che provano a mettere i bastoni tra le ruote alla candidata radicale. Ma a loro volta vengono travolte dalle rese di conti interne. Con due big di area come Fioroni e Marini già scesi in campo per Emma. Insomma, il caos. In attesa, come nel mitico Portobello di Enzo Tortora, del “Big Ben ha detto stop”. Nel frattempo, appunto, continuano a nascere gruppi su facebook di sostegno a questo o a quel candidato. Il nome del momento è Achille Serra, l'ex prefetto di Roma. Un nome tutto veltroniano. Come il tam tam che in queste ore è ripartito all'attacco per chiedere le primarie. Nel Lazio, appunto. Ma anche in Puglia, dove Vendola oggi ha aperto le consultazioni con il centrosinistra. Disertate dal Pd. E dove Boccia continua a esplorare, invocato “nuove alleanze”, anche se in teoria il suo mandato (conferitogli lunedì scorso) sarebbe dovuto terminare quarantotto ore dopo. E primarie anche in Umbria, recita il tam tam, dove è scontro aperto tra la presidente uscente Lorenzetti e Mauro Agostini, un veltroniano anche lui. Ormai a invocare le primarie è scesa in campo la stessa presidente del Pd Rosy Bindi. In Puglia quanto nel Lazio c'è un solo modo perché Boccia o Bonino si conquistino davvero la leadership – secondo la donna che sfidò Veltroni alle primarie del 2007: che accettino le primarie e le vincano. E già che ha fatto trenta potrebbe anche fare trentuno: «Proprio la Bindi nel Lazio sarebbe una candidatura fortissima e di assoluto prestigio e rilievo», spinge chi non smette di sperare nella sorpresa dell'ultimo minuto. Ma la Bonino rispedisce al mittente l'ipotesi primarie: «Forse nel 2013. La mia candidatura inizia persino ad essere discussa nelle famiglie, oltre che ai bar, e offre degli spunti di riflessione in cui la gente ha voglia di appassionarsi, mentre non ha più voglia dei riti stantii e delle lacerazioni». E insiste a chiedere un incontro tra radicali e Bersani: «Sembra che abbiamo chiesto la luna ed invece abbiamo chiesto solo uno scambio di opinioni, perché non c'è solo il Lazio». A stretto giro arriva la risposta del segretario del Pd, direttamente dalle telecamere del tg1: «Ho lavorato con Emma Bonino. È una donna fuori dagli stereotipi. È una fuoriclasse. Questo è come la penso». E le primarie? La via che i vertici del Pd sembrano intenzionati a imboccare è decisamente più breve. Per martedì è convocata l'assemblea regionale, presso l'Aran Hotel di Roma. E al più si sta pensando a una veloce consultazione della base attraverso una giornata di assemblee nei circoli. Poi, Emma sarà a tutti gli effetti la candidata pronta a sfidare Renata Polverini. Non più solo una candidata di bandiera.
Bersani si affida ancora a lusinghe e sharade. Ma il messaggio è chiaro: «Ho lavorato con Emma Bonino. È una donna fuori dagli stereotipi. È una fuoriclasse. Avrete capito come la penso...», a domanda risponde il segretario del Pd al tg1 della sera. E se per Emma, l'incoronazione arriva dal piccolo schermo, per ora la sua avversaria, Renata Polverini, deve accontentarsi di una nota di Palazzo Chigi. Con cui il premier annuncia il suo «pieno sostegno», alla «dottoressa Polverini». Un po' freddino... Ma no: «L'ho sentito ieri sera tardi al telefono e mi ha fatto gli auguri perchè oggi parte il nostro nuovo viaggio», si affretta ad assicurare la candidata, al centro della contesa tra Fini e Berlusconi.Insomma, cenni di avvicinamento alle candidate già in campo da parte dei rispettivi leader nazionali, decisamente spiazzati dalle mosse delle due outsider destinate a fronteggiarsi. Più chiari quelli del segretario del Pd Pier Luigi Bersani, che conta di mettere al più presto fine alla faida che si è scatenata nel Pd, dopo settimane di totonomine e in assenza di candidature alternative, di fronte alla mossa Bonino, ancora senatrice del Pd ma candidata con una fuga in avanti dai radicali. Da una parte i veltronian-franceschiniani che elargiscono attestati di stima per Emma Bonino ma spingono per le primarie, dall'altra le fronde di ex popolari che provano a mettere i bastoni tra le ruote alla candidata radicale. Ma a loro volta vengono travolte dalle rese di conti interne. Con due big di area come Fioroni e Marini già scesi in campo per Emma. Insomma, il caos. In attesa, come nel mitico Portobello di Enzo Tortora, del “Big Ben ha detto stop”. Nel frattempo, appunto, continuano a nascere gruppi su facebook di sostegno a questo o a quel candidato. Il nome del momento è Achille Serra, l'ex prefetto di Roma. Un nome tutto veltroniano. Come il tam tam che in queste ore è ripartito all'attacco per chiedere le primarie. Nel Lazio, appunto. Ma anche in Puglia, dove Vendola oggi ha aperto le consultazioni con il centrosinistra. Disertate dal Pd. E dove Boccia continua a esplorare, invocato “nuove alleanze”, anche se in teoria il suo mandato (conferitogli lunedì scorso) sarebbe dovuto terminare quarantotto ore dopo. E primarie anche in Umbria, recita il tam tam, dove è scontro aperto tra la presidente uscente Lorenzetti e Mauro Agostini, un veltroniano anche lui. Ormai a invocare le primarie è scesa in campo la stessa presidente del Pd Rosy Bindi. In Puglia quanto nel Lazio c'è un solo modo perché Boccia o Bonino si conquistino davvero la leadership – secondo la donna che sfidò Veltroni alle primarie del 2007: che accettino le primarie e le vincano. E già che ha fatto trenta potrebbe anche fare trentuno: «Proprio la Bindi nel Lazio sarebbe una candidatura fortissima e di assoluto prestigio e rilievo», spinge chi non smette di sperare nella sorpresa dell'ultimo minuto. Ma la Bonino rispedisce al mittente l'ipotesi primarie: «Forse nel 2013. La mia candidatura inizia persino ad essere discussa nelle famiglie, oltre che ai bar, e offre degli spunti di riflessione in cui la gente ha voglia di appassionarsi, mentre non ha più voglia dei riti stantii e delle lacerazioni». E insiste a chiedere un incontro tra radicali e Bersani: «Sembra che abbiamo chiesto la luna ed invece abbiamo chiesto solo uno scambio di opinioni, perché non c'è solo il Lazio». A stretto giro arriva la risposta del segretario del Pd, direttamente dalle telecamere del tg1: «Ho lavorato con Emma Bonino. È una donna fuori dagli stereotipi. È una fuoriclasse. Questo è come la penso». E le primarie? La via che i vertici del Pd sembrano intenzionati a imboccare è decisamente più breve. Per martedì è convocata l'assemblea regionale, presso l'Aran Hotel di Roma. E al più si sta pensando a una veloce consultazione della base attraverso una giornata di assemblee nei circoli. Poi, Emma sarà a tutti gli effetti la candidata pronta a sfidare Renata Polverini. Non più solo una candidata di bandiera.
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