Fiducia per il premier e per il governo in crollo, con solo due ministri che raccolgono un consenso superiore al 50%. Questo il quadro che emerge dal sondaggio effettuato dall'istituto Ipr Marketing. Rispetto all'ultimo sondaggio, effettuato a giugno, prima della pausa estiva, Berlusconi perde ben 5 punti percentuali. La fiducia nei suoi confronti arriva così al record negativo del 24% (il precedente 'record' risaliva a giugno, con il 29%). Di questi cinque punti persi, solo uno va ingrossare le file degli indecisi (che passano dall'11 al 12%), mentre gli altri quattro fanno crescere la percentuale degli italiani che hanno poca o nessuna fiducia nel premier alla quota record del 64% (il precedente primato era stato stabilito a giugno con il 60%). Non va meglio al governo nel suo complesso che crolla dal precedente 23% (registrato nell'aprile e giugno scorso) al nuovo record negativo del 19%. I quattro punti vanno tutti a ingrossare le file degli «sfiduciati» che passano al 65% (il record rimane il 67% di novembre e dicembre 2010). Unico a poter gioire è il ministro dell'Interno, Roberto Maroni. Non solo è il ministro che gode, con il 60%, della maggior fiducia degli italiani, ma è anche l'unico (con un +2 per cento) a veder salire la propria percentuale. Tutti gli altri componenti dell'Esecutivo riescono al massimo, infatti, a mantenere stabili le proprie percentuali. In assoluto sono solo due i ministri a superare quota 50% nella fiducia degli italiani: oltre al già citato Maroni, il ministro del Lavoro Maurizio Sacconi, che è però in caduta (è al 53%, quattro punti in meno rispetto a giugno). In coda alla classifica, parimerito, la new entry Annamaria Bernini e Francesco Saverio Romano, entrambi al 10%. Il Centrosinistra supera il Centrodestra di 6,5 punti percentuali, ma l'esito del voto potrebbe essere cambiato dal Terzo Polo. Oggetto della rilevazione anche l'ipotesi di dar vita a un governo istituzionale formato da entrambi gli schieramenti, che trova però gli italiani abbastanza tiepidi (i sì sono il 44% sul totale del campione). LE INTENZIONI DI VOTO. Il centrosinistra ottiene il 44% e la maggioranza relativa. La percentuale sale al 45,5 se si aggiunge anche la Federazione della Sinistra (Prc+Pdci). Il Pd diventa il primo partito (27 per cento contro il 26,5% del Pdl). Il centrodestra ottiene in totale il 37,5%. Il Terzo Polo, dal canto suo, ottiene un 13%: una percentuale che metterebbe al sicuro la vittoria del centrosinistra o che potrebbe persino determinare la vittoria del centrodestra, nel caso fosse questa la scelta. Anche in assenza di alleanze preventive con l'uno o l'altro polo, lo schieramento di Casini-Fini-Rutelli-Lombardo potrebbe risultare decisivo al Senato e determinare l'assetto politico finale. Fuori dagli schieramenti buon risultato per il Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo, quotato al 3,5%. Queste le rilevazioni per i singoli partiti:
CENTROSINISTRA PD 27,0
IDV 6,0
SEL 7,5
PSI 1,0
VERDI 1,0
RADICALI 1,5
NON SCHIERATI
FED. SIN. 1,5
5 STELLE 3,5
ALTRI 0,5
CENTRODESTRA
PDL 26,5
LEGA 9,0
ALTRI 2,0
TERZO POLO
UDC 7,0
FLI 3,5
API 2,0
MPA 0,5
Infine il giudizio degli italiani su un governo istituzionale. I favorevoli sono il 44%, i contrari sono il 29% e i senza opinione il 27%. All'interno dei singoli schieramenti i favorevoli sono il 63 per cento nel centrosinistra, il 19 per cento nel centrodestra, il 10 per cento nel Terzo Polo e il 51 per cento nell'area che somma i non schierati e gli astenuti. Il sondaggio è stato effettuato da Ipr Marketing il 13 Settembre attraverso interviste con l'ausilio del sistema Telematico «Tempo Reale» su un campione formato da 1.000 cittadini residenti in Italia, disaggregati per sesso, et… ed area di residenza. La percentuale dei rispondenti è stata del 91%.