«PREOCCUPA IL FUTURO DE L'UNITÀ» L'FNSI: RILANCIO E NON
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«Profonda preoccupazione per le ipotesi di una drastica
ristrutturazione e di un forte ridimensionamento l'Unità, anche alla luce di
notizie riprese dalla stampa nei giorni scorsi, sono espresse in una lettera
inviata dalla Federazione Nazionale della Stampa Italiana e dalle Associazioni
regionali di stampa del Lazio, dell’Emilia-Romagna, della Lombardia e della
Toscana, cioè delle zone nelle quali sono presenti redazioni dello storico
quotidiano fondato da Antonio Gramsci, alla società editrice del giornale». IL
TESTO «Pur nella consapevolezza del delicato momento attraversato dall'intero
comparto editoriale e della difficile situazione economica che si trova ad
affrontare, in particolare, la Nuova Iniziativa Editoriale Spa, editrice del
quotidiano – scrivono Fnsi ed Associazioni di stampa regionali nella lettera
inviata all’azienda - ritengono che ogni intervento non possa prescindere da
un'attenta analisi dei possibili effetti e delle potenziali conseguenze non
soltanto sul versante del risparmio economico». La questione posta dalle
strutture territoriali del Sindacato dei giornalisti concerne anche
l’insediamento storico-culturale del giornale e la funzione da esso svolta. La
lettera respinge eventuali ipotesi di chiusura o ridimensionamento del
radicamento territoriale del giornale nella convinzione che questo abbia sempre
rappresentato un valore aggiunto ed una caratteristica peculiare a cui sarebbe
un errore rinunciare. Oggi l’Unità è presente sul territorio nazionale, oltre
che con la redazione centrale di Roma, con l’Ufficio di corrispondenza di
Milano e le redazioni locali di Bologna e Firenze. Il Sindacato dei
giornalisti, pone, in sostanza, il problema di come salvaguardare una storia, quella
de l’Unità, che s’intreccia con la storia del Paese che ha letto, nel corso dei
decenni, da una riconoscibile posizione politico-culturale. «Il sindacato dei
giornalisti – si legge ancora nella lettera – chiede, con forza, a tutta la
compagine azionaria un impegno preciso affinché il piano di ristrutturazione
aziendale sia al contempo un effettivo e vero piano di rilancio che consenta al
quotidiano di affrontare le sfide del mercato». La lettera pone, con
altrettanta forza, la questione dei collaboratori esterni del quotidiano che
attendono ormai da oltre un anno il giusto pagamento delle loro spettanze nei
tempi pattuiti. Una situazione che viene definita «non ulteriormente
tollerabile». In questo caso la richiesta è quella di «di fornire al più presto
anche un piano di rientro del debito nei loro confronti».