martedì 24 aprile 2012


L'ISTAT: RECORD SALARI-CARO VITA STIPENDI, MAI COSÌ BASSI DAL 1983
Ai livelli record il divario salari-prezzi: per l'Istat, la forbice tra l'aumento delle retribuzioni su base annua dell'1,2% e il livello d'inflazione pari al 3,3% è arrivata al 2,1% a marzo. Si tratta del livello più alto dall'agosto del 1995, quando era pari al 2,4%. Nel mese di marzo l'indice delle retribuzioni contrattuali orarie registra una variazione nulla rispetto al mese precedente e un incremento dell'1,2% rispetto a marzo 2011. Nel primo trimestre del 2012 la retribuzione è cresciuta dell'1,3% rispetto al corrispondente periodo del 2011. Lo comunica l' Istat. Con riferimento ai principali macrosettori, a marzo le retribuzioni orarie contrattuali registrano un incremento tendenziale dell'1,7% per i dipendenti del settore privato e una variazione nulla per quelli della pubblica amministrazione. I settori che a marzo presentano gli incrementi tendenziali maggiori sono: tessili, abbigliamento e lavorazione pelli (2,9%), chimiche, comparto di gomma, plastica e lavorazioni minerali non metalliferi e quello delle telecomunicazioni (2,7% per tutti i comparti). Si registrano, invece, variazioni nulle nell'agricoltura, nel credito e assicurazione e in tutti i comparti appartenenti alla pubblica amministrazione. Retribuzioni ferme a marzo: secondo l' Istat, si è registrata una variazione nulla rispetto a febbraio. Su base annua, e cioè rispetto a marzo 2011, c'è stato invece un incremento dell'1,2%. Si tratta della crescita tendenziale più bassa dal 1983, ovvero da quando sono state pubblicate le serie storiche. Nel primo trimestre, sono cresciute invece dell'1,3% rispetto al primo trimestre del 2011. In particolare, le retribuzioni orarie contrattuali registrano un incremento tendenziale dell'1,7% per i dipendenti del settore privato e una variazione nulla per quelli della pubblica amministrazione. I settori che a marzo presentano gli incrementi tendenziali maggiori sono: tessili, abbigliamento e lavorazione pelli (2,9%), chimiche, comparto di gomma, plastica e lavorazioni minerali non metalliferi e quello delle telecomunicazioni (2,7% per tutti i comparti). Si registrano, invece, variazioni nulle nell'agricoltura, nel credito e assicurazione e in tutti i comparti appartenenti alla pubblica amministrazione.                                  r.p.c.m.s.
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