sabato 24 aprile 2010

MOTOCICLISMO/ CAMPIONATO ITALIANO MOTOCROSS PEDRI (MX1) E MARTINI (MX2) I PIU’ VELOCI

di SERGIO CONTI



Giornata di prove cronometrate a Città di Castello per il secondo round del Campionato Italiano Motocross. Come ci si aspettava cambiano i protagonisti. Interessante presenza per il grande Andrea Bartolini che, nella solita veste di collaudatore, ritorna alle gare con un’Husqvarna tutta inedita.Con un tracciato alquanto annaffiato dalle abbondanti piogge degli ultimi giorni, qui a Città di Castello si sono presentati oltre 170 conduttori (106 nella MX1 e 66 nella MX2) che divisi nei vari gruppi hanno dato vita a interessanti confronti. Ovviamente sono cambiati i protagonisti rispetto al primo appuntamento mantovano. La MX1 ha visto un gradito ritorno: quello di Andrea Bartolini che ha scelto proprio il Campionato Italiano per “collaudare” l’Husqvarna “nuova era”. Un mezzo completamente rinnovato che ritroveremo a breve nel sotto la guida di Alex Salvini. Per quanto riguarda i responsi cronometrati l’ha spuntata Lorenzo Pedri (Honda-Off Road Factory), uomo pole della MX1, che dopo l’operazione al ginocchio del scorso fine anno, ora si sente già pronto e di certo sarà un protagonista della categoria Elite. Pedri ha staccato il tempo di 2’13.675, di poco inferiore a quello di Compagnone (Honda-Pardi Racing) che ha fatto registrare un 2’13.771.Nella MX2 il mattatore assoluto è stato Gianluca Martini (Honda-A Team) che addirittura è stato il più veloce in assoluto (anche della MX1) fermando le lancette sul 2’12.722 nel gruppo B. Gli altri protagonisti degli altri due gruppi presenti oggi sono stati Stefano Pezzuto (KTM-Cabutti Team) nel gruppo A con il tempo di 2’14.439 e Michael Mercandino (Honda-PVD Racing) nel gruppo C con 2’14.156. Seguito i gruppi A che decreteranno lo schieramento di partenza al cancelletto. Alle ore 10,40 si entrerà nel vivo della manifestazione con le prime manche per le rispettive categorie dei gruppi B a seguire i gruppi A.
Classifiche provvisorie di campionato
MX1-Under 21: 1.Togninalli pt.130; 2.Buso 123: 3.Galluzzi 121.
MX1-Over 21: 1.Ferrari pt.240; 2.Fappani 146; 3.De Rosa 142.
MX1-Elite: 1.Monni pt.500; 2.Lombrici 420; 3.Dami 310.
MX2-Under 21: 1.Terraneo pt.165; 2.Bernardini 165; 3.Cimberio 154.
MX2-Over 21: 1.Bonacina pt.118; 2.Milani 116; 3.Tommasi 97.
MX2-Elite: 1.Cervellin pt.420; 2.Philippaerts 360; 3.Martini 340.
Femminile: 1.Fontanesi pt.50; 2.Rivetti 42; 3.Parrini 42.
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25 APRILE, NAPOLITANO: "HA PROFONDO SIGNIFICATO NAZIONALE"

Standing ovation alla Scala di Milano per il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. In sala anche Berlusconi, cha applaude in piedi il Capo dello Stato."Si può comprendere con quale animo ho accolto l'invito per le celebrazioni della Liberazione". Discorso al paese dal palcoscnico del glorioso teatro La Scala.Fu Milano che assunse la guida politica della Resistenza. "Fu frutto di lunga eroica semina". La rievocazione degli eventi di Milano, citando il nome di Sandro Pertini. "Il suo nome spicca in tutto il percorso della Resistenza, tra quelli che a Milano la guidarono", sottolinea Napolitano. "Fu un combattente senza eguali"."Non si può smarrire il riferimento ai fatti, mai rinunciare a ricostruire e tramadare quelle esperienze reali", è l'appello di Napolitano. IL DISCORSO Il presidente della Repubblica ha confessato la sua «sincera emozione» ad intervenire a Milano alle celebrazioni del 25 aprile. Il capo dello Stato ha spiegato la sua emozione «per quel che Milano ha rappresentato in una stagione drammatica, in una fase cruciale della storia d'Italia. E tanto più forte è l'emozione nel rivolgere questo mio discorso dal palcoscenico del glorioso teatro la Scala, che seppe risollevarsi dai colpi distruttivi della guerra per divenire espressione e simbolo del mondo intero, della grande tradizione musicale e culturale italiana». Dopo il ricordo della resistenza, il capo dello Stato ha sottolineato anche gli ultimi giorni della guerra con riferimento a piazzale Loreto. «Si consumarono a Milano - ha spiegato - anche gli ultimi tentativi di impossibili trattative cui si erano dimostrati ambiguamente disponibili i capi fascisti. E a Milano si compì il tragico epilogo dell'avventura mussoliniana, in uno scenario di orrore che replicò altri orrori nello stesso luogo di piazzale Loreto. La guerra era finita con la vittoria delle forze alleate; e insieme era finita con la sconfitta del fascismo repubblichino anche la guerra civile fatalmente intrecciatasi con la resistenza».LA COMMOZIONE Momenti di commozione durante il suo discorso, quando ha citato Sandro Pertini. Parlando della storia dell'ex presidente della Repubblica, Napolitano si è commosso quando ha ricordato la fotografia che lo ritrae mentre tiene un discorso il 26 aprile del '45 in piazza del Duomo a Milano. «È stato un onore per l'Italia - ha detto - avere tra i suoi presidenti Sandro Pertini».RACCONTARE PER RICORDALE: la Liberazione non è immagine sbiadita. Non si deve ridurre il movimento di Liberazione a un'immagine sbiadita e ad un oggetto di dispute astratte. Questo in sintesi un concetto espresso dal presidente della Repubblica nel suo intervento al teatro della Scala. Dopo aver ricordato i fatti della Resistenza, infatti, Napolitano ha spiegato: «ho voluto partire da un sommario richiamo a drammatici eventi, a memorabili momenti della storia della resistenza. Non si può mai smarrire il riferimento a tutto ciò, rinunciare a ricostruire e tramandare costantemente quelle esperienze reali, e non si vuole ridurre il movimento di Lberazione a immagine sbiadita o ad oggetto di dispute astratte»."USCIRE DA SPIRALE CONTRAPPOSIZIONI"«Ritengo giusto che si concepisca anche la celebrazione di anniversari come quello della Liberazione, al di là degli steccati e delle quotidiane polemiche che segnano il terreno della politica», ha detto Napolitano alla vigilia della la Festa del 25 Aprile. «Le condizioni sono ormai mature per sbarazzare il campo dalle divisioni e incomprensioni a lungo protrattesi sulla scelta e sul valore della Resistenza - ha continuato -, per ritrovarci in una comune consapevolezza storica della sua eredità più condivisa e duratura». «Vedo in ciò - ha proseguito - una premessa importante di quel libero, lungimirante confronto e di quello sforzo di raccoglimento unitario di cui ha bisogno oggi il Paese, di cui ha bisogno oggi l'Italia». In sala ad ascoltare, anche Sivio Berlusconi. Giorgio Napolitano dice che in Italia si sono accumulati «nei decenni» problemi complessi, «talvolta per eredità di un più lontano passato», e per risolverli occorre «un grande sforzo collettivo, una comune assunzione di responsabilità». Occorre, sottolinea, «uscire da una spirale di contrapposizioni indiscriminate».
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