UE: 'BERLUSCONI NON RISPETTÒ GLI IMPEGNI'. RIVOLTA PDL:
'INACCETTABILE, SI DIMETTA' REHN: 'PAURA PER L'ITALIA NEL 2012, ORA MEGLIO'. IL
CAVALIERE CONTRO MONTI, È UN PICCOLO POLITICANTE, PER GOVERNARE HA CHIESTO
CONSENSO MERKEL
BRUXELLES - "Nell'autunno 2011 il governo di Berlusconi ha deciso
di non rispettare più gli impegni" su riforme e risanamento dei conti
presi con l'Ue e il "risultato è stato il prosciugarsi" dei
finanziamenti al Paese, con lo schizzare dello spread. Portando poi alla
"crisi" politica e al governo Monti. Lo ha affermato il commissario
europeo Olli Rehn. Parole che hanno suscitato vive proteste del Pdl e dalle
quali si è dissociato il commissario italiano Antonio Tajani. BERLUSCONI,
MONTI PER GOVERNARE CHIESTO CONSENSO MERKEL - "Per governare ho
chiesto e ottenuto il consenso degli italiani, non quello della signora
Merkel". Così Silvio Berlusconi in un'intervista pubblicata nel numero di
febbraio del magazine free press Pocket rispondendo ad una domanda sul perché
gli italiani dovrebbero votare lui e non Monti. "Se incontrassi ancora la
Merkel da presidente del Consiglio o da ministro? Non avrò bisogno di
spiegarle, perché lo sa già, che la musica è cambiata rispetto al governo
Monti. In ogni caso i rapporti personali tra me e la signora Merkel, come
quelli con tutti gli altri leader europei, sono ottimi".''Non mi alzo mai
dalla sedia di fronte ad una domanda, anche se 'cattiva'''. Ha detto il
Cavaliere. ''Il mio primo errore e' stato quello di fidarmi troppo di persone
legate ad una vecchia visione della politica: Fini, Casini ma anche Monti, che
pure dovrebbe essere un tecnico e non un piccolo politicante''. REHN, UN
ANNO FA SERIE PREOCCUPAZIONI ITALIA - Rehn ha parlato in occasione della
presentazione delle priorità 2013. Un anno fa rispetto a oggi "c'era seria
preoccupazione per l'Italia e la Spagna" e "profonda incertezza sulla
Grecia", mentre le "Cassandre predicevano la fine
dell'Eurozona", ha ricordato. Oggi la situazione è cambiata ma
"nonostante alcuni progressi ci sono ancora sfide"."L'anno
scorso è stato un anno decisivo in cui abbiamo dimostrato la resistenza"
dell'Eurozona prendendo "le decisioni necessarie per assicurarne la
stabilità e la sostenibilità", ha ricordato Rehn, sottolineando che ora i
fantasmi di una 'Grexit' o della fine dell' euro "sono virtualmente o
completamente spariti". Ma nonostante i progressi "restano ancora
sfide" importanti, come per esempio "alti tassi di
disoccupazione" e "un'economia lenta", per cui ancora oggi
"non c'è spazio per la compiacenza"."Quest'anno sarà un test
essenziale per la credibilità" dell'Ue e dell'Eurozona: il commissario ha
sottolineato la necessità di "ripristinare la fiducia in modo
durevole" e rimettere l'economia europea "sui binari" giusti
mettendo insieme "solidarietà e responsabilità". Le priorita'
per i prossimi programmi di riforma nazionali devono essere il ''mantenimento
del ritmo delle riforme economiche'' e il ''proseguimento del consolidamento
fiscale'' a cui ''non c'è alternativa'', in quanto un debito al 90-100% del pil
è un ''serio ostacolo'' alla crescita. Servono inoltre "riforme
equilibrate e ambiziose" del mercato del lavoro che "rimuovano gli
ostacoli all'occupazione" favorendo anche i "contratti a durata
indeterminata" e la "contrattazione collettiva" per il reinserimento
dei lavoratori. GRILLI, ANCORA PREOCCUPAZIONI SU NOSTRO PAESE - Ci sono
ancora "preoccupazioni sul nostro paese. Sebbene siano diminuite sono
ancora presenti in campo internazionale". Lo ha detto il ministro
dell'Economia, Vittorio Grilli in audizione in Parlamento. TAJANI, MI
DISSOCIO DA DICHIARAZIONI REHN - "Mi dissocio e mi rammarico per la
dichiarazione sull'Italia del mio collega Olli Rehn che rischia di far apparire
non indipendente la Commissione Ue". Così il vicepresidente dell'esecutivo
europeo responsabile per la politica industriale. ALFANO, INACCETTABILE
INTERVENTO REHN - "E' inaccettabile che Olli Rehn, vicepresidente di
un'istituzione indipendente quale la Commissione Europea, intervenga nella
campagna elettorale di uno Stato membro, peraltro con affermazioni false,
tecnicamente sbagliate e facilmente smentibili". E' quanto dichiara il
segretario politico del Pdl, Angelino Alfano. "Una così chiara
interferenza - prosegue Alfano - mette a repentaglio l'immagine della Commissione
europea e incentiva il populismo e i sentimenti antieuropeisti in un momento
delicato nei rapporti tra UE e opinioni pubbliche nazionali. Di fronte
all'ennesima intromissione esterna, ribadiamo il diritto inalienabile del
popolo italiano a scegliersi il proprio futuro governo in piana autonomia e
libertà". BRUNETTA, REHN MENTE, SI DIMETTA - ''Il Commissario
europeo per gli affari economici e monetari, Olli Rehn, mente sapendo di
mentire''. Lo afferma Renato Brunetta del Pdl. ''Nel Rapporto sull'Italia del
novembre 2011, concludeva: 'La strada segnata dal Governo Berlusconi
rappresenta una buona base su cui proseguire per fare le riforme di cui il
Paese ha bisogno'. Oggi sembra aver cambiato idea, ma non ci spiega perché.
Dopo le sue dichiarazioni odierne non possiamo che chiederne le dimissioni'',
conclude Brunetta. BERSANI, COMMISSIONE UE NON HA SCOPERTO NOVITA' -
''Non c'e' bisogno dei commenti dell'Ue e di nessuno. Basta guardare i dati di
questi 10 anni. Sono dati rovinosi sotto l'aspetto del bilancio pubblico, sotto
quello dell'economia reale, sotto quello della credibilita' delle istituzioni,
quindi certamente la commissione Ue non ha scoperto una gran novita'''. E' la
risposta di Pierluigi Bersani alle critiche mosse dal segretario del Pdl
Angelino Alfano all'intervento di Olli Rehn. p.c.m.s.r.d.c.