lunedì 15 novembre 2010

PUNTA PEROTTI, REVOCATA LA CONFISCA TERRENI ECOMOSTRO ALLE IMPRESE

 
Il gup del Tribunale di Bari Antonio Lovecchio ha revocato la confisca dei suoli su cui sorgeva l'ecomostro Punta Perotti, e ha disposto la restituzione dei terreni alle imprese costruttrici che subirono la confisca al termine del processo per lottizzazione abusiva dei suoli. La decisione è stata depositata poco fa al termine dell'incidente di esecuzione proposta dall'Avvocatura dello Stato per conto della presidenza del consiglio dei ministri. La revoca della confisca dei terreni di Punta Perotti conferma, «per l'ennesima volta, il comportamento corretto tenuto dai legali rappresentanti delle società, sempre assolti in tutti i gradi di giudizio, e rappresenta una ulteriore soddisfazione morale che si aggiunge alla sentenza della Corte europea dei diritti dell'uomo». Lo affermano in una nota congiunta le società Sudfondi, Iema e Mabar che fanno capo ai costruttori Matarrese, Andidero e Quistelli. «La restituzione delle aree arbitrariamente ed illegittimamente confiscate - spiegano - va considerata come un primo parziale risarcimento dei gravissimi danni patiti» a cui «dovrebbe seguire, in base alla legge 102/2009, la liquidazione da parte dello Stato degli ulteriori danni sulla base dell'attuale destinazione urbanistica dell'area di Punta Perotti». «In mancanza di una immediata e soddisfacente liquidazione del risarcimento danni - aggiungono i costruttori - la Corte europea di Strasburgo, dove la causa è ancora pendente a questo scopo, provvederà direttamente a quantificare gli importi e ad ingiungere il pagamento allo Stato italiano». «È opportuno sottolineare, inoltre - insiste la nota - che la decisione del Tribunale di Bari è immediatamente esecutiva e che la paventata variante urbanistica volta a rendere inedificabili le aree di Punta Perotti, oltre che essere in aperta violazione della legge e della sentenza della Corte Europea, non sortirebbe altro risultato che diminuire il valore degli immobili restituiti alle società ed aumentare ancora di più il rilevantissimo importo dovuto dallo Stato a titolo di risarcimento, con enorme aggravio per le casse del Comune di Bari». I costruttori, dopo la restituzione delle aree, «valuteranno le più appropriate e legittime scelte imprenditoriali nel contesto delle decisioni che saranno adottate dalle autorità italiane e dalla Corte europea con la ormai prossima sentenza sulla quantificazione economica dei danni».
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