MOTOCROSS/ CAMPIONATO REGIONALE EMILIA ROMAGNA I RAGAZZI DEL TEAM MOTO IDEA DOMINANO A CARPI
di SERGIO CONTI
Vittorie schiacciarti per Davide Bertugli nella MX1 e Alessandro Valente nella MX2, alla prima del regionale emiliano-romagnolo. Entrambi protagonisti e vincitori in tutte e due le frazioni di gara. Sfortunato Davide Violi. Prima della ripresa con il tricolore di categoria che si svolgerà a fine aprile, il TEAM MOTO IDEA si impegnerà in un trittico di appuntamenti regionali a cui la compagine emiliana non può mancare. Il primo di questi si è svolto proprio questa domenica 28 marzo in quel di Carpi, storico impianto indoor che ha ospitato, appunto, l’apertura stagionale del Campionato Regionale Emilia Romagna. Molti i piloti scesi in pista per un torneo che, come sempre, ricalca molto interesse in regione e richiama molti riders. Ovviamente molte erano le attese per vedere alla “prova del nove” i ragazzi del Team Moto Idea, soprattutto nella MX1 dove Davide Bertugli detentore del titolo 2009 e sceso in pista con la tabella N°1, si sarebbe dovuto guardare le spalle da un pacchetto di agguerriti avversari. Il pilota modenese, probabilmente teso al via di questa nuova stagione, non ha centrato due bellissime partenze, ma ha prevalso la sua evidente competitività sugli avversari. Due rimonte e rispettivi sorpassi sugli avversari di turno sino a quello decisivo sul battistrada per poi transitare, in solitario, sotto la bandiera a scacchi accolto dagli applausi dei componenti del team.“Ero un po’ teso prima del via. Il numero 1 pesa!” – queste le parole di un Bertugli felice per la sua prestazione odierna – “Ho fatto delle partenze non perfette, soprattutto la prima, ma era importante non commettere errori. Poi quando ho visto che potevo andare a prendere il primo là davanti non ho esitato. E’ stata una bella doppia vittoria!”La MX2, a sua volta, ha visto primeggiare un altro portacolori del Team Moto Idea: Alessandro Valente. Due partenze non perfette ma due rimonte capolavoro con sorpasso decisivo sul probabile vincitore che ha portato Alessandro a due nette vittorie. Per quanto riguarda gara 1, Valente transita 10° al primo passaggio, preceduto da un gruppetto di avversari tutti vicinissimi che costringono Alessandro ad uno sforzo in più per sopravanzarli, poi libero da questo fardello si è involato alla caccia del battistrada che ha superato a poche tornate dal termine. Al secondo via è andata meglio e già a metà gara Alessandro era primo, andando così a completare con un successo pieno la sua prima uscita in questo regionale.“Direi che è andata bene.” – afferma sul podio il pilota di Pineto – “Ho faticato un po’ nella prima manche ma poi nella seconda è andata meglio. Sono contento così.”La sfortuna, invece, si è accanita su Davide Violi autore di una caduta al primo via che lo ha fatto partire ultimo. Accanita la sua rimonta che l’ha portato al decimo posto sotto la bandiera a scacchi. Peggio è andata gara 2 conclusasi, dopo poche tornate, con un ritiro a causa della rottura di alcuni raggi della ruota anteriore.Simone Camisa: “Finalmente un ottimo risultato! I ragazzi sono stati davvero bravi, peccato solo per Violi che non si meritava una giornata così negativa. Bertugli è stato grande, soprattutto in gara due quando è andato a prendere il primo e l’ha passato con decisione lasciandolo dietro di parecchi secondi. Bravo anche Valente che, se ci crede, può far vedere cose egregie anche in chiave tricolore. Oggi sono felice anche se non tutto è andato liscio ma le due vittorie odierne, sia a me che a Christian, ci hanno fatto davvero bene!”
martedì 30 marzo 2010
CAMPIONATO ITALIANO MINIBIKE MOTARD 2010 «CHALLENGE MOBSTER»
di SERGIO CONTI
FERMO- Sul tracciato del Kartodromo Dino Ferrari di Fermo, tirato a lucido per l'occasione, si è aperto il Campionato Italiano riservato alle Minibike Motard. L’ appuntamento è stato accompagnato da una splendida giornata di sole che ha invogliato la partecipazione anche di un nutrito pubblico. Le gare si sono alternate per tutta la giornata, numerose le categorie presenti e un paddock ricco di piloti e addetti ai lavori. Nella stessa giornata si è svolta anche la prima prova del monomarca «Challenge Mobster» che ha visto la partecipazione di 17 conduttori.Il Challenge Mobster, nato come primo monomarca nelle Minibike, si riconferma con una formula azzeccata anche sotto il profilo agonistico, grande bagarre in pista per tutte le posizioni, sorpassi a ripetizione e tanto agonismo. A Fermo però si è presentato tra gli iscritti al trofeo Emanuele Frosi, già protagonista di gare in categorie maggiori che ha deciso di prendere il via quest'anno al monomarca ideato da Cristian Bin, patron della Mobster. Frosi si è involato sotto la bandiera a scacchi raccogliendo due nette vittorie in sella alla nuova B2. Partito sempre al comando, Frosi ha preso subito un centinaio di metri di vantaggio sugli avversari, amministrando il divario fino al traguardo. Alle sue spalle Matteo Dragoni, veramente a suo agio sulla pista marchigiana, autore di due secondi posti meritati; in terza e quarta piazza sono giunti nell'ordine Luca Franceschelli e Andrea Menegatti sempre in lotta per le prime posizioni; ottima la quinta posizione assoluta per il toscano Massimo Pieroni. Belle le gare di Michel Zattera e Alessandro Benedetti, dove quest’ultimo comprometteva un buonissimo risultato finale in gara 1 per una banale scivolata, dopo un ottimo avvio. Da segnalare il rientro alle gare di Flavio Galantucci, più noto come “DJ Ficus” che si è alternato tra gare e speakeraggio, nei momenti di pausa, con grande disinvoltura.Tutte le categorie del Campionato Italiano Minibike sono state molto belle, iniziando dalla Stock Amatori dove si è registrato un alto numero di partecipazione e con molti piloti sullo stesso livello. Le moto rigorosamente «stock» hanno permesso di mettere maggiormente in evidenza le qualità dei piloti e il tutto è stato molto apprezzato. La Stock Amatori, come dicevamo, in gara 1 ha visto la vittoria del pilota di casa Osvaldo Frinconi su Bucci Moto, poi incappato in una caduta in gara 2 e costretto ad una rimonta che lo ha collocato definitivamente al quarto posto assoluto. Il pilota della B2, Cristian Cavallotti ha vinto questa prima prova con un terzo e un primo di manche. Bella la prestazione di Vincenzo Testa su Bucci Moto, secondo assoluto di giornata e buon terzo posto assoluto per Simone Valentini su Rotek. Una categoria molto equilibrata questa, che ha evidenziato anche le ottime prestazioni di Davide Bastari su WT Motors e Simone Prischi su Bucci Moto, giunti nell’ordine.Nella categoria Stock Agonisti l'attesa sfida dei piloti pluricampioni della specialità ha come sempre tenuto banco per tutto il weekend. Francesco Levi su Bucci Moto ha raccolto bottino pieno: il pilota marchigiano, sulla pista di Fermo, è stato imbattibile facendo registrare due nette vittorie e il miglior tempo assoluto del circuito; con molta determinazione, al secondo posto, si è piazzato Alceste Pallotta su Bucci Moto con due secondi posti di manche; mentre terzi assoluti a pari punti hanno concluso Andrea Levi, sempre su Bucci Moto, che raccoglie il terzo gradino del podio per aver ottenuto il miglior risultato in gara 2 e Michele Cannistraro su Holeshot. Ottime le prestazioni di Guido Fulgoni su Rotek e Ermanno Bastianini su B2 giunti nell’ordine.La MB Open, riservata alle Minibike preparate, ha visto la doppia affermazione di Alceste Pallotta in sella alla nuova Bucci. Il pilota marchigiano, in questa categoria, ha dato spettacolo scaricando a terra tutti i cavalli della sua potente minibike; seconda posizione per Michele Cannistraro che si è iscritto anche in questa categoria con una moto completamente di serie per cercare di racimolare punti preziosi per i prossimi appuntamenti dove spera di potersi schierare con una moto più competitiva. Terzo posto assoluto per il pilota Mobster, Luigi Meattini, quarto Donatello Croci alla sua prima gara.Nella Boymotard vittoria di Ivan Chiariotti su WT Motors, seconda posizione assoluta per Angelo Pastorino, pilota all’esordio nelle Minibike Motard, terzo posto per Cristian Scorici sempre su WT Motors, quarto e quinto posto per i due toscani Francesco Giorgi su Mobster e Andrea Butini su Holeshot. Davvero sfortunata questa giornata per il Campione Italiano in carica Alessio Finello: dopo la buona prestazione in gara 1 conclusasi con un secondo posto, gara 2 lo ha visto protagonista di una caduta costringendolo al ritiro.
di SERGIO CONTI
FERMO- Sul tracciato del Kartodromo Dino Ferrari di Fermo, tirato a lucido per l'occasione, si è aperto il Campionato Italiano riservato alle Minibike Motard. L’ appuntamento è stato accompagnato da una splendida giornata di sole che ha invogliato la partecipazione anche di un nutrito pubblico. Le gare si sono alternate per tutta la giornata, numerose le categorie presenti e un paddock ricco di piloti e addetti ai lavori. Nella stessa giornata si è svolta anche la prima prova del monomarca «Challenge Mobster» che ha visto la partecipazione di 17 conduttori.Il Challenge Mobster, nato come primo monomarca nelle Minibike, si riconferma con una formula azzeccata anche sotto il profilo agonistico, grande bagarre in pista per tutte le posizioni, sorpassi a ripetizione e tanto agonismo. A Fermo però si è presentato tra gli iscritti al trofeo Emanuele Frosi, già protagonista di gare in categorie maggiori che ha deciso di prendere il via quest'anno al monomarca ideato da Cristian Bin, patron della Mobster. Frosi si è involato sotto la bandiera a scacchi raccogliendo due nette vittorie in sella alla nuova B2. Partito sempre al comando, Frosi ha preso subito un centinaio di metri di vantaggio sugli avversari, amministrando il divario fino al traguardo. Alle sue spalle Matteo Dragoni, veramente a suo agio sulla pista marchigiana, autore di due secondi posti meritati; in terza e quarta piazza sono giunti nell'ordine Luca Franceschelli e Andrea Menegatti sempre in lotta per le prime posizioni; ottima la quinta posizione assoluta per il toscano Massimo Pieroni. Belle le gare di Michel Zattera e Alessandro Benedetti, dove quest’ultimo comprometteva un buonissimo risultato finale in gara 1 per una banale scivolata, dopo un ottimo avvio. Da segnalare il rientro alle gare di Flavio Galantucci, più noto come “DJ Ficus” che si è alternato tra gare e speakeraggio, nei momenti di pausa, con grande disinvoltura.Tutte le categorie del Campionato Italiano Minibike sono state molto belle, iniziando dalla Stock Amatori dove si è registrato un alto numero di partecipazione e con molti piloti sullo stesso livello. Le moto rigorosamente «stock» hanno permesso di mettere maggiormente in evidenza le qualità dei piloti e il tutto è stato molto apprezzato. La Stock Amatori, come dicevamo, in gara 1 ha visto la vittoria del pilota di casa Osvaldo Frinconi su Bucci Moto, poi incappato in una caduta in gara 2 e costretto ad una rimonta che lo ha collocato definitivamente al quarto posto assoluto. Il pilota della B2, Cristian Cavallotti ha vinto questa prima prova con un terzo e un primo di manche. Bella la prestazione di Vincenzo Testa su Bucci Moto, secondo assoluto di giornata e buon terzo posto assoluto per Simone Valentini su Rotek. Una categoria molto equilibrata questa, che ha evidenziato anche le ottime prestazioni di Davide Bastari su WT Motors e Simone Prischi su Bucci Moto, giunti nell’ordine.Nella categoria Stock Agonisti l'attesa sfida dei piloti pluricampioni della specialità ha come sempre tenuto banco per tutto il weekend. Francesco Levi su Bucci Moto ha raccolto bottino pieno: il pilota marchigiano, sulla pista di Fermo, è stato imbattibile facendo registrare due nette vittorie e il miglior tempo assoluto del circuito; con molta determinazione, al secondo posto, si è piazzato Alceste Pallotta su Bucci Moto con due secondi posti di manche; mentre terzi assoluti a pari punti hanno concluso Andrea Levi, sempre su Bucci Moto, che raccoglie il terzo gradino del podio per aver ottenuto il miglior risultato in gara 2 e Michele Cannistraro su Holeshot. Ottime le prestazioni di Guido Fulgoni su Rotek e Ermanno Bastianini su B2 giunti nell’ordine.La MB Open, riservata alle Minibike preparate, ha visto la doppia affermazione di Alceste Pallotta in sella alla nuova Bucci. Il pilota marchigiano, in questa categoria, ha dato spettacolo scaricando a terra tutti i cavalli della sua potente minibike; seconda posizione per Michele Cannistraro che si è iscritto anche in questa categoria con una moto completamente di serie per cercare di racimolare punti preziosi per i prossimi appuntamenti dove spera di potersi schierare con una moto più competitiva. Terzo posto assoluto per il pilota Mobster, Luigi Meattini, quarto Donatello Croci alla sua prima gara.Nella Boymotard vittoria di Ivan Chiariotti su WT Motors, seconda posizione assoluta per Angelo Pastorino, pilota all’esordio nelle Minibike Motard, terzo posto per Cristian Scorici sempre su WT Motors, quarto e quinto posto per i due toscani Francesco Giorgi su Mobster e Andrea Butini su Holeshot. Davvero sfortunata questa giornata per il Campione Italiano in carica Alessio Finello: dopo la buona prestazione in gara 1 conclusasi con un secondo posto, gara 2 lo ha visto protagonista di una caduta costringendolo al ritiro.
BERSANI: «NON CANTO VITTORIA, MA NON È SCONFITTA PD: DISTANZA TRA COALIZIONI SI È DIMEZZATA»
«Non canto vittoria, ma non accetto neppure che si parli di una nostra sconfitta». Pier Luigi Bersani commenta i risultati delle regionali e delle amministrative e respinge le analisi che vedono un Pd sconfitto: «Non c'è un nostro arretramento al Nord, in Piemonte abbiamo perso per 9mila voti, è come prendere un palo al 95esimo. La vulgata che il Pd non sia nel Nord è sbagliata: chi l'avrebbe detto che avremmo vinto al primo turno a Lecco e Venezia contro Castelli e Brunetta?». Bersani spiega che «a gennaio nessuno scommetteva che avremmo vinto in 7 regioni su 13. Con il quadro di alleanze di allora potevamo giocarci 3-4 regioni, e invece ne abbiamo vinte 7 e altre due ce le siamo contese, in Piemonte con un palo al 95esimo e nel Lazio, dove ci separano 77mila voti. Nel Lazio il nostro schieramento avanza di 4-5 punti rispetto al 2009, in Campania di 6 punti, in Lombardia di 3, nelle Marche di 7, in Emilia di un punto e in Toscana di 3,5. C'è stato un dimezzamento della distanza tra noi e il centrodestra rispetto al 2009: erano 6 punti nel 2009 e ora sono 3, e parlo del centrosinistra classico, senza l'Udc. Per questo, pur in un contesto di un'elezione complicata, parlo di un'inversione di tendenza».E il Pd? Bersani parla di avanzamento di un punto rispetto alle europee, e cita le varie liste del presidente collegate a candidati del Pd, e ammette che «anche noi siamo stati colpiti dall'astensionismo». Un dato che, insieme alla radicalizzazione del voto a Grillo, segnala che «c'è un pezzo largo di società che non si sente rappresentato dalla politica ed esprime una domanda implicita e urgente di cambiamento verso una politica più semplice, concreta e onesta». Quanto a l'Aquila, Bersani precisa che, pur nella sconfitta della Pezzopane alle provinciali, «abbiamo vinto nel Comune capoluogo e in tutta l'area interessata dal terremoto».Quanto al risultato della Lega, Bersani precisa che «rispetto alle europee sono cresciuti dello 0.9%», mentre il Pdl «perde 4 punti rispetto alle europee e 5,7 rispetto alle politiche 2008. Dato che non è compensato da un analogo aumento della Lega.Ecco perché, dice il leader Pd, «lo scarto tra noi e il centrodestra si è accorciato». E il successo della Lega nelle regioni rosse? «Siamo più o meno a percentuali già raggiunte e comunque attenzione, il Pd è andato avanti in Emilia e nelle Marche». «La Lega - afferma Bersani - è un fenomeno di fondo nel nord. Ricordo che nel mio paese, Bettola, mi chiamavano pecora rossa perchè vincevano sempre gli altri. Io sono nato lì, non è che tutte le volte diventa una notizia...». Più che all'avanzata della Lega il leader Pd invita a guardare il rapporto tra Pdl e Lega «con il Pdl che va indietro di quattro punti e la Lega avanza. Questo avrà conseguenze nella maggioranza». «Nessuno ci avrebbe portato più avanti di Emma Bonino», dice Bersani. «Non credo affatto che ci abbia portato a incomprensioni con i cattolici. Non ho nulla da rimproverarmi, i numeri del voto dimostrano anche che c'è stata una sua affermazione personale oltre i partiti». «Nel Lazio siamo partiti 5 punti e siamo arrivati al pelo, a Roma il centrosinistra ha un vantaggio significativo e questo ci consente di guardare in modo positivo alle prossime comunali». Nessun rimpianto neppure sulla scelta di De Luca in Campania: «Ha avuto un successo rilevante, c'era un distacco molto ampio. De Luca non è stata una scelta del passato, non credo che avremmo fatto meglio con altri candidati». Il boom di Grillo? «Lì dentro c'è un' esigenza di civismo, anche se abbiamo idee molto diverse su rifiuti e infrastrutture. Ci sono fasce giovanili moderne che chiedono civismo, un'esigenza con cui dobbiamo confrontarci, l'idea di una politica più semplice, concreta e pulita. Detto questo i dati del Piemonte parlano chiaro, e me ne dispiace molto». «Io ho sempre pensato che Vendola sia una delle personalità con cui si può configurare l'offerta del centrosinistra al Paese». Lo ha detto Pier Luigi Bersani parlando del riconfermato governatore pugliese. «Io penso che il Pd -aggiunge il segretario- debba caricarsi anche di tenere aperto il cantiere ovvero essere disponibile a discutere anche con le forze che sono ora fuori dal Parlamento, a partire da Sinistra ecologia e libertà per verificare la possibilità di una convergenza strutturale». Sta parlando di un ingresso di Sel nel Pd? «No -risponde Bersani- non chiedo a Vendola di entrare ma se è disponibile di lavorare insieme per un cantiere comune». «Fronti, fronti.... si farà una discussione», risponde Bersani a chi gli chiede se non teme, dopo il voto delle regionali, l'apertura di fronti interni. «io ho detto cosa intendo fare- aggiunge- e cioè che si va avanti a costruire un partito che abbia un radicamento popolare. La strada è quella lì. poi le discussioni, per l'amor di Dio, le facciamo, ma noi abbiamo un dovere verso l'Italia. Ora ci occupiamo di questo». Il leader Pd tira le somme: nessuna marcia indietro nella rotta del Pd, «bisogna andare avanti nel solco della costruzione di un partito popolare che abbia al centro lavoro, famiglia e impresa e di una alternativa positiva a questo governo. E ribadisce il messaggio al governo: basta con le chiacchiere sulle riforme, «ci siederemo solo a tavoli in cui si parla di problemi degli italiani, di cose che la gente capisca immediatamente».E se il premier dovesse spingere l'accelatore verso una riforma presidenzialista che cambi la Costituzione, Bersani ricorda che c'è sempre il referendum confermativo. «Se ci sarà una forzatura, sappiamo che il meccanismo prevede anche una consultazione popolare», ha ricordato il segretario del Pd. Nel merito, ha poi spiegato, il Pd è disposto a un confronto sulle riforme istituzionali. «Si vada in parlamento, non temiamo la discussione sui temi istituzionali», ha detto. Chiusura totale invece sull'idea di Silvio Berlusconi di consultare i gazebo. «Non so cosa ne sappiano...», ha detto.
«Non canto vittoria, ma non accetto neppure che si parli di una nostra sconfitta». Pier Luigi Bersani commenta i risultati delle regionali e delle amministrative e respinge le analisi che vedono un Pd sconfitto: «Non c'è un nostro arretramento al Nord, in Piemonte abbiamo perso per 9mila voti, è come prendere un palo al 95esimo. La vulgata che il Pd non sia nel Nord è sbagliata: chi l'avrebbe detto che avremmo vinto al primo turno a Lecco e Venezia contro Castelli e Brunetta?». Bersani spiega che «a gennaio nessuno scommetteva che avremmo vinto in 7 regioni su 13. Con il quadro di alleanze di allora potevamo giocarci 3-4 regioni, e invece ne abbiamo vinte 7 e altre due ce le siamo contese, in Piemonte con un palo al 95esimo e nel Lazio, dove ci separano 77mila voti. Nel Lazio il nostro schieramento avanza di 4-5 punti rispetto al 2009, in Campania di 6 punti, in Lombardia di 3, nelle Marche di 7, in Emilia di un punto e in Toscana di 3,5. C'è stato un dimezzamento della distanza tra noi e il centrodestra rispetto al 2009: erano 6 punti nel 2009 e ora sono 3, e parlo del centrosinistra classico, senza l'Udc. Per questo, pur in un contesto di un'elezione complicata, parlo di un'inversione di tendenza».E il Pd? Bersani parla di avanzamento di un punto rispetto alle europee, e cita le varie liste del presidente collegate a candidati del Pd, e ammette che «anche noi siamo stati colpiti dall'astensionismo». Un dato che, insieme alla radicalizzazione del voto a Grillo, segnala che «c'è un pezzo largo di società che non si sente rappresentato dalla politica ed esprime una domanda implicita e urgente di cambiamento verso una politica più semplice, concreta e onesta». Quanto a l'Aquila, Bersani precisa che, pur nella sconfitta della Pezzopane alle provinciali, «abbiamo vinto nel Comune capoluogo e in tutta l'area interessata dal terremoto».Quanto al risultato della Lega, Bersani precisa che «rispetto alle europee sono cresciuti dello 0.9%», mentre il Pdl «perde 4 punti rispetto alle europee e 5,7 rispetto alle politiche 2008. Dato che non è compensato da un analogo aumento della Lega.Ecco perché, dice il leader Pd, «lo scarto tra noi e il centrodestra si è accorciato». E il successo della Lega nelle regioni rosse? «Siamo più o meno a percentuali già raggiunte e comunque attenzione, il Pd è andato avanti in Emilia e nelle Marche». «La Lega - afferma Bersani - è un fenomeno di fondo nel nord. Ricordo che nel mio paese, Bettola, mi chiamavano pecora rossa perchè vincevano sempre gli altri. Io sono nato lì, non è che tutte le volte diventa una notizia...». Più che all'avanzata della Lega il leader Pd invita a guardare il rapporto tra Pdl e Lega «con il Pdl che va indietro di quattro punti e la Lega avanza. Questo avrà conseguenze nella maggioranza». «Nessuno ci avrebbe portato più avanti di Emma Bonino», dice Bersani. «Non credo affatto che ci abbia portato a incomprensioni con i cattolici. Non ho nulla da rimproverarmi, i numeri del voto dimostrano anche che c'è stata una sua affermazione personale oltre i partiti». «Nel Lazio siamo partiti 5 punti e siamo arrivati al pelo, a Roma il centrosinistra ha un vantaggio significativo e questo ci consente di guardare in modo positivo alle prossime comunali». Nessun rimpianto neppure sulla scelta di De Luca in Campania: «Ha avuto un successo rilevante, c'era un distacco molto ampio. De Luca non è stata una scelta del passato, non credo che avremmo fatto meglio con altri candidati». Il boom di Grillo? «Lì dentro c'è un' esigenza di civismo, anche se abbiamo idee molto diverse su rifiuti e infrastrutture. Ci sono fasce giovanili moderne che chiedono civismo, un'esigenza con cui dobbiamo confrontarci, l'idea di una politica più semplice, concreta e pulita. Detto questo i dati del Piemonte parlano chiaro, e me ne dispiace molto». «Io ho sempre pensato che Vendola sia una delle personalità con cui si può configurare l'offerta del centrosinistra al Paese». Lo ha detto Pier Luigi Bersani parlando del riconfermato governatore pugliese. «Io penso che il Pd -aggiunge il segretario- debba caricarsi anche di tenere aperto il cantiere ovvero essere disponibile a discutere anche con le forze che sono ora fuori dal Parlamento, a partire da Sinistra ecologia e libertà per verificare la possibilità di una convergenza strutturale». Sta parlando di un ingresso di Sel nel Pd? «No -risponde Bersani- non chiedo a Vendola di entrare ma se è disponibile di lavorare insieme per un cantiere comune». «Fronti, fronti.... si farà una discussione», risponde Bersani a chi gli chiede se non teme, dopo il voto delle regionali, l'apertura di fronti interni. «io ho detto cosa intendo fare- aggiunge- e cioè che si va avanti a costruire un partito che abbia un radicamento popolare. La strada è quella lì. poi le discussioni, per l'amor di Dio, le facciamo, ma noi abbiamo un dovere verso l'Italia. Ora ci occupiamo di questo». Il leader Pd tira le somme: nessuna marcia indietro nella rotta del Pd, «bisogna andare avanti nel solco della costruzione di un partito popolare che abbia al centro lavoro, famiglia e impresa e di una alternativa positiva a questo governo. E ribadisce il messaggio al governo: basta con le chiacchiere sulle riforme, «ci siederemo solo a tavoli in cui si parla di problemi degli italiani, di cose che la gente capisca immediatamente».E se il premier dovesse spingere l'accelatore verso una riforma presidenzialista che cambi la Costituzione, Bersani ricorda che c'è sempre il referendum confermativo. «Se ci sarà una forzatura, sappiamo che il meccanismo prevede anche una consultazione popolare», ha ricordato il segretario del Pd. Nel merito, ha poi spiegato, il Pd è disposto a un confronto sulle riforme istituzionali. «Si vada in parlamento, non temiamo la discussione sui temi istituzionali», ha detto. Chiusura totale invece sull'idea di Silvio Berlusconi di consultare i gazebo. «Non so cosa ne sappiano...», ha detto.
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