IMU E TASSE, UNA STANGATA DI OLTRE 1400 EURO
Non sono giorni felici per il governo dei tecnici, che nel
pieno della bufera economica rischia di rivelarsi litigioso quanto esecutivi
politici di fresca memoria. Ieri, nel bel mezzo delle polemiche interne ed
esterne a Palazzo Chigi per il rinvio del decreto Sviluppo, è scoppiata un
altra "grana" relativa all'Imu, o meglio riguardo il possibile rinvio
della scadenza per il pagamento della prima rata, fissata al prossimo 18
giugno. Una richiesta avanzata da più parti, vista la perdurante confusione
sull'argomento, dalle modalità di calcolo dell'imposta a quelle di pagamento.
Senonché la stessa confusione è emersa dalle parole di esponenti del governo.
Interrogato sul possibile spostamento dei termini per il pagamento, a margine
del convegno dei giovani di Confindustria, il viceministro dell'Economia si è
mostrato irremovibile. «Ciò che dovevamo fare sull'Imu l'abbiamo già fatto,
siamo già intervenuti. Un conto sono gli interventi sulle zone terremotate,
altre cose sono interventi in questo momento. Abbiamo leggi approvate sull'Imu,
abbiamo già fatto tutte le discussioni parlamentari e confermato le tre
tranche». Discorso chiuso? Tutt'altro, perché poche ore dopo uno stretto
collega di Grilli, il sottosegretario del ministero dell'Economia, ha
rilasciato una dichiarazione di diverso tenore. «C'è una discussione aperta sul
rinvio della prima rata dell'Imu - ha affermato Gianfranco Polillo a margine di
un convegno a Genova -, per il momento non abbiamo deciso nulla e non so se ci
sarà. La difficoltà è rappresentata dall'accavallarsi del pagamento di più
imposte. Ci stiamo riflettendo perché le osservazioni fatte sono legittime».
Nel tardo pomeriggio, poi, il chiarimento definitivo (?) da parte del ministero
dell’Economia: nessuna proroga per i versamenti dell'Imu, slittamento invece al
9 luglio per i pagamenti delle imposte sui redditi delle persone fisiche e di
quelle relative a Unico degli studi di settore. Intanto, si moltiplicano gli
esercizi di calcolo su quello che sarà l'impatto dell'Imposta Municipale
propria. Dal Servizio Politiche Territoriali della Uil è giunta una proiezione
elaborata dall'Osservatorio periodico sulla fiscalità locale. Ad essere
analizzati sono stati gli effetti di più tributi in base alle recenti novità
legislative. In particolare, il mix tra nuove imposte e sblocco delle vecchie
(Imu, Addizionali Irpef, Tarsu, Imposta di soggiorno) costerà, mediamente, ai
contribuenti 1.427 euro. In particolare 177 euro a famiglia scaturiranno dal
pagamento dell'Imu sulla prima casa; 865 euro a famiglia per la seconda casa;
143 euro di addizionale comunale Irpef per contribuente; 220 euro per la Tarsu.
Si tratta, come detto, di una media, mentre la cifra raggiunge picchi di oltre
3mila euro a Roma, 2.580 euro a Bologna, 2.519 euro a Milano. Per quanto
riguarda l'Imu e la Tarsu è stata condotta sui 107 Comuni capoluogo, una platea
che si è invece allargata alla totalità degli 8mila Comuni italiani in
relazione alla valutazione dell'impatto delle Addizionali Irpef e dell'Imposta
di soggiorno. «Senza considerare - prosegue la Uil - le cattive sorprese che
moltissimi cittadini troveranno al termine della pausa estiva quando a
settembre porteranno i propri bambini alle scuole dell'infanzia ed elementari.
Infatti, si troveranno a dover pagare le rette: 22 euro a persona per la tassa
di soggiorno, quasi 300 euro al mese per i nidi e 40 euro per la mensa
scolastica». La Cgia di Mestre ha invece calcolato che il 62% del gettito
previsto dall'applicazione dell'Imu sarà in capo alle famiglie italiane, mentre
il restante 38% graverà invece sulle attività economiche. In particolare, su un
gettito totale stimato dalla Cgia in 18,4 miliardi di euro, 3,1 miliardi
saranno in capo ai proprietari di prima casa (pari al 17,2% del totale), 8,2
miliardi peseranno sui proprietari di seconde e terze case (44,8% del totale),
mentre gli imprenditori dovranno pagare poco più di 7 miliardi di euro (38% del
totale). «In una fase recessiva che in questi ultimi tempi ha contratto
ulteriormente i consumi - ha detto Giuseppe Bortolussi, segretario della Cgia
-, l'applicazione di questa nuova imposta inciderà non poco sui bilanci delle
famiglie e delle imprese, con gravi ripercussioni su tutta l'economia»
m.c.p.s.r.d.