Walter Veltroni chiede le scuse a Vendola per aver descritto
il parlamentare Pd come esponente di una destra “colta e con il loden” a
proposito dell'articolo 18. Altrimenti, segnala Veltroni nella sua prima
conferenza stampa dal 2009, il problema non è delle scuse personali, è
politico, quindi incide sui rapporti tra Democratici e Sel. «È un vecchio e
pericolo vizio quello di mettere le etichette agli altri. Rispetto chi è di
destra - afferma Veltroni - è una convinzione legittima ma l'idea che qualcuno
possa dare etichette e patenti e collocare le persone in modo diverso da dove
uno è stato per una vita è inaccettabile. Ne ho vista di gente che faceva così
maoisti, filosovietici, ci si crede più a sinistra degli altri.... Non è
accettabile che Vendola dica che chi non la pensa come lui è di destra e
gradirei mi chiedesse scusa», afferma l'ex segretario Pd. E aggiunge: «Spero
sia stato un incidente e che Nichi abbia la bontà di dire che quelle parole gli
sono sfuggite, non posso pensare che la sua sia un'intenzione politica
altrimenti sarebbe un problema. Io non ho fatto altro che esprimere la linea
del Pd e in questo momento credo non si debbano nutrire elementi divisivi nel
centrosinistra. Spero questa vicenda non sia la spia di qualcosa di più
profondo che rischia di pesare...». E qui l'ex segretario Pd spiega come la
pensa: «La sinistra per me è una categoria politica, culturale, civile, l'idea
di un mondo che porta libertà, opportunità, diritti e si sforza di portare
innovazione senza considerarla qualcosa di estraneo. Berlinguer innovò e
infatti fu accusato di tradimento ma quando la sinistra si è fermata è
diventata conservatrice». Dopo «una vita spesa sulla base di certi valori - si
arrabbia - non posso accettare sia mesa in discussione da una battuta su un
giornale e mi indigno. Non sono un tipo di facili arrabbiature ma non sopporto
alcune cose». «Naturalmente non porterò rancore ma ritengo davvero sbagliato
che tra persone cresciute insieme si possa arrivare a questo - ha concluso
Veltroni -. Per me la sinistra è un arcipelago, non un isolotto, non un posto
dove guardarsi in cagnesco per mettersi in cattiva luce gli uni con gli altri»
ed «escludo che nel Pd ci siano tentazioni di questo tipo» nei miei confronti.
BINDI E D'ALEMA: VELTRONI HA RAGIONE, VENDOLA NON METTA ETICHETTE «Veltroni ha ragione a ricordare
a Vendola la sua storia di uomo di sinistra. Anziché attribuire etichette, ci
si dovrebbe concentrare sulle risposte necessarie al paese», commenta Rosy
Bindi, presidente dell'assemblea nazionale del Pd. «Certamente Veltroni non è
di destra...», risponde Massimo D'Alema a chi gli chiede di commentare la
polemica. MUSSI: ETICHETTE LE HANNO MESSE A NOI Sinistra Ecologia Libertà
affida al presidente della Direzione, Fabio Mussi la replica a Veltroni: «Sì,
caro Walter, brutta cosa appiccicare etichette. Come quelle che nel 2008
portarono all'esclusione della sinistra 'per definizione' solo e sempre
'radicale' e a una drammatica sconfitta elettorale del centrosinistra. Vendola
ha parlato dopo una tua intervista dove tra l'altro si leggeva il mantra che va
per la maggiore: 'l'articolo 18 non è un tabù'».
p.r.c.d.m.s.