domenica 4 novembre 2012


BERLUSCONI CHIEDE SCUSA ITALIANI «NON CE L'HO FATTA PER LA CRISI» VIVA L’ITALIA

Per la prima volta Silvio Berlusconi chiede scusa agli italiani. Lo fa nel libro di Bruno Vespa «Il Palazzo e la Piazza. Crisi, consenso e protesta da Mussolini a Beppe Grillo» in uscita l'8 novembre da Mondadori Rai Eri. «Pensavo di chiedere scusa agli italiani perchè non ce l'ho fatta - dice Berlusconi -. La crisi ha cancellato i nostri sforzi, anche se noi abbiamo lasciato la disoccupazione al punto più basso degli ultimi vent'anni». Berlusconi continua: «Abbiamo garantito la pace sociale negli anni più duri della crisi. Abbiamo impiegato 38 miliardi in ammortizzatori sociali. Abbiamo tagliato le spese ai ministeri con la prima vera spending review e attuato il più grande stanziamento sulla cassa integrazione della storia italiana.» È vero che lei ha pensato anche di non entrare in Parlamento?, chiede Vespa. «Si, è vero anche se sto ricevendo pressioni da tutti i miei di restare in campo come padre fondatore del movimento».E aggiunge: «Ho rinunciato a candidarmi perchè alcuni leader del centrodestra sono afflitti da un vero complesso nei miei confronti. Senza di me sarà più facile ricompattare gli elettori dell'area moderata dentro una sola coalizione. È l'unico modo per battere la sinistra».Intanto, sul fronte delle elezioni, l'ex premier stoppa la Lega Nord, chiudendo le porte alla candidatura di Roberto Maroni al Pirellone perchè «la Lega ha già la presidenza di due regioni importantissime», Veneto e Piemonte, «ed è impossibile che il Pdl possa rinunciare anche alla Lombardia». Parole dunque che mettono in discussione l'ipotesi di un'alleanza con il Carroccio e potrebbero far prendere quota a un appoggio all'eurodeputato Gabriele Albertini - il 'candidato forte' di Roberto Formigoni, sostenuto da Cl e da parte del Pdl lombardo - che si prepara a scendere in campo.L'ex sindaco di Milano però ha ribadito che non sarà «il candidato del Pdl» e ha confermato la sua volontà di correre alle regionali «con una lista civica composta per il 60% dalla società civile e per una piccola parte da amministratori locali anche provenienti da partiti che hanno saputo lavorare con onestà ed efficienza». Un progetto che comprenderà movimenti come 'Fermare il declino' di Oscar Giannino e 'Italia Futura' di Luca Cordero di Montezemolo, aperto a partiti come Fli e Udc, «già insieme nel Partito Popolare Europeo». Mentre tramonta l'ipotesi di una candidatura di Mariastella Gelmini, che ha confermato di non voler scendere in campo e ha proposto Albertini come «nome da spendere» all'interno del Pdl, lo stop di Berlusconi alla Lega Nord è stato accolto dalla soddisfazione di Roberto Formigoni («Il Pdl sarà unito in Lombardia, Albertini è il candidato e con lui si vince») che ha annunciato l'inizio della campagna elettorale per l'ex sindaco di Milano a partire da lunedì.Una presa di posizione che ha provocato la reazione di Roberto Maroni il quale, su Twitter, ha dettato la linea: «Sogno una Lombardia finalmente libera da mafiosi, affaristi e corrotti. Una Euroregione autonoma, anzi speciale». Le distanze tra Lega e Pdl si fanno sempre più distanti e infatti Maroni, riprendendo una dichiarazione del parlamentare Marco Reguzzoni, secondo il quale il Cavaliere «sbaglia perchè ne fa una questione di poltrone e non di ideali» ha rincarato la dose: «I nostri ideali non sono in vendita, e alla fine ride bene chi ride ultimo...».Con il segretario nazionale della Lega Lombarda il fedelissimo Matteo Salvini pronto a «lanciare una rivoluzione lombarda incarnata da Maroni»,con una corsa della Lega in solitaria appoggiata eventualmente da liste di esponenti di centrodestra che «non hanno voglia di seguire Fini e Casini e non si riconoscono in Formigoni e in Albertini». «Puntiamo a vincere anche da soli» ha spiegato Salvini. Di fronte a un centrodestra che discute sulle alleanze la coalizione targata Pd, Sel e Idv si prepara alle primarie del 15 dicembre, attraverso le quali verrà scelto il candidato del centrosinistra. Sul tavolo anche l'ipotesi di una corsa dei consiglieri regionali uscenti Pippo Civati e Fabio Pizzul, che hanno preso tempo per «valutare il da farsi». «Di fronte alle continue giravolte all'interno del centrodestra noi stiamo lavorando per le primarie mettendoci un impegno vero - ha spiegato il segretario regionale lombardo del Pd Maurizio Martina - e in questi giorni capiremo chi affronterà questa sfida fondamentale». Mentre il movimento 5 Stelle per ora sta a guardare: ma si prepara a entrare presto nell'arena con l'obiettivo di replicare in Lombardia l'exploit delle elezioni siciliane.                                                
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