BERLUSCONI CHIEDE SCUSA ITALIANI «NON CE L'HO FATTA PER
LA CRISI» VIVA L’ITALIA
Per la prima volta Silvio Berlusconi chiede scusa agli
italiani. Lo fa nel libro di Bruno Vespa «Il Palazzo e la Piazza. Crisi,
consenso e protesta da Mussolini a Beppe Grillo» in uscita l'8 novembre da
Mondadori Rai Eri. «Pensavo di chiedere scusa agli italiani perchè non ce l'ho
fatta - dice Berlusconi -. La crisi ha cancellato i nostri sforzi, anche se noi
abbiamo lasciato la disoccupazione al punto più basso degli ultimi vent'anni».
Berlusconi continua: «Abbiamo garantito la pace sociale negli anni più duri
della crisi. Abbiamo impiegato 38 miliardi in ammortizzatori sociali. Abbiamo
tagliato le spese ai ministeri con la prima vera spending review e attuato il
più grande stanziamento sulla cassa integrazione della storia italiana.» È vero
che lei ha pensato anche di non entrare in Parlamento?, chiede Vespa. «Si, è
vero anche se sto ricevendo pressioni da tutti i miei di restare in campo come
padre fondatore del movimento».E aggiunge: «Ho rinunciato a candidarmi perchè
alcuni leader del centrodestra sono afflitti da un vero complesso nei miei
confronti. Senza di me sarà più facile ricompattare gli elettori dell'area
moderata dentro una sola coalizione. È l'unico modo per battere la
sinistra».Intanto, sul fronte delle elezioni, l'ex premier stoppa la Lega Nord,
chiudendo le porte alla candidatura di Roberto Maroni al Pirellone perchè «la
Lega ha già la presidenza di due regioni importantissime», Veneto e Piemonte,
«ed è impossibile che il Pdl possa rinunciare anche alla Lombardia». Parole
dunque che mettono in discussione l'ipotesi di un'alleanza con il Carroccio e
potrebbero far prendere quota a un appoggio all'eurodeputato Gabriele Albertini
- il 'candidato forte' di Roberto Formigoni, sostenuto da Cl e da parte del Pdl
lombardo - che si prepara a scendere in campo.L'ex sindaco di Milano però ha
ribadito che non sarà «il candidato del Pdl» e ha confermato la sua volontà di
correre alle regionali «con una lista civica composta per il 60% dalla società
civile e per una piccola parte da amministratori locali anche provenienti da
partiti che hanno saputo lavorare con onestà ed efficienza». Un progetto che
comprenderà movimenti come 'Fermare il declino' di Oscar Giannino e 'Italia Futura'
di Luca Cordero di Montezemolo, aperto a partiti come Fli e Udc, «già insieme
nel Partito Popolare Europeo». Mentre tramonta l'ipotesi di una candidatura di
Mariastella Gelmini, che ha confermato di non voler scendere in campo e ha
proposto Albertini come «nome da spendere» all'interno del Pdl, lo stop di
Berlusconi alla Lega Nord è stato accolto dalla soddisfazione di Roberto
Formigoni («Il Pdl sarà unito in Lombardia, Albertini è il candidato e con lui
si vince») che ha annunciato l'inizio della campagna elettorale per l'ex
sindaco di Milano a partire da lunedì.Una presa di posizione che ha provocato
la reazione di Roberto Maroni il quale, su Twitter, ha dettato la linea: «Sogno
una Lombardia finalmente libera da mafiosi, affaristi e corrotti. Una Euroregione
autonoma, anzi speciale». Le distanze tra Lega e Pdl si fanno sempre più
distanti e infatti Maroni, riprendendo una dichiarazione del parlamentare Marco
Reguzzoni, secondo il quale il Cavaliere «sbaglia perchè ne fa una questione di
poltrone e non di ideali» ha rincarato la dose: «I nostri ideali non sono in
vendita, e alla fine ride bene chi ride ultimo...».Con il segretario nazionale
della Lega Lombarda il fedelissimo Matteo Salvini pronto a «lanciare una
rivoluzione lombarda incarnata da Maroni»,con una corsa della Lega in solitaria
appoggiata eventualmente da liste di esponenti di centrodestra che «non hanno
voglia di seguire Fini e Casini e non si riconoscono in Formigoni e in
Albertini». «Puntiamo a vincere anche da soli» ha spiegato Salvini. Di fronte a
un centrodestra che discute sulle alleanze la coalizione targata Pd, Sel e Idv
si prepara alle primarie del 15 dicembre, attraverso le quali verrà scelto il
candidato del centrosinistra. Sul tavolo anche l'ipotesi di una corsa dei
consiglieri regionali uscenti Pippo Civati e Fabio Pizzul, che hanno preso
tempo per «valutare il da farsi». «Di fronte alle continue giravolte
all'interno del centrodestra noi stiamo lavorando per le primarie mettendoci un
impegno vero - ha spiegato il segretario regionale lombardo del Pd Maurizio
Martina - e in questi giorni capiremo chi affronterà questa sfida
fondamentale». Mentre il movimento 5 Stelle per ora sta a guardare: ma si
prepara a entrare presto nell'arena con l'obiettivo di replicare in Lombardia
l'exploit delle elezioni siciliane.