Quasi un
pensionato su due (il 44,1%) riceve un assegno sotto i 1.000 euro al mese. È
quanto rileva l'Istat. Nel dettaglio, il 13,3% dei pensionati riceve meno di
500 euro al mese; il 30,8% tra i 500 e i 1.000 euro, il 23,1% tra i 1.000 e i
1.500 euro e il restante 32,8% percepisce un importo superiore ai 1.500 euro.
Sono i dati rilevati dall'Istat. «La condizione dei pensionati purtroppo è
destinata a peggiorare ulteriormente perché su di loro pesano il fortissimo
prelievo fiscale e l'iniquo blocco della rivalutazione annuale delle pensioni
introdotto con la riforma Fornero», dichiara il segretario generale dello
Spi-Cgil Carla Cantone. «I pensionati continuano a pagare un prezzo altissimo
nei confronti della crisi e sono stati tra i principali destinatari, insieme ai
lavoratori e ai giovani, delle politiche di solo rigore adottate da chi ha
governato negli ultimi cinque anni». «Bisogna tutelare le pensioni di chi ha
lavorato duramente per quaranta anni, versando regolarmente i contributi, per
questo è assolutamente impensabile che si continui a bloccare la rivalutazione
annuale». Nel 2011 i pensionati hanno raggiunto quota 16,7 milioni, circa 38
mila in meno rispetto al 2010; in media ognuno percepisce (tenuto conto che, in
alcuni casi, uno stesso pensionato può contare anche su più di una pensione)
15.957 euro all'anno, 486 euro in più del 2010. È la fotografia scattata
dall'Istat sui trattamenti pensionistici. Inoltre, il 67,4% dei pensionati ha
una sola pensione, il 24,8% ne percepisce due e il 6,5% tre; il restante 1,4% è
titolare di quattro o più pensioni. Le pensioni di vecchiaia assorbono il 71,
6% della spesa pensionistica totale, quelle ai superstiti il 14,7%, quelle di
invalidità il 4,2%;le pensioni assistenziali pesano per il 7,9% e le
indennitarie per l'1,7%. Il 47,9% delle pensioni è erogato al Nord, il 20,5%
nelle regioni del Centro e il restante 31,6% nel Mezzogiorno. Il 13,3% dei
pensionati riceve meno di 500 euro al mese; il 30,8% tra i 500 e i 1.000 euro,
il 23,1% tra i 1.000 e i 1.500 euro e il restante 32,8% percepisce un importo
superiore ai 1.500 euro. Le donne rappresentano il 52,9% dei pensionati e
percepiscono assegni di importo medio pari a 13.228 euro (contro i 19.022 euro degli
uomini); oltre la metà delle donne (53,4%) riceve meno di mille euro al mese, a
fronte di circa un terzo (33,6%) degli uomini. Il 27,8% dei pensionati ha meno
di 65 anni, il 49,2% ha un'età compresa tra 65 e 79 anni, il 23% ne ha più di
80. Nel 2011 in Italia c'erano 71 pensionati ogni 100 occupati, rileva ancora
l'Istat sottolineando che nel Mezzogiorno il rapporto è di 82 pensionati ogni
100 occupati mentre nelle regioni settentrionali il rapporto è di 66 a 100. A
livello nazionale, tra il 2001 e il 2006 il rapporto di dipendenza è diminuito,
passando da 74 a 70 pensionati ogni 100 occupati, si è mantenuto costante nei
successivi due anni ed è salito a 71 nell'ultimo triennio.
m.r.c.p.d.s.