"IL PAESE SOFFRE LO STALLO, MA PARTITI
INDIFFERENTI"
Una fabbrica che chiude "è come un lutto in
famiglia". Con questa parole il presidente della piccola industria di
Confindustria, Vincenzo Boccia, ha invitato gli industriali a "osservare
un minuto di silenzio, un silenzio di denuncia per chi non interviene e non ha
la consapevolezza della situazione di emergenza in cui versa lo stato
dell'economia reale del paese". "Se i partiti non capiscono i rischi
che stiamo correndo, se continuano a rifiutarsi di lavorare assieme, abbiamo di
fronte una difficoltà enorme", ha avvertito Boccia, nella relazione
introduttiva al convegno biennale della piccola industria che si è svolto a
Torino. Un messaggio rivolto ai partiti "indifferenti alla situazione di emergenza
economica e ai gravi danni che il Paese subisce", di fronte
"all’irresponsabilità che emerge dallo stallo attuale"."Il
messaggio del Capo dello Stato è di misurarsi pragmaticamente e senza
pregiudizi sul Paese che vogliamo costruire - ha detto ancora Boccia -. Come si
può continuare nelle tattiche di chi non vuole il governissimo, chi non vuole
il governicchio, chi non vuole nessun governo ad eccezione del proprio mentre
il Paese soffre?". Un messaggio rivolto anche a chi "predica la
decrescita" e "non sa fare altro che dire sempre e solo no".
Ribadiamo, ha detto Boccia, "che decrescita significa solo povertà" e
che "con i no rischiamo solo di rimanere fermi e, a fronte degli altri
Paesi che stanno reagendo, questo significa esclusivamente che stiamo arretrando"."Non
dobbiamo mai stancarci di ripetere le cose giuste da fare per il Paese e per le
nostre imprese, ogni giorno continueremo a chiedere ai partiti e ai loro
rappresentanti l’attenzione ai contenuti", ha continuato il numero uno
della Piccola Industria di Confindustria, indicando cinque punti. "Le
domande saranno sempre le stesse - ha proseguito -. Cosa intendete fare per
ridurre il global tax rate delle imprese italiane? Cosa intendete fare sui
costi dell’energia? Cosa su debito e quindi sullo spread? Quali grandi
infrastrutture dare al Paese e come procedere per realizzare le piccole opere?
Quando ridurre il cuneo fiscale e agevolare il recupero della
produttività". Confindustria sottolinea così, ha proseguito Boccia,
"cinque domande, non otto punti, che ripeteremo ogni giorno fino a quando
non avremo risposte nei fatti, a partire da oggi". Confindustria, inoltre,
chiede alle parti sociali "di stringere un patto dei produttori", un
"patto tra tutti gli attori della fabbrica" per "ricostruire il
Paese" e per "una nuova rivoluzione industriale". Lavoriamo
"insieme per salvare le fabbriche e il Paese", ha concluso Boccia.