BERLUSCONI A VESPA: «ALCUNE PROCURE TENTANO LA RIVOLUZIONE»
Alcune Procure politicizzate stanno tentando una specie di rivoluzione». Lo dice il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, intervistato da Bruno Vespa per il suo ultimo libro. «Non è un paese normale - sottolinea il premier - quello in cui i magistrati, e non il popolo, tentano di mandare a casa i governi a colpi di inchieste. Perché questo è un paese in cui tutti sanno che, accanto alla stragrande maggioranza di magistrati che fanno solo e bene il loro lavoro, ce ne sono alcuni che perseguono invece disegni politici. Ebbene - conclude Berlusconi - io credo necessario garantire che i risultati elettorali non vengano annullati dall'azione di chi usa la giustizia come arma di lotta politica e magari per costruirci sopra carriere politiche: è una garanzia minima che la democrazia deve dare a se stessa». «Pensi a tutte le volte in cui il Csm ha agito di fatto da terza Camera, pretendendo di giudicare cosa il Parlamento e il governo debbano o non debbano fare, con ciò stravolgendo il principio della divisione dei poteri». E anche il presunto sfogo del presidente del Consiglio con Lavitola, in cui Berlusconi avanzava l'ipotesi di portare 'in piazza milioni di persone' di 'far fuori il Palazzo di giustizia di Milano' e di 'assediare Repubblica' «è un'assurdità», dice il premier a Vespa. «Per l'ennesima volta - aggiunge - è stato vergognosamente travisato il senso della conversazione, che andava esattamente nella direzione opposta. Ogni comportamento o manifestazione eversiva è esecrabile. Figuriamoci se me ne voglio intestare una o capeggiarla. Ho denunciato gli incredibili livelli di violenza raggiunti da un nutrito gruppo di facinorosi nella manifestazione di Roma del 15 ottobre, chiedendo l'individuazione e la punizione dei violenti. Quindi, lo ribadisco - conclude - io non ambisco ad alcuna rivoluzione, se non a quella liberale». r.d.c.