domenica 14 febbraio 2010

MESSINA, FRANA LA COLLINA DI SAN FRATELLO: EVACUATE 1500 PERSONE

A poter raccontare cosa accadde l' 8 gennaio di 88 anni fa a San Fratello
Messina , quando la collina venne giù travolgendo e spazzando via l'intero paese, sono rimasti in pochi. I più, in questo paese di 5000 anime nel parco dei Nebrodi, dove nacque il nonno di Bettino Craxi e noto per una razza equina antichissima, della catastrofe che rase al suolo il centro hanno sentito solo il racconto. Ma quando, dopo un nubifragio durato 48 ore, la terra, da contrada Riana, oggi ha cominciato ancora una volta a franare, la gente ha abbandonato le case ed è fuggita via lasciando un paese fantasma. Il piano degli sgomberi è partito fin dalla mattina, quando i tecnici del Comune hanno capito che la situazione era grave. Oltre 1500 persone hanno dovuto lasciare la propria abitazione anche per l'ordinanza del sindaco Salvatore Sidoti Pinto che dice: «La situazione è drammatica». «Stiamo vedendo il paese sparire - aggiunge il sindaco - la frana ha coinvolto tutto il versante nord-est di San Fratello, coinvolgendo la parte relativamente più nuova, comprese le scuole elementari e medie. Stiamo qui che guardiamo quello che accade senza potere intervenire per fare qualcosa». «I miei concittadini - prosegue - si stanno comportando con un alto senso civico e di responsabilità. Si stanno trasferendo da amici o parenti che abitano che nella zona non interessata dalla frana o in altri paesi. Siamo nelle mani di Dio...». Anche chi non ha avuto l'ordine di lasciare la propria abitazione, ha preferito fare i bagagli e rifugiarsi da amici e parenti nei centri vicini. Il ricordo della disastrosa frana che ad ottobre si è abbattuta su Messina facendo 37 morti è ancora vivo. San Fratello ora è un paese mezzo vuoto. Con la statua del santo protettore, San Nicola, e il Crocifisso portati via dalla chiesa madre, in cui si è aperta una profonda crepa, e lasciati nella piazza in una sorta di muta invocazione di protezione degli abitanti in fuga. I muri di decine di case sono segnati da profonde spaccature. La collina viene giù poco a poco a valle e alle abitazioni viene a mancare il sostengo del terreno. Il fronte della frana è raddoppiato in poche ore raggiungendo i due chilometri. «La situazione è molto allarmante», spiega il responsabile della Protezione Civile provinciale Bruno Manfrè che coordina le operazioni di soccorso. In Municipio è stato organizzato un centro di pronto intervento. Il sindaco ha chiamato a raccolta le associazioni di volontariato e fatto arrivare in paese diverse ambulanze. Il dipartimento regionale della Protezione Civile ha attivato un'unità di crisi per seguire costantemente «la grave situazione determinata a San Fratello a causa della frana che ha colpito la parte sommitale del comune messinese». Il dirigente generale del dipartimento Protezione Civile, Pietro Lo Monaco, d'intesa con il presidente della Regione Siciliana, Raffaele Lombardo, «ha disposto accertamenti e immediati interventi in favore della popolazione poichè la situazione è apparsa subito delicata: lo smottamento interessa, secondo i primi rilievi effettuati, un fronte molto esteso, di cui si sta valutando la portata». Non ci sono stati feriti nè al momento rilevati danni che possano creare problemi di sicurezza. La Protezione Civile ha avviato contatti con l'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia per monitorare l'area attraverso la rilevazione geo satellitare e per rilevare eventuali ed ulteriori fenonemi franosi. Durante i primi interventi - attraverso personale della protezione civile e delle associazioni di volontariato - è stata cinturata la zona più a rischio. Tutte le famiglie interessate sono state invitate, a livello precauzionale, a spostarsi presso altre abitazioni più sicure. Solo poche persone sono andate in strutture alberghiere messe a disposizione dalla Protezione civile. I sindaci dei comuni dei Nebrodi in un telegramma inviato, tra gli altri, alla presidenze del Consiglio dei ministri e della Regione Siciliana, scrivono che «l'emergenza idrogeologica nel territorio dei Nebrodi in Provincia di Messina continua ad aggravarsi» e «l'incolumità dei cittadini è gravemente minacciata». «Movimenti franosi, chiusura strade, crolli e smottamenti vari - si legge nel documento - necessitano interventi d'imperiosa urgenza, ben coordinati, delle strutture regionali e Nazionali all'uopo deputate. Richiedesi altresì presenza sul territorio vertici autorità competenti». Ma il Messinese non è l'unica area interessata dal maltempo che sta flagellando tutta la regione dove nelle ultime 12 ore, in alcune zone, sono caduti oltre 60 millimetri di pioggia. Gravissimi i danni nell'ennese, dove è stata chiusa la strada statale 117 bis nel tratto che va dallo svincolo autostradale allo svincolo per Leonforte per una frana che ha invaso la carreggiata. Allegamenti in abitazioni e in molte aziende agricole della provincia. E ancora smottamenti nel Trapanese e linee ferroviarie interrotte tra Caltanissetta e Gela, Palermo e Agrigento e Catania e Agrigento. Le Ferrovie dello Stato hanno organizzato autobus sostitutivi.
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