martedì 16 febbraio 2010

BERLUSCONI: "LE REGIONALI SONO ELEZIONI NAZIONALI, SERVE UNA SCELTA DI CAMPO". IN CALO LA FIDUCIA VERSO IL PREMIER

«Gli italiani dovranno scegliere tra un governo che risolve i problemi e una sinistra impegnata a denigrare il lavoro svolto. Tra un governo che fa le riforme e un'opposizione che dice solo no e che da un immagine negativa dell'Italia all'estero». Lo afferma il premier Silvio Berlusconi nel corso di una conferenza stampa nella sede del partito per presentare le quattro candidate donna del Pdl alla guida delle Regioni. «Gli italiani dovranno scegliere - prosegue - tra un governo che cerca di alimentare la fiducia e un'opposizione del pessimismo. Insomma la scelta è tra un'Italia positiva e un'Italia denigratoria». Berlusconi si è detto convinto che anche nelle Regioni rosse il centrodestra possa vincere alle prossime regionali. Presentando le quatro candidate donna, Renata Polverini (Lazio), Anna Maria Bernini (Emilia Romagna), Fiammetta Modena (Umbria) e Monica Faenzi (Toscana),il premier dice: «In tutte queste quattro regioni siamo convinti ci siano forti chance, anche nelle cosiddette regioni "rosse" c'è una stanchezza antica che sta esplodendo». Dunque «nessuna delle nostre candidate parte sfavorita, in ognuna ci sono forti chance di vittoria». «Ho sentito i programmi delle candidate, come Pdl ci permettiamo di chiedervi un impegno anche su quattro temi da inserire nei programmi elettorali: il piano casa, più verde, meno burocrazia e meno tasse con più servizi». «A marzo si vota in 13 importanti regioni e gli italiani sono chiamati a una presa di posizione importante e cioè una scelta di campo tra una politica forte e una sinistra delle parole. Queste sono elezioni nazionali che chiamano gli italiani a una presa di posizione importante. E che sarà ancora una volta una scelta di campo»., rincara il premier. «Sono arrivato al convincimento che noi siamo antropologicamente diversi dalla sinistra». "La sinistra intende ritornare all'Ici. Noi l'abbiamo abolita e non vogliamo che torni in auge», aggiunge. «Con la sinistra abbiamo un modo diverso di vedere il rapporto tra Stato e cittadini. Noi garantiamo cose che la sinistra dice di fare ma poi non realizza» aggiunge il premier e spiega che «la sinistra vuole raddoppiare la tassazione sui bot» e che «accenna all'imposta patrimoniale come unico mezzo per ridurre l'indebitamento del Paese».«Per combattere l'evasione fiscale gli uomini della sinistra intendono introdurre negli scambi tra persone la regola della certificazione dell'individualità del passaggio di denaro, quindi la regola per cui si possano fare scambi o acquisti in contanti fino a 500 euro per portarla in 6 mesi a 300 euro e a fine anno fino a 100 euro. Così costruiremmo uno Stato di polizia tributaria», rincara Berlusconi.Al premier replica Bersani: Il Pd certo non è «catastrofista» ed anzi semmai è «ragionevolmente ottimista». Tuttavia, «è ora di dire con chiarezza che all'Italia dei problemi di Berlusconi non interessa che il giusto». «Il governo Berlusconi ha privilegiato l'immagine. Basta, ridimensioniamo i miracoli. I meriti del governo sono chiacchiere», ha dettoa margine di uan visita ai lavoratori della Fiat di Termini Imerese. «Quello che è stato fatto a L'Aquila nell'immediato va bene, ma in prospettiva non ha alcun senso». Bersani ha quindi invitato Berlusconi «a fare un giro in Umbria e nelle Marche, per vedere come hanno lavorato le regioni e gli enti locali per il terremoto quando lui non c'era». « È solo lui - dice Bersani- che tende a raffigurare il giudizio politico come un giudizio di Dio sulla sua persona. Ma per noi non è così. È ora di ricordare a Berlusconi che ha avuto il Governo del Paese per sette anni: se ne assuma le responsabilità, anzichè cercare sempre di scaricarle sugli altri». A proposito della crisi Fiat, il leader Pd ha detto: «Il governo ha commesso una grande ingenuità: quella di legare il tema degli incentivi alla questione di Termini Imerese. In questo modo si è fatto dire dalla Fiat che degli ecoincentivi non le importa. Un grosso errore di strategia e di impostazione di questa vicenda».«Non molliamo, bisogna avere fiducia e non si deve dare per perso lo stabilimento di Termini Imerese. Non si può neppure immaginare di chiudere degli stabilimenti», ha aggiunto Bersani. «La piattaforma deve avere due punti fermi: fare restare la Fiat e farla restare finchè c'è una produzione industriale credibile. Dodici offerte - ha ribadito Bersani ai sindacati - sono troppe, ne serve una seria e questa vogliamo valutarla tutti insieme anche noi». Bersani ha poi assicurato che il Pd terrà un canale sempre aperto sulla questione di Termini Imerese. I sondaggi non vanno nella direzione auspicata dal premier. Flessione di due punti nella fiducia a Berlusconi (46%) con una sfiducia record (52%); Governo e Pdl stabili (40% e 46%); Pd e Idv in crescita rispettivamente di 3 e 2 punti (40% il primo, 38% il secondo): è quanto emerge dalla rilevazione mensile che l'Ipr Marketing fa per conto di Repubblica.it sulla fiducia a Premier, Governo, Ministri e Partiti presenti in Parlamento. Il sondaggio è stato effettuato dall'Istituto IPR Marketing intervistando, tra il 13 e il 14 febbraio, un campione di 1.000 italiani, rappresentativo per età, sesso ed area di residenza della popolazione maggiorenne residente. Il PREMIER La fiducia al Presidente del Consiglio è al 46% contro il 48% registrato lo scorso mese, con una perdita del 2% che va a ingrossare le file degli scontenti, saliti al 52%. Si tratta della «sfiducia» più alta registrata finora, mentre in termini di fiducia i picchi più bassi sono stati a ottobre e novembre (45%), quando però il calo si era distribuito anche sui senza opinione, oggi invece non toccati e stabili al 2%. IL GOVERNO La fiducia nel governo è stabile da quattro mesi al 40%, comunque il punto più basso dall'inizio della rilevazione (agosto 2008). Stabile anche la sfiducia, da novembre ferma sul picco del 56%. I PARTITI In questa speciale classifica sulla fiducia ai partiti, il comando della graduatoria rimane nelle mani del PDL, che si conferma al 46% di fiducia. È da notare però una netta ripresa dell'opposizione di sinistra; se per il PD si registra una crescita del 3%, che gli consente di tornare al 40%, anche l'Italia dei Valori sale di due punti rispetto allo scorso mese e arriva al 38%. L'Udc, stabile al 40%, si conferma al momento seconda forza alle spalle del Pdl, sebbene ora affiancata dal PD. La Lega Nord rimane stabile al 31%. I MINISTRI -Per quanto riguarda ministri, invece, si registra ancora un momento negativo, considerato che ben quindici componenti della squadra di Governo sono al di sotto del 50% di fiducia. In testa al 62%, questo mese si conferma Maurizio Sacconi, titolare del dicastero del Welfare (stabile). Alle sue spalle il Ministro degli Interni, Roberto Maroni, stabile al 60%. Segue al 58% un poker di ministri: Angelino Alfano (stabile), Giulio Tremonti (+1%), Renato Brunetta (-3%), Claudio Scajola (+2%). In totale, 8 ministri si posizionano sopra il 50% ed i rimanenti 15 sotto la soglia.
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