sabato 5 marzo 2011

BERLUSCONI AL PROCESSO VUOL FARE UN COMIZIO


Il presidente del Consiglio avrebbe deciso di presentarsi ai giudici. Ghedini, uno dei legali del premier: «Ogni lunedì sarà in aula». L'intenzione non dichiarata di Berlusconi è di usare il tribunale per fare campagna elettorale presentandosi come un perseguitato e una vittima della giustizia. Ghedini assicura: in aula ogni lunedì. Giustizia: «Giovedì riforma epocale». Silvio Berlusconi rilancia: sulla giustizia il centrodestra «darà vita a una riforma epocale» e andrà avanti su tutto, a partire dalla riforma delle intercettazioni, visto che ormai «sono venuti meno i no preventivi» che Fini diceva «quando presentavamo provvedimenti sulla giustizia». In collegamento telefonico con una convention di 'Noi riformatori' in Abruzzo, il presidente del Consiglio è tornato anche ad attaccare l'opposizione. Attacco all'opposizione. «Tutti sostengono che io attacco le istituzioni. Noi abbiamo questa palla al piede della sinistra, una sinistra che si inventa di tutto, adesso anche un mio attacco alle istituzioni, mentre è falso, sono io che subisco attacchi senza soluzione di continuità da 17 anni».Messaggio a conferenza donne Pdl. Già stamattina, in un messaggio inviato alla prima Conferenza nazionale sul lavoro e occupazione femminile del Pdl, il premier aveva contestato alla «sinistra» di non esitare «di fronte a nulla nell'ultimo disperato tentativo di ottenere con scorciatoie mediatico-giudiziarie quello che non riesce a ottenere nelle urne. Chi cerca di strumentalizzare politicamente le donne non le difende, ma le mortifica». «Non ci sarà voto anticipato» Ma Berlusconi - durante la telefonata in Abruzzo - ha colto l'occasione anche per sgombrare il campo da ipotesi di voto anticipato: «Non ci saranno elezioni politiche anticipate. Sarebbe veramente un danno - ha detto - per il nostro Paese dare un segnale di non avere stabilità di governo: sia per la finanza internazionale, che per quanto succede in Egitto in Tunisia e in Libia, è molto importante avere un governo stabile e nel pieno dei poteri». Dopotutto, secondo il premier, «i sondaggi ci dicono che siamo sempre il primo partito in Italia, nonostante gli attacchi della sinistra e dei giornali: siamo al 30,6% quindi andiamo avanti con grande consenso», sottolineando che la sua maggioranza può contare sul 51% degli italiani e che è ora più solida anche grazie al fatto che non c'è più Fini con i suoi «no pregiudiziali a ogni riforma della giustizia».

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