venerdì 5 novembre 2010

PROSTITUZIONE PER STRADA SARÀ REATO E IN VILLA NO?

Per le prostitute per strada il governo rilancia il reato di prostituzione. Scatta il foglio di via. E se una si prostituisce in una villa? Berlusconi in persona – in apparenza incurante del caso Ruby e delle escort e dello scandalo di questi giorni - ha annunciato che nel nuovo pacchetto sicurezza il governo ripropone quanto aveva tentato invano di approvare. «Avendo constatato - ha spiegato il premier - che il reato di prostituzione preparato mesi fa non è andato avanti (il ddl Carfagna fermo in Parlamento, ndr), abbiamo deciso di riprendere quella norma, riapprovarla una seconda volta e inserirla in questo provvedimento sulla sicurezza». Nel medesimo pacchetto disco verde al wi-fi liberp: il ministro dell'Interno Roberto Maroni dichiara superate le norme antiterrorismo che impediscono la diffusione degli hot-spot pubblici a internet senza fili: dal 1° gennaio non sarà più necessario schedare gli utenti. Per i tifosi violenti reintrodotta la flagranza differita. E sarà possibile espellere anche i cittadini comunitari. Il ministro dell'Interno, Roberto Maroni, ha aggiunto che il nuovo pacchetto prevede anche «la possibilità di applicare le misure di prevenzione, come ad esempio il foglio di via per chi, violando le ordinanze dei sindaci, esercita la prostituzione in strada». «Se non fosse una cosa terribilmente seria sarebbe da morir dal ridere – commenta a caldo la senatrice radicale Donatella Poretti - mentre il paese è travolto dai racconti delle prestazioni sessuali e delle tariffe (in alcuni casi fuori mercato) della prostituzione che frequenta gli ambienti di Palazzo Chigi e degli altri palazzi della cittadella politica, il governo approva un decreto in cui la trasforma in reato. Sono impazziti? In pieno conflitto di interessi si autodenunciano e si creano un reato contro se stessi?». È evidente che si adottano due pesi e due misure: «Le ragazze dei giri di Berlusconi si chiamano escort, quelle per strada si chiamano prostitute e solo per quelle si prospetta il reato», chiosa la senatrice. «Invece che produrre politiche per combattere lo sfruttamento, per colpire la criminalità organizzata che traffica con donne, uomini e bambini e al contempo regolarizzare chi invece esercita il mestiere più antico del mondo si introduce un reato senza vittima». «Maroni cosa ci dice invece delle prostitute che lavorano nelle case di lusso?». Domanda – retoricamente - Livia Turco del Pd. «Il ministro si dimentica che quelle sulle strade spesso sono vittime del racket e degli sfruttatori. Esiste una norma a tutela di queste persone, peccato che il governo non la applichi». WI-FI LIBERO: ADDIO AL DECRETO PISANU
Dall'1 gennaio ci si potrà collegare liberamente, senza restrizioni, alla rete wi-fi. Finalmente cade un punto del decreto Pisanu e a dirlo è il ministro dell'Interno Roberto Maroni in una conferenza stampa a Palazzo Chigi, illustrando le misure del pacchetto sicurezza approvato oggi. «Il decreto Pisanu è in vigore fino al 31 dicembre e dal 1 gennaio 2011 ci sarà la liberazione dei collegamenti wi-fi: i cittadini si potranno collegare senza restrizioni, come ad esempio la presentazione della fotocopia carta di identità», ha spiegato Maroni, sottolineando che quel provvedimento, «di 5 anni fa è superato dall'innovazione tecnologica». Maroni dice inoltre di aver preso questa decisione dopo essersi confrontato con gli esperti di antiterrorismo israeliani in un suo recente viaggio. Una modalità di autenticazione certa dovrà esserci, ma si deve mirare a snellire la procedura. Poco tempo fa lo stesso Maroni aveva ventilato l’ipotesi di utilizzare l’invio di un SMS per fornire l’identità dell’utente che si deve connettere alla Rete. Sapremo nei prossimi aggiornamenti se sarà questa la via che il prossimo DDL intende seguire. La schedatura venne introdotta come misura antiterrorismo, in seguito agli attentati del 2005 a Madrid e a Londra. Ma paesi più esposti, come appunto Israele, hanno rinunciato già da tempo, ben sapendo che i pericoli non vengono di lì. Con certe misure, non si fermano i terroristi, ma solo gli studenti, gli imprenditori e gli innamorati. E anche la diffusione dei punti di accesso wi-fi, che infatti in tutta Italia sono poco più di quattromila, contro i 28mila della Gran Bretagna, i 30mila della Francia, i 75mila degli Usa. I vantaggi saranno enormi: il wi-fi libero sarò una soluzione per gli aeroporti, le stazioni, il treno Frecciarossa. E anche nei caffè italiani sarà più facile trovare ragazzi seduti davanti a un computer.

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