domenica 13 marzo 2011

BOLLETTE PIÙ CARE PER LA CRISI LIBICA PER OGNI FAMIGLIA 25 EURO IN PIÙ

Il caro greggio, legato anche alla crisi libica che ha già spinto la benzina ai massimi, non tarderà a ripercuotersi anche sulle bollette della luce e del gas. Già per aprile gli esperti tariffari di Nomisma Energia stimano infatti un rincaro del 2% per il metano e dell'0,8% per l'elettricità. Un aumento che, se sarà confermato dall'Authority per l'energia nel consueto aggiornamento trimestrale atteso a fine marzo, si tradurrebbe in un aggravio di quasi 25 euro su base annua della spesa di ogni famiglia (+21,2 euro per il gas, +3,2 euro per la luce). «Dopo le fiammate del prezzo della benzina, tornato ai massimi di luglio 2008, stanno arrivando le stangate sulle tariffe elettriche e del gas», spiega Davide Tabarelli, esperto di Nomisma Energia, sottolineando che se le previsioni trovassero conferma nell'aggiornamento tariffario dell'Autority, si tratterebbe del secondo aumento trimestrale consecutivo per il gas e del primo rincaro delle bollette elettriche da oltre due anni. Nel prossimo trimestre aprile-giugno - spiega Tabarelli - le bollette del gas sono attese registrare un incremento del 2% a 76,5 centesimi al metro cubo che per una famiglia tipo (1.400 metri cubi consumati in un anno) si tradurrebbe in un aggravio di 21,2 euro su base mensile. Una stima che - aggiunge - è basata sul «calcolo automatico e fissato dalle regole dell'Autorità». Sul fronte della luce per la quale le stime «sono più difficili», le previsioni lasciano ipotizzare - prosegue - un rincaro dello 0,8%. Vale a dire un aumento a 15,7 centesimi al chilowattora che per la stessa famiglia tipo (225 chilowattora consumati in un mese ed una potenza impegnata di 3 chilowatt) significherebbero un aumento della spesa annua di poco più di tre euro. Gli attesi rincari dovrebbero essere i primi di una lunga serie, fa notare l'esperto di Nomisma Energia spiegando che si attende un trend rialzista «che continuerà per tutto il 2011» per «i meccanismi, regolatori o di mercato, con i quali vengono trasferiti ai consumatori finali i maggiori costi del petrolio». L'Italia «è tra i paesi più esposti alle dinamiche internazionali del petrolio, e lo si vede proprio nelle bollette, con il prezzo del gas che di fatto, con un ritardo di nove mesi, è ancorato a quello del barile. Ed è anche la fonte più usata nella generazione elettrica».

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