Fini contro il processo breve: "non è la riforma della giustizia". Bersani: "Ritiratelo e discutiamo"
Il presidente della Camera Fini attacca di nuovo i progetti di Berlusconi: "Il processo breve non è la riforma della giustizia", afferma. Se si vogliono le riforme costituzionali con largo consenso "si può ripartire dalla bozza Violante", afferma ancora Fini. "Può diventare legge in pochi mesi". Un'apertura sulle riforme che il Pd considera giusta: «Sulla bozza Violante il Presidente Fini ha detto parole sagge - afferma Bersani - confermo che, a partire da quel testo, noi siamo pronti a discutere di riforme costituzionali, iniziando dal superamento del bicameralismo perfetto, dalla riduzione del numero dei parlamentari e dal rafforzamento dei poteri di governo e parlamento». «Posso aggiungere che una simile iniziativa sarebbe coerente con il percorso delle normative sul federalismo fiscale, alle quali abbiamo contribuito, e a un possibile confronto sul codice delle autonomie. Sarebbe curioso, infatti - aggiunge - occuparsi giustamente dei consigli di quartiere dimenticandosi delle esigenze di ammodernamento di Parlamento e Governo» Poco prima il Pd aveva ribadito di essere pronto a discutere di giustizia, ma solo se il Pdl ritirerà il disegno di legge sul processo breve. Lo ha detto lo stesso segretario, in una conferenza stampa al termine della Direzione del partito. "Quello della giustizia - ha detto Bersani - è sicuramente un problema per i cittadini, vista la lunghezza dei processi. Noi non solo siamo disponibili a discuterne, ma abbiamo già presentato quattro proposte di legge". "Adesso però - ha proseguito - ci stanno facendo vedere un altro film, e cioè come evitare i processi al premier. Bondi, che è il ministro della Cultura, ci presenti il film giusto e noi discutiamo. Se vogliono evitare i processi ai colletti bianchi per noi non è possibile". Quanto al No-B day, di fronte agli interrogativi che regolarmante gli vengono riproposti in questi giorni, ha ribadito che il partito democratico «ha una posizione lineare: non ci facciamo tirare per la giacca. "Ci sono manifestazioni che organizza il Pd e poi ce ne sono altre organizzate da movimenti. In questo caso il nostro approccio -ha puntualizzato Bersani- e quello di verificare se ci sono parole d'ordine compatibili e allora non c'è nessun problema al fatto se partecipano cittadini e militanti. Quella manifestazione ha avuto mutazioni complesse: vedremo».Ribadito che non c'è ostilità verso nessuno, Bersani ha sottolineato che «facciamo le nostre cose cercando di non essere speculari al tema 'Berlusconi sì Berlusconi nò, non possiamo stare semplicemente su una strada segnata da altri, dobbiamo averne una nostra pur essendo amichevoli verso tutti».
martedì 24 novembre 2009
ELEMENTARI,DAL 2010 STOP AI LIBRI GRATIS
Il Governo ha soppresso con la Finanziaria lo stanziamento di 103 milioni di euro per la fornitura gratuita dei libri di testo nella scuola dell'obbligo, «l'ultimo scippo del Governo alle famiglie, alla scuola e agli enti locali». Lo rende noto Manuela Ghizzoni, capogruppo del Pd in commissione Cultura alla Camera, chiedendo l'immediato intervento del ministro Gelmini.«Il ministro Gelmini intervenga immediatamente per porre rimedio a questo ennesimo scippo. La gratuità dei libri nella scuola elementare - ricorda la parlamentare - è prevista per legge dal 1964. Dal 1998 e con le successive leggi finanziarie, fino a quella del 2007 del governo Prodi, la gratuità è stata estesa alle scuole secondarie in forme legate al reddito. Di segno opposto la politica del governo Berlusconi che ha completamente cancellato queste risorse".Ci sono poi due aspetti gravi di questo ennesimo colpo di mano. Da un lato - osserva Ghizzoni -. "Il governo taglia ancora una volta risorse fondamentali per la scuola e il diritto allo studio e non ha nemmeno il coraggio di farlo alla luce del sole, semplicemente non rinnova lo stanziamento di risorse stabilito dal centrosinistra nel 2007. Dall'altro lato l'esecutivo non toglie il diritto, ma intende scaricarne l'onere sulle famiglie e sugli enti locali».Secondo l'esponente del Pd, se la Finanziaria non verrà cambiata, «i Comuni verranno privati dello stanziamento e, in base alla leggi vigenti, saranno costretti a erogare i libri gratuiti alla scuola primaria a loro spese». «Non possono scaricare tutti i tagli di Tremonti sui cittadini e sugli enti locali già in difficoltà. Ancora una volta la maggioranza- conclude - si riempie la bocca col federalismo e poi vara misure centraliste che deprimono gli enti locali, ormai considerati dei bancomat dalla maggioranza».
Il Governo ha soppresso con la Finanziaria lo stanziamento di 103 milioni di euro per la fornitura gratuita dei libri di testo nella scuola dell'obbligo, «l'ultimo scippo del Governo alle famiglie, alla scuola e agli enti locali». Lo rende noto Manuela Ghizzoni, capogruppo del Pd in commissione Cultura alla Camera, chiedendo l'immediato intervento del ministro Gelmini.«Il ministro Gelmini intervenga immediatamente per porre rimedio a questo ennesimo scippo. La gratuità dei libri nella scuola elementare - ricorda la parlamentare - è prevista per legge dal 1964. Dal 1998 e con le successive leggi finanziarie, fino a quella del 2007 del governo Prodi, la gratuità è stata estesa alle scuole secondarie in forme legate al reddito. Di segno opposto la politica del governo Berlusconi che ha completamente cancellato queste risorse".Ci sono poi due aspetti gravi di questo ennesimo colpo di mano. Da un lato - osserva Ghizzoni -. "Il governo taglia ancora una volta risorse fondamentali per la scuola e il diritto allo studio e non ha nemmeno il coraggio di farlo alla luce del sole, semplicemente non rinnova lo stanziamento di risorse stabilito dal centrosinistra nel 2007. Dall'altro lato l'esecutivo non toglie il diritto, ma intende scaricarne l'onere sulle famiglie e sugli enti locali».Secondo l'esponente del Pd, se la Finanziaria non verrà cambiata, «i Comuni verranno privati dello stanziamento e, in base alla leggi vigenti, saranno costretti a erogare i libri gratuiti alla scuola primaria a loro spese». «Non possono scaricare tutti i tagli di Tremonti sui cittadini e sugli enti locali già in difficoltà. Ancora una volta la maggioranza- conclude - si riempie la bocca col federalismo e poi vara misure centraliste che deprimono gli enti locali, ormai considerati dei bancomat dalla maggioranza».
MONDIALE TURISMO, TARQUINI CAMPIONE:MAI NESSUNO IRIDATO A 47 ANNI
di SERGIO CONTI
MACAO- Gabriele Tarquini, su Seat, si è laureato campione del mondo per auto categoria Turismo (Wtcc, World Touring Car Championship). L’abruzzese Tarquini, 47 anni, ha vinto il campionato al termine dell’ultima corsa della stagione disputata a Macao, in Cina. Gabriele Tarquini diventa campione del mondo, nel suo caso nella classe vetture da turismo, a 47 anni. Mai nessuno aveva conquistato un titolo iridato dell’ automobilismo sportivo ad un’età così avanzata. Per laurearsi campione del mondo l’abruzzese ha dovuto attendere l’ultima prova, quella in programma su due manches a Macao. Nella prima «tornata» Tarquini, al volante della sua Seat, si è piazzato al secondo posto dietro al britannico Robert Huff (Chevrolet), autore di una «cavalcata» solitaria. Il francese Yvan Muller, anche lui pilota della Seat, aveva prima di questa prova soltanto due punti di ritardo in classifica su Tarquini ma ha ottenuto soltanto il quinto posto.Nella seconda manche mentre Muller era al terzo posto e Tarquini al settimo c’ è stata una spettacolare «carambola» tra alcune vetture, a due giri dalla fine, che ha indotto gli organizzatori ad interrompere la gara ed a considerarla conclusa in quel momento, con la vittoria parziale del brasiliano Augusto Farfus, su Bmw, Muller al terzo posto e Tarquini al quinto. Così il 47enne abruzzese è diventato campione del mondo, mentre il titolo costruttori è andato alla Seat, che ha preceduto di soli tre punti la Bmw.
di SERGIO CONTI
MACAO- Gabriele Tarquini, su Seat, si è laureato campione del mondo per auto categoria Turismo (Wtcc, World Touring Car Championship). L’abruzzese Tarquini, 47 anni, ha vinto il campionato al termine dell’ultima corsa della stagione disputata a Macao, in Cina. Gabriele Tarquini diventa campione del mondo, nel suo caso nella classe vetture da turismo, a 47 anni. Mai nessuno aveva conquistato un titolo iridato dell’ automobilismo sportivo ad un’età così avanzata. Per laurearsi campione del mondo l’abruzzese ha dovuto attendere l’ultima prova, quella in programma su due manches a Macao. Nella prima «tornata» Tarquini, al volante della sua Seat, si è piazzato al secondo posto dietro al britannico Robert Huff (Chevrolet), autore di una «cavalcata» solitaria. Il francese Yvan Muller, anche lui pilota della Seat, aveva prima di questa prova soltanto due punti di ritardo in classifica su Tarquini ma ha ottenuto soltanto il quinto posto.Nella seconda manche mentre Muller era al terzo posto e Tarquini al settimo c’ è stata una spettacolare «carambola» tra alcune vetture, a due giri dalla fine, che ha indotto gli organizzatori ad interrompere la gara ed a considerarla conclusa in quel momento, con la vittoria parziale del brasiliano Augusto Farfus, su Bmw, Muller al terzo posto e Tarquini al quinto. Così il 47enne abruzzese è diventato campione del mondo, mentre il titolo costruttori è andato alla Seat, che ha preceduto di soli tre punti la Bmw.
TOUR DE FRANCE /25+1, DOVE L'"1" È LANCE ARMSTRONG
di SERGIO CONTI
Ufficializzato il roster della nuova RadioShack di Johan Bruyneel. «Abbiamo una squadra equilibrata», assicura il direttore sportivo del team. Ovviamente Lance Armstrong sarà capitano unico... Il giusto mix di corridori esperti e ragazzi più giovani, anche se - ad essere sinceri - questa RadioShack altro non sembra che una succursale dell' Astana. Come si comporterà la neonata formazione statunitense lo staremo a vedere nel corso della stagione 2010; per il momento, ed è già qualcosa, Johan Bruyneel, che della RadioShack sarà il direttore sportivo, ha diramato il roster ufficiale del team. Saranno 25 i corridori che affiancheranno il capitano unico della formazione, Lance Armstrong, atleti che provengono da 16 differenti Paesi per una squadra che si candida a essere come la più multi-etnica del panorama ciclistico. «E’ un team molto ben bilanciato - assicura Bruyneel - abbiamo corridori di esperienza e molti di loro hanno già lavorato con me in altri contesti. Insieme a questi atleti, vi saranno inoltre corridori più giovani, di talento, che sono sicuro cresceranno tantissimo in questa nuova formazione».Parlare di obiettivi quando in squadra si ha uno come Lance Armstrong sembra quasi superfluo, tuttavia Bruyneel non ha dubbi. Ci si concentrerà sul Tour de France: «Ovviamente la corsa francese sarà il nostro grande obiettivo, dovremo fare di tutto per sdebitarci con il nostro sponsor che tanto ha investito nel ciclismo in un periodo di questo tipo. Siamo una squadra costruita per le corse a tappe, anche se potremo comunque dire la nostra anche nelle gare di un giorno».Mentre scriviamo, gli atleti sono ancora in vacanza: il ritrovo è fissato per la seconda settimana di dicembre a Tucson, in Arizona.In quell’occasione vi sarà la conferenza stampa di presentazione del team, quindi la pianificazione per la stagione. Questa la lista dei 26 corridori della nuova RadioShack: Lance Armstrong (USA), Fumiyuki Beppu (JAP), Sam Bewley (NZL), Jani Brajkovic (SLO), Matthew Busche (USA), Ben Hermans (BEL), Chris Horner (USA), Daryl Impey (SAF), Markel Irizar (SPA), Andreas Klöden (GER), Levi Leipheimer (USA), Geoffroy Lequatre (FRA), Fuyu Li (CHI), Tiago Machado (POR), Jason McCartney (USA), Dmitriy Muravyev (KAZ), Sérgio Paulinho (POR), Yaroslav Popovych (UKR), Gregory Rast (SUI), Sébastien Rosseler (BEL), Ivan Rovny (RUS), José Luis Rubiera (SPA), Bjorn Selander (USA), Gert Steegmans (BEL), Tomas Vaitkus (LIT) & Haimar Zubeldia (SPA).
di SERGIO CONTI
Ufficializzato il roster della nuova RadioShack di Johan Bruyneel. «Abbiamo una squadra equilibrata», assicura il direttore sportivo del team. Ovviamente Lance Armstrong sarà capitano unico... Il giusto mix di corridori esperti e ragazzi più giovani, anche se - ad essere sinceri - questa RadioShack altro non sembra che una succursale dell' Astana. Come si comporterà la neonata formazione statunitense lo staremo a vedere nel corso della stagione 2010; per il momento, ed è già qualcosa, Johan Bruyneel, che della RadioShack sarà il direttore sportivo, ha diramato il roster ufficiale del team. Saranno 25 i corridori che affiancheranno il capitano unico della formazione, Lance Armstrong, atleti che provengono da 16 differenti Paesi per una squadra che si candida a essere come la più multi-etnica del panorama ciclistico. «E’ un team molto ben bilanciato - assicura Bruyneel - abbiamo corridori di esperienza e molti di loro hanno già lavorato con me in altri contesti. Insieme a questi atleti, vi saranno inoltre corridori più giovani, di talento, che sono sicuro cresceranno tantissimo in questa nuova formazione».Parlare di obiettivi quando in squadra si ha uno come Lance Armstrong sembra quasi superfluo, tuttavia Bruyneel non ha dubbi. Ci si concentrerà sul Tour de France: «Ovviamente la corsa francese sarà il nostro grande obiettivo, dovremo fare di tutto per sdebitarci con il nostro sponsor che tanto ha investito nel ciclismo in un periodo di questo tipo. Siamo una squadra costruita per le corse a tappe, anche se potremo comunque dire la nostra anche nelle gare di un giorno».Mentre scriviamo, gli atleti sono ancora in vacanza: il ritrovo è fissato per la seconda settimana di dicembre a Tucson, in Arizona.In quell’occasione vi sarà la conferenza stampa di presentazione del team, quindi la pianificazione per la stagione. Questa la lista dei 26 corridori della nuova RadioShack: Lance Armstrong (USA), Fumiyuki Beppu (JAP), Sam Bewley (NZL), Jani Brajkovic (SLO), Matthew Busche (USA), Ben Hermans (BEL), Chris Horner (USA), Daryl Impey (SAF), Markel Irizar (SPA), Andreas Klöden (GER), Levi Leipheimer (USA), Geoffroy Lequatre (FRA), Fuyu Li (CHI), Tiago Machado (POR), Jason McCartney (USA), Dmitriy Muravyev (KAZ), Sérgio Paulinho (POR), Yaroslav Popovych (UKR), Gregory Rast (SUI), Sébastien Rosseler (BEL), Ivan Rovny (RUS), José Luis Rubiera (SPA), Bjorn Selander (USA), Gert Steegmans (BEL), Tomas Vaitkus (LIT) & Haimar Zubeldia (SPA).
DAVIDE BABBONI UN PASSO ALLA VOLTA VERSO IL TRIONFO
di PAOLA MAURIZIO
Super 2009 per Davide Babboni (nella foto): vent’anni compiuti il 23 agosto scorso a Poznan, l’ alfiere della Canottieri Viareggio migliora gara dopo gara lavorando con dedizione spirito di sacrificio a completa disposizione del tecnico societario Lunardini e dei CT Baldacci e Polti. «Voglio subito ringraziare questi tre tecnici per la loro fiducia nei miei confronti: Lelio, Antonio e Giuseppe sono stati tutti e tre importanti nella mia crescita». Da Varese a Varese: dalla doppia vittoria alla Coupe de la Jeunesse al successo nella prima regata nazionale di Gran Fondo. «Sembra passato un secolo, invece sono solo poco più di due anni – prosegue Davide – Non mi aspettavo sinceramente questa progressione di risultati se consideriamo che sono stato il primo infortunato della nuova gestione tecnica: mi riferisco all’ernia che in primavera mi ha fermato per 10 giorni». Primo classificato under 23 nel singolo e nel doppio pesi leggeri (con Tommaso Sacchini) al primo appuntamento nazionale del 2009: il trampolino di lancio verso altri brillanti traguardi. «La convocazione per la prima prova di Coppa del Mondo del CT Universitario Paolo Dinardo ci ha messo di fronte a un impegno veramente delicato e difficile: io e Tommaso pensavamo di pagare lo scotto dell’esordio, invece ci siamo battuti bene raggiungendo incredibilmente la finale nel doppio pesi leggeri».Dal doppio al quattro nel giro di un mese e mezzo ed ecco la vittoria di Lucerna. «Daniele Gilardoni, Stefano Basalini e Franco Sancassani sono atleti di grande esperienza: gareggiare con loro ti aiuta sicuramente a migliorare e la gioia di essere premiati nel Tempio del Remo è davvero impagabile». Dalla Svizzera alla Repubblica Ceca: ecco Racice per un Mondiale under 23 da vivere di nuovo in doppio con Tommaso Sacchini. «Il mio compagno di barca non stava bene, temevamo per la finale e invece questa situazione di difficoltà ci ha caricato: abbiamo centrato una splendida medaglia di bronzo, sicuramente possiamo toglierci altre soddisfazioni nei prossimi due anni da Senior B». Ma non solo da Senior B, evidentemente: riserva a Poznan, la stagione 2009/2010 è iniziata con il piede giusto a Varese per il giovane vogatore di Viareggio. «Un passo alla volta, è bene partire alla grande ma sarà importante farsi trovare nuovamente pronti negli appuntamenti clou».
di PAOLA MAURIZIO
Super 2009 per Davide Babboni (nella foto): vent’anni compiuti il 23 agosto scorso a Poznan, l’ alfiere della Canottieri Viareggio migliora gara dopo gara lavorando con dedizione spirito di sacrificio a completa disposizione del tecnico societario Lunardini e dei CT Baldacci e Polti. «Voglio subito ringraziare questi tre tecnici per la loro fiducia nei miei confronti: Lelio, Antonio e Giuseppe sono stati tutti e tre importanti nella mia crescita». Da Varese a Varese: dalla doppia vittoria alla Coupe de la Jeunesse al successo nella prima regata nazionale di Gran Fondo. «Sembra passato un secolo, invece sono solo poco più di due anni – prosegue Davide – Non mi aspettavo sinceramente questa progressione di risultati se consideriamo che sono stato il primo infortunato della nuova gestione tecnica: mi riferisco all’ernia che in primavera mi ha fermato per 10 giorni». Primo classificato under 23 nel singolo e nel doppio pesi leggeri (con Tommaso Sacchini) al primo appuntamento nazionale del 2009: il trampolino di lancio verso altri brillanti traguardi. «La convocazione per la prima prova di Coppa del Mondo del CT Universitario Paolo Dinardo ci ha messo di fronte a un impegno veramente delicato e difficile: io e Tommaso pensavamo di pagare lo scotto dell’esordio, invece ci siamo battuti bene raggiungendo incredibilmente la finale nel doppio pesi leggeri».Dal doppio al quattro nel giro di un mese e mezzo ed ecco la vittoria di Lucerna. «Daniele Gilardoni, Stefano Basalini e Franco Sancassani sono atleti di grande esperienza: gareggiare con loro ti aiuta sicuramente a migliorare e la gioia di essere premiati nel Tempio del Remo è davvero impagabile». Dalla Svizzera alla Repubblica Ceca: ecco Racice per un Mondiale under 23 da vivere di nuovo in doppio con Tommaso Sacchini. «Il mio compagno di barca non stava bene, temevamo per la finale e invece questa situazione di difficoltà ci ha caricato: abbiamo centrato una splendida medaglia di bronzo, sicuramente possiamo toglierci altre soddisfazioni nei prossimi due anni da Senior B». Ma non solo da Senior B, evidentemente: riserva a Poznan, la stagione 2009/2010 è iniziata con il piede giusto a Varese per il giovane vogatore di Viareggio. «Un passo alla volta, è bene partire alla grande ma sarà importante farsi trovare nuovamente pronti negli appuntamenti clou».
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