PROCESSO RUBY: NO AL RINVIO SENTENZA ARRIVERÀ DOPO IL
VOTO
I giudici del processo Ruby hanno rigettato l'impedimento
degli avvocati di Berlusconi, Ghedini e Longo, entrambi candidati, uno alla
Camera e l'altro al Senato, ma hanno ridefinito il calendario delle udienze. In
questo modo, sia la requisitoria del pm Ilda Boccassini sia le arringhe dei
difensori che la sentenza, arriveranno a marzo, e quindi dopo il voto del 25
febbraio. Nicolò Ghedini, uno degli avvocati di Silvio Berlusconi, ha chiesto
di sospendere il processo Ruby fino a dopo il voto altrimenti lui, il suo
collega Piero Longo e lo stesso ex premier non possono occuparsi della campagna
elettorale. In apertura dell'udienza del processo in cui il Cavaliere è
accusato di concussione e prostituzione minorile, Ghedini ha fatto presente ai
giudici che anche lui e Longo sono candidati. Insomma, provano in tutti i modi
a rinviare: avevano chiesto, invano, lo stop per un presunto "legittimo
impedimento". La sentenza è comunque prevista per l'11 di marzo. Il
calendario al momento prevede il 28 gennaio l'audizione della mamma di Ruby,
l'11 febbraio la requisitoria, altre udienze il 4 e dell'11 marzo. I giudici
hanno detto no perché superflui a cinque testimoni (tra cui George Clooney e il
calciatore del Real Madrid Ronaldo) su sei chiesti dalla difesa. I giudici, che
la scorsa settimana avevano deciso di non sospendere il dibattimento per la
campagna elettorale, hanno proposto ai pm di rinviare la loro requisitoria al 4
marzo, dopo il voto. Il procuratore aggiunto Ilda Boccassini si è opposta, ha
spiegato al collegio, presieduto da Giulia Turri, di non avere bisogno di altro
tempo per riflettere e di non ritenere giusto che «il peso eccessivo» di un
rinvio debba gravare sulla procura. «In passato nel 2001, nel 2006, nel 2010 i
processi a Silvio Berlusconi sono sempre stati sospesi in occasione della
campagna elettorale con il parere favorevole della Procura della Repubblica.
Ora no e questo è molto grave. Il Tribunale nel caso decidesse di andare avanti
si assumerebbe le sue responsabilità», ha insistito il legale nell'udienza in
corso. «È aperta la campagna elettorale - ha affermato Ghedini - e stamattina
saremo dovuti essere a una riunione per il coordinamento di questa, nella quale
conta il voto di lista e, se non si raggiunge un determinato quorum di voti,
nessuno viene eletto». Ghedini si è definito «molto amareggiato» perché,
nell'ambito di una «leale collaborazione col tribunale, “non si senta
l'esigenza di consentire ai parlamentari uscenti di contribuire alla campagna
elettorale. O facciamo campagna elettorale o ci occupiamo dei processi - ha
insistito il difensore di Berlusconi - certo si può rinunciare al mandato
perché nessuno è indispensabile e valutare se nella sede di Milano si possa
fare ancora questo processo, valutando anche che in Corte d'appello si vuole
fare la requisitoria del processo Mediaset prima delle elezioni”. Se il
tribunale non dovesse accogliere ancora, come già accaduto in passato, la
richiesta di sospendere il processo, «valuteremo il da farsi», ha aggiunto
Ghedini. Una delle mosse possibile sarebbe rinunciare al mandato di avvocato
che significherebbe attendere la nomina di un sostituto e quindi far
trascorrere il tempo. «Crediamo francamente che un mese di rinvio, con la sospensione
della prescrizione, sia una cosa non perniciosa per i tempi del processo», ha
concluso Ghedini davanti ai giudici. p.c.m.s.r.d.c.