sabato 18 settembre 2010

BUFERA PDL, MICCICHÉ DICE ADDIO:"MA A ROMA FEDELI A BERLUSCONI"
Il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio annuncia il "Partito del Popolo siciliano". Poi attacca La Russa: "Un violento e fascista"


Nuova grana nella maggioranza per Berlusconi. Gianfranco Miccichè lascia il Pdl per fondare un nuovo partito, quello del popolo siciliano. Un "addio" accompagnato dall’attacco ad uno dei coordinatori del Popolo delle libertà, Ignazio La Russa: «È volgare e violento. Un fascista autentico. Il partito è nelle sue mani». L'annuncio del sottosegretario alla Presidenza del Consiglio è affidato ad un’intervista al Corriere della Sera: «Domani battezziamo il gruppo autonomo in Consiglio regionale», fa sapere, anticipando che a seguirlo nella nuova "avventura" sono «sei deputati regionali sicuri e stanno per diventare di più». Miccichè è convinto che la nuova formazione alle prossime elezioni in Sicilia può «prendere il 20%: metà dell’elettorato Pdl, che era al 40». Miccichè, che fu promotore di Forza Italia in Sicilia ed è stato l’artefice del trionfo siciliano del centrodestra sull’isola nel 2001 (61 seggi a 0), spiega di essere «più berlusconiano di Berlusconi: non lo tradirò mai». «Sto facendo un favore a Berlusconi e alla Lega», sostiene, spiegando che il suo progetto punta a far nascere «il vero "partito del Sud"», in modo da «levare a Fini e Casini la possibilità di pescare nel Mezzogiorno». Quanto al nuovo governo siciliano al quale sta lavorando Lombardo, Miccichè dice: «Io col Pd nè ora nè mai». E ancora: «Lombardo probabilmente resterà fuori dalle inchieste giudiziarie, ma attorno a lui molti saranno coinvolti. A quel punto, Bersani che dirà?». Sulle ragioni che lo spingono a tale passo, Miccichè sostiene che il Pdl attuale è incompatibile con i siciliani e «io sono incompatibile con Ignazio La Russa». Il Pdl, attacca il sottosegretario, «è nelle sue mani. Verdini e Bondi sono brave persone, lui conosce la politica. Mio padre non mi avrebbe permesso di invitarlo a cena», perchè «è volgare e violento. Un fascista autentico». Micciché ha poi chiarito alcuni passaggi dell’intervista nel suo blog: «In Sicilia nascerà il Partito del Popolo Siciliano, a Roma col Pdl». «È arrivato il momento di rendere concreto il nostro lavoro degli ultimi due anni. Abbiamo il dovere - sostiene Miccichè - di fare qualcosa per la nostra Sicilia e per tutto il Sud Italia». «L’intervista al Corriere, pur essendo corretta, mette insieme due frasi, entrambe vere, ma non una conseguenza dell’altra: lascio il PdL per dedicarmi interamente alla Sicilia e al Sud e non perchè il partito è in mano al ministro La Russa», spiega Micciché. «Non chiederò a nessuno di uscire dai gruppi del Pdl di Camera e Senato - aggiunge - Berlusconi non ha assolutamente nulla di cui trattare con me, non ha neanche bisogno di chiedermelo, perchè sa che la mia posizione è del tutto diversa da quella di chi ha fatto altre scelte, sa che sono più berlusconiano di lui. In Parlamento noi siamo nel Pdl e ci restiamo. In Sicilia facciamo il »Partito del popolo siciliano«, perchè convinti che sia la strada giusta per quella rivoluzione siciliana che non si è ancora compiuta, anzi non è nemmeno cominciata». «Facciamo il partito solo nell’interesse del popolo siciliano» il sottosegretario con delega al Cipe.
Contatore visite gratuitoAggregatore notizie RSS