GRILLO PUNTA A CHIUDERE L'UNITÀ «FA PROPAGANDA CONTRO DI
ME»
Per vent’anni l’Unità ha subito attacchi mirati e
pesantissimi da Silvio Berlusconi, o è stata bollata come «giornale omicida» da
Giuliano Ferrara, ora ci pensa Beppe Grillo a pretendere nel suo comizio
virtuale che il nostro giornale muoia: «Stiamo mantenendo con i soldi pubblici
un progetto editoriale di propaganda», attacca il leader Cinque stelle.
Comunicati della Nie e del Cdr- Non è una novità, commenta il nostro direttore
sul sito del quotidiano: «Grillo non è il primo che vuole la chiusura de
l’Unità. L’hanno preceduto altri, tra i quali, guarda caso, anche Silvio
Berlusconi», ma al leader M5S Claudio Sardo riconosce «un primato: nemmeno
Berlusconi avrebbe avuto il coraggio di proporre un prolungamento del governo
Monti». «Finanziamo un giornale di propaganda», titolava ieri il blog di
Grillo. Nel testo i (presunti) conti del quotidiano, certamente in difficoltà
come la gran parte dell’ editoria italiana: «L’Unità è in rosso per circa 3,5 milioni
di euro. Ha subito una perdita di 4,3 milioni del 2011. Lo stesso anno ha
ricevuto 3,709 milioni di euro di contributi pubblici, 5,267 milioni di euro
per l’anno 2010. Ha un debito che a fine 2011 era di 21,22 milioni di euro: dei
quali più di 8 nei confronti dei fornitori». Conti e dati duramente contestati
dall’ azienda. «Ci dicano dove li hanno presi», risponde Giovanni Rossi,
presidente della Federazione della Stampa. Poi Grillo lancia l’amo adatto al
suo elettorato web: «Stiamo mantenendo con i soldi di tutti i contribuenti un
progetto editoriale di propaganda. La prima pagina de l’Unità di oggi lo
testimonia e in rete è stata inizialmente scambiata per un fotomontaggio:
“Patto Grillo-Berlusconi: fermare il cambiamento’”». Già, perché il comico (o
ex comico) che fa della democrazia diretta e delle libere espressioni il suo
credo, salvo cancellare i commenti sgraditi, non ha mandato giù la prima pagina
di ieri de l’Unità: nella foto Berlusconi e Grillo; il titolo, dai toni forti
dopo il colloquio di Bersani con i capigruppo M5S e la coincidenza con le
pretese dell’ex premier è, appunto, «Patto Grillo-Berlusconi: fermare il
cambiamento». Il senso è spiegato nell’editoriale di Pietro Sparato,
vicedirettore: «L’inedito asse tra Grillo e Berlusconi sembra sbarrare al
tentativo di Bersani». Ma il leader 5 stelle invece di replicare alla critica,
vuole zittire chi lo critica. Il comitato di redazione del nostro giornale ha
fatto presente che «l’Unità non ha taciuto sotto il fascismo o al tempo dei
quotidiani attacchi di Berlusconi e non lo farà oggi». I giornalisti spiegano
come la testata sia «penalizzata dalla raccolta pubblicitaria e in un regime di
mercato distorto dall’assenza di leggi che tutelino la libera concorrenza»,
ricevendo i finanziamenti pubblici all’editoria che «esistono in tutti i paesi
democratici» e che sono stati fortemente ridotti, così da portare alla chiusura
molte testate, soprattutto di sinistra. Fondi pubblici erogati per garantire la
libertà di stampa e di informazione e il pluralismo riconosciuti come «valori
fondanti» dalla Costituzione italiana, dalla Dichiarazione universale dei
diritti dell`uomo e dalla Carta dei Diritti Fondamentali dell’Unione Europea.
«Grillo deve imparare ad accettare critiche e polemiche», commenta con l’Unità
Giovanni Rossi della Fnsi, «non può farle solo lui verso gli altri, quindi deve
capire che anche gli altri possono criticare le sue posizioni. In democrazia
funziona così». Questo come principio generale. In particolare, sull’attacco
diretto al nostro giornale, il presidente della Fnsi afferma che «è un giornale
vero, non è un’iniziativa fasulla fatta per drenare fondi del finanziamento
pubblico», come è avvenuto per testate fantasma, con redazioni inesistenti.
L’Unità, prosegue Rossi, è «un giornale che esprime un’opinione, una posizione
politica, secondo un diritto costituzionale che deve essere garantito, in nome
del pluralismo che deve, al di là delle opinioni di Grillo, continuare a
caratterizzare questo Paese». Tra l’altro Giovanni Rossi fa presente che «come
Fnsi abbiamo più volte avanzato proposte per una riforma che renda più
trasparente il finanziamento pubblico all’editoria proposte che i colleghi de
l’Unità, come di tanti altri giornali, hanno sempre sostenuto». Ma sul blog di
Grillo sono molti i commenti critici e nel pomeriggio la questione sparisce.
Così Marco Tosi scrive a Beppe: «Guarda che assieme ai rimborsi elettorali
Bersani ha più volte dichiarato di voler eliminare anche quelli ai giornali!
Comunque il titolo è vero! Se volete il cambiamento votate la fiducia e
iniziate a proporre disegni di legge». Duro anche Alessio Perini. «Perché caro
Grillo potresti dimostrare il contrario...» da ciò che ha detto l’Unità, «chi
ti vota più... stai riconsegnando il paese in mano ad un criminale. Nella
migliore delle ipotesi un suo uomo andrà al Quirinale». Perché sono molti a
rimproverare al leader M5S: «Fai risorgere Berlusconi». m.r.c.p.d.s.