ADDIO A LUCIO DALLA, DOMENICA I FUNERALI NEL GIORNO DEL SUO COMPLEANNO
Il corpo arriva a Bologna tra gli applausi. Domani Camera
Ardente a Palazzo D'accursio. Le esequie a Piazza Maggiore, Il 4 Marzo, Quando
avrebbe compiuto 69 anni. Lutto Cittadino, Posticipata La Partita Del Bologna.
La Cei: No a funerale spettacolo
di Paola Maurizio
BOLOGNA- Il funerale di Lucio Dalla si svolgerà
domenica, nel giorno del suo compleanno, nella basilica di San Petronio di
Piazza Maggiore a Bologna, alle 14,30. La camera ardente sarà allestita domani,
dalle 9.30, nel cortile d'onore di Palazzo d'Accursio, il palazzo comunale che
si affaccia sempre su piazza Maggiore per permettere ai fan, agli amici e ai
cittadini di rendere omaggio al cantautore bolognese. E' stato dichiarato il
lutto cittadino e, per permettere ai bolognesi di partecipare ai funerali, è
stata posticipata alle 18.30 la partita Bologna-Novara, prevista per le 15.La
veglia ieri un gruppo di amici tra cui il cantante Ron e stretti collaboratori
di Lucio Dalla hanno vegliato per tutta la notte la salma dell'artista. Il
corpo si trovava nella cappella Saint-Roch, nel centro storico di Losanna, dove
è stata trasferita dall'hotel Plaza di Montreux poche ore dopo il decesso. Poi
questa mattina il feretro è partito per Bologna, salutato da alcuni fan con
baci e lanci di fiori.Applausi all'arrivo del corpo. Il corpo di Dalla è
arrivato alle 18.15 e attraversando la sua piazza Maggiore ha raggiunto la
vicinissima casa di via D'Azeglio. Il carro funebre è stato accolto da un lungo
applauso delle tante persone presenti ad aspettarlo. A seguirlo la sua Porsche
gialla. Casa sua a Bologna. E' diventata un tappeto di fiori e biglietti di
ricordo l'entrata dell'abitazione di Lucio Dalla in via d'Azeglio a Bologna.
Per tutta la mattina è stato incessante il pellegrinaggio dei bolognesi per
rendere omaggio a uno dei concittadini più amati. Qualcuno ha lasciato anche
due sciarpe del Bologna e della Virtus Pallacanestro, le due grandi passioni
sportive di Dalla. Nei bar vicino alla casa si ascolta solo la sua musica e nei
negozi, come in strada, non si parla d'altro. Nei tanti biglietti di ricordo
fioccano le citazioni delle canzoni più famose, da L'anno che verrà a Piazza
Grande. Ci sono anche tre lumini e un'immagine sacra: «Caro amico di tutti, la
tua voce ci accompagna ancora!!!». Ma l'omaggio più intimo è nascosto sotto
altri biglietti sotto il balcone di casa Dalla, in piazza dei Celestini: Dal
Grondaia 1966 al Ca.Ba.Ma.Da.Pi. ciao Lucio dove vaì, firmato il tuo primo pianista.Bandiera
a mezz'asta. La bandiera del Comune di Bologna issata a mezz'asta sulla
facciata di Palazzo d'Accursio. Questo per il momento il segno di lutto che
caratterizza l'assolata piazza Maggiore, a due passi dalla casa di Lucio Dalla.
Sulla piazza i soliti studenti e bolognesi a passeggio, ma anche alcune
telecamere piazzate all'ingresso del cortile d'onore di Palazzo d'Accursio dove
sono già in corso i preparativi per allestire la camera ardente, che rimarrà
aperta finché ci sarà gente. Per domenica è stato dichiarato il lutto
cittadino. Lo ha annunciato in una nota il sindaco Virginio Merola: «Ci saranno
i rintocchi della campana dell'Arengo in concomitanza con la partenza del
feretro dal Palazzo Comunale. Nella tarda serata di oggi esporremo da Palazzo
d'Accursio un'immagine di Lucio Dalla recante la scritta "Ciao Lucio"
e a partire da domani saranno trasmesse le canzoni di Lucio Dalla in Piazza
Maggiore, la sua Piazza Grande», ha spiegato ancora Merola, rimarcando che «la
scomparsa di Lucio è una perdita per tutto il mondo della cultura, pertanto
credo sia giusto mettere a disposizione la città per ricordarlo ogni 4 marzo, e
che sia la comunità degli artisti a decidere modalità e forme». Bologna
ricorderà Lucio ogni 4 marzo. Un concerto tributo con i cantanti compagni e
amici di una carriera. È l'idea che piace di più all'assessore della cultura di
Bologna, Alberto Ronchi, per ricordare Lucio Dalla: «Sarebbe un modo molto
bello, anche se non è di facile organizzazione», ha spiegato, sottolineando «che
ci penseremo, ma senza fretta e non domani». Il luogo sarebbe ovviamente Piazza
Grande, ovvero piazza Maggiore. Intitolazione di una strada «Intitolare una
strada o una piazza a Lucio Dalla per ora non si può. La Prefettura di Bologna,
infatti, ha chiesto da tempo al Comune di rispettare i termini di legge, ovvero
dieci anni dalla scomparsa», ha proseguito Ronchi che in giunta si occupa anche
delle proposte di toponomastica (recentemente, vista la sua passione per il
rock, ha dato l'ok per l'intitolazione di una strada a Frank Zappa). Dunque, ha
aggiunto, «le richieste di intitolazione sono fondate, ma ci sono tanti modi
per ricordare un artista come Lucio». Tra questi, Ronchi ha apprezzato l'idea
degli amici di sonorizzare via d'Azeglio con le sue canzoni: «Non so quanto sia
di facile realizzazione, ma è una cosa originale e da valutare».L'invito della
Cei a tenere bassi i toni. Il funerale non è uno spettacolo, non deve solo
«esaltare» la figura del defunto. E, ha detto oggi mons. Alceste Catella,
vescovo di Casale Monferrato e presidente della Commissione Cei per la
Liturgia, «spero che nel funerale di Lucio Dalla non vengano messi dischi con
le sue canzoni. Dopo di che, noi non abbiamo i carabinieri per andare a
impedirlo». Del tema si è parlato oggi in una conferenza stampa della Cei in
cui veniva presentata la nuova edizione italiana del «Rito delle Esequie».No
telecamere. Su indicazione della famiglia, le telecamere non saranno ammesse ai
funerali. Al momento non sono quindi previste nemmeno riprese che possano
consentire la trasmissione della messa sui maxischermi in piazza Maggiore o in
televisione. Stella del jazz accanto a Chet Baker. In via Orefici, la walk of
fame del jazz inaugurata nei mesi scorsi a Bologna con una stella dedicata a
Chet Baker, la prossima stella sarà dedicata a Lucio Dalla. Lo ha annunciato il
sindaco di Bologna Virginio Merola. Quando era poco più di un ragazzino Dalla,
già virtuoso del clarinetto, ha suonato in diverse occasioni insieme al
leggendario trombettista, che all'epoca viveva a Bologna. La notizia che ha
sconvolto il mondo della musica Lucio Dalla è morto ieri, stroncato da un
infarto a Montreaux, in Svizzera, dove si trovava per una serie di concerti. Il
4 marzo avrebbe compiuto 69 anni. Una perdita enorme per la musica e l'arte
italiana. Dalla era stato protagonista anche nell'ultimo Festival di Sanremo,
dove era tornato anche per l'amicizia con il conduttore Gianni Morandi a
quarant'anni dall'ultima partecipazione, accompagnando il giovane cantautore
Pierdavide Carone con il brano Nanì, del quale era anche co-autore. Mito della
musica italiana. Con Dalla se ne va una stella di prima grandezza della musica
e dell'arte italiana, un artista finissimo di incredibili capacità canore. Una
perdita enorme. Una carriera quella di Lucio Dalla davvero strardinaria, ricca
di clamorosi successi che hanno accompagnato mezzo secolo della storia musicale
italiana. Da «L'anno che verrà» a «Anna e Marco», da «4 marzo 1943» a «Caruso»
che quasi temeva di cantare, da «Futura» a «Piazza Grande», da «Ma come fanno i
marinai» a «Attenti al lupo», da «Nuvolari» a «Com'è profondo il mare» da «Se
io fossi un angelo» a «Banana Republic» con Francesco De Gregori, insieme al
quale aveva recentemente ricreato un sodalizio con un fortunatissimo tour.Ricostruzione
della morte. «Abbiamo una ricostruzione non precisissima di quanto accaduto.
Quello che è certo è che il primo a trovare Lucio morto a terra è stato Marco
Alemanno, suo corista e collaboratore, che era in una stanza comunicante». È il
racconto di Eugenio D'Andrea, avvocato di Dalla. «Sentendo un rumore il ragazzo
si è avvicinato, accorgendosi che Dalla era caduto a terra. Ha provato a
soccorrerlo ed a chiedere aiuto ma, quando gli è stato fatto il massaggio
cardiaco, era già troppo tardi. Poi è arrivato subito anche un altro assistente
di Lucio, in tour con lui a Montreux». D'Andrea è molto scosso: «Ho parlato
l'ultima volta con Lucio poco prima che morisse - aggiunge - e stava bene. Poi
è andato a fare colazione e, tornando in camera, ha fatto anche una piccola
riunione di lavoro sul terrazzo». Mercoledì sera applaudito a Montreaux. Lucio
Dalla era «in perfetta salute» mercoledì sera durante il concerto dato
all'Auditorium Stravinky di Montreux: il pubblico lo ha «applaudito a lungo» ed
è stato uno «spettacolo molto bello», ha detto il direttore della stagione
culturale a Montreux Pascal Pellegrino. «Non vi era alcun segno di stanchezza o
un segnale che non fosse in forma», ha raccontato. Il cantante «ha scherzato,
parlato un pò in francese, in italiano» e dopo lo spettacolo (cominciato un pò
in ritardo verso le 20 e 30 e durato un pò più di due ore) ha anche
chiacchierato con alcuni fan, ha detto Pellegrino. «Siamo sconvolti e sotto
shock per la terribile notizia», ha aggiunto. Il ricordo di amici, colleghi e
della sua città. Saputa la notizia della morte immediatamente sono arrivatii
commenti e i ricordi dei più grandi artisti italiani, del mondo della politica,
dello sport e del cinema. La sua città Bologna lo piange, ma anche Milano (cui
dedicò uno splendido brano) e Napoli (in napoletano cantò Caruso) sono in
lutto. «È morto il lupo più buono d'Italia». «Ciao Lucio, un altro angelo che
porta l'ombra delle due torri». «Lucio te vogliamo bene assaje, è una catena
ormai. Un bacio da Napoli». Sono alcuni dei biglietti lasciati sotto la casa di
Lucio Dalla in via d'Azeglio a Bologna. Altre persone hanno lasciato anche dei
fiori: una gerbera, una rosa blu e un mazzo intero con la citazione più famosa
di Piazza Grande, «Lenzuola bianche per coprirci non ne ho...». In un altro
biglietto, una persona ha scritto: «Quanta gente qui sotto la tua casa, quante
le persone che qui ti salutano, che passano e ti ringraziano. Le tue finestre
sono chiuse, ma il cuore di tutti è aperto per te. Ti vogliamo bene, grazie
Lucio». Con l'andare del pomeriggio molte persone si sono fermate davanti al
portone al numero 15. Emozionati anche i vicini: «Non importa con chi stesse
parlando, se un giornalista o un collega famoso. Quando ti incontrava aveva
sempre una parola sincera per tutti. Ci mancherà moltissimo», è il ricordo di
Franca, sua vicina di pianerottolo. I suoi fans si mobilitano per dedicargli un
angolo di piazza Grande, cuore della Bologna che con le sue canzoni ha reso
famoso nel mondo. La sua ironia sulla morte. «La morte? E' solo l'inizio del
secondo tempo», amava ripetere con ironia Lucio Dalla che sembrava non
temerel'ultimo passo. E un altro episodio dimostra il suo disincanto: era il
2009, Lucio Dalla sedeva negli studi di Leitv dove si stava registrando "Scusi
lei è favorevole o contrario?". La conduttrice, Maria Latella, chiese:
«Che cosa pensa dei politici che partecipano ai funerali di Stato?». Dalla
rispose senza esitazioni e con la ben nota ironia: «Esibiscono tanta di quella
noia. Potrebbero evitare». Lo conduttrice insistette dicendo «lo sa che
comunque al suo funerale verranno. Qualcuno di loro se ne uscirà dicendo:
'Lucio Dalla è stata la colonna sonora della nostra vità» e Dalla rise,
chiudendo l'intervista con una battuta: «Questa sì è una buona ragione per non
morire».Genio creativo più di 600 canzoni. «Con Lucio Dalla scompare un maestro
della musica italiana, un artista caro a tante generazioni, un compositore e
interprete che ha rappresentato la vena migliore della nostra canzone». Lo
ricorda la Siae, alla quale Dalla era iscritto dal 1966, sottolineando che i
suoi straordinari successi «continuano ad emozionare e fare proseliti». Ne ha
scritte più di 600 di canzoni, conta la Società degli autori e degli editori,
«in una carriera cominciata con le tinte del jazz nel 1964 e passata poi
attraverso diversi periodi, quello poetico con Roberto Roversi, quello
cantautorale nei leggendari tour da solo o con Francesco De Gregori, quello
multimediale con Tosca, amore disperato e Pierino e il lupo». Sono poco meno di
cinquanta gli anni di attività di Lucio Dalla, continua la Società, «artista a
tutto tondo di enorme sensibilità»Su Itunes la sua musica è in vetta. A poche
ore dalla notizia della morte di Lucio Dalla, la sua musica è già in vetta ad
iTunes. Tra gli album le raccolte The best of Lucio Dalla e 12000 lune sono
balzate rispettivamente al primo e al secondo posto, è al settimo c'è Lucio
Dalla, l'album del 1979 che contiene brani come Anna e Marco e L'anno che
verrà. Tra i singoli, per ora, guardando solo alle prime venti, il cantautore è
terzo con Caruso, 11/o con 4 marzo 1943, 12/o con Nanì, il brano presentato a
Sanremo con Pierdavide Carone, 17/0 con Piazza grande, 18/o con Canzone e 19/o
con un'altra versione di Caruso.Carriera unica: dagli inizi fino a Nanì.
Nato a Bologna il 4 marzo 1943 (celeberrima la sua omonima
canzone, tratta da un testo della poetessa Paola Pallottino, che gli valse il
terzo posto assoluto proprio sul palco dell'Ariston nel 1971), Lucio ha
sfiorato i 50 anni di carriera artistica. Nato come musicista jazz, esordì con
il gruppo Gli idoli, con i quali incise il suo primo album, intitolato 1999,
pubblicato nel 1966. Nello stesso anno esordì a Sanremo con un brano
dell'album, ''Quand'ero soldato e Paff....bum!''. A Sanremo, Dalla fece ritorno
l'anno seguente, con ''Bisogna saper perdere'', abbinato con i Rokes di Shel
Shapiro. Proprio quello, il 1967, fu anche l'anno del suicidio di Luigi Tenco,
che collaborò con Dalla per uno dei testi del primo disco, ''Mondo di uomini'',
e con cui il cantautore aveva stretto amicizia. Dal 1973, Dalla inizia una
collaborazione col poeta bolognese Roberto Roversi, che durò quattro anni e che
la critica definì come fondamentali per la musica italiana. Dall'importante
sodalizio uscirono album come ''Anidride solforosa''; nel 1976 però, il
sodalizio si incrinò quando Lucio concepì ''Il futuro dell'automobile e altre
storie'', uno spettacolo teatrale trasmesso anche dalla Rai. Nel 1975 inizia
un'importantissima fase che consacra Lucio Dalla alla musica d'autore italiana.
A partire dalla collaborazione con De Gregori, con il quale l'anno precedente
tenne alcuni concerti, insieme ad Antonello Venditti e Maria Monti e da cui fu
tratto il disco dal vivo Bologna 2 settembre 1974. I due scrissero insieme la musica
per "Pablo", che De Gregori inserì in "Rimmel". Da qui,
l'ascesa di Lucio Dalla nell'Olimpo dei più grandi. da "Com'è profondo il
mare" del 1977 ad un album ancora più di successo, "1979", che
include successi come "Anna e Marco", "L'ultima luna",
"L'anno che verrà". Nel 1988 Lucio Dalla inizia un'altra grandissima,
importante collaborazione con Gianni Morandi, che da inizio ad una vivida fase
della sua carriera. Il duetto crea l'album "DallaMorandi", disco (con
inediti scritti da Mogol, Mario Lavezzi, Battiato, Stadio e Ron) e lunghissimo
tour (anche all'estero) nel quale i due miti della musica italiana,
accompagnati (per l'ultima volta) dagli Stadio interpretano ciascuno i brani
dell'altro in uno scambio in cui raccontano la loro storia e incantano il
foltissimo pubblico. Negli anni '90 il cantautore bolognese abbandona gli
istrionismi e inizia a guardare ai giovani con sempre più interesse,
dinmostrando una modernità musicale ed umana di grande spessore. Da
"Attenti al lupo" con Ron a "Canzone" con Samuele Bersani,
a Cesare Cremonini, Biagio Antonacci, Vasco Rossi, Enzo Iacchetti, Carmen
Consoli, Tosca: tutti vogliono collaborare con il suo talento e la sua
sensibilità. Il 7 luglio 2008 il cantautore bolognese presenta l'inno ufficiale
della squadra olimpica italiana, intitolato "Un uomo solo può vincere il
mondo" ed appositamente composto per i Giochi di Pechino. Il 22 marzo 2010
conduce insieme a Francesco De Gregori la nuova trasmissione televisiva di Rai
2, intitolata "Due", durante la quale i cantanti si esibiscono
singolarmente ed in duetto in cover e brani del loro repertorio. Il tour
continua per tutto il 2010 e buona parte del 2011. Quest'anno, come in un
ideale passaggio di testimone, Dalla è tornato al Festival di Sanremo a
quarant'anni dall'ultima partecipazione, accompagnando il giovane cantautore
Pierdavide Carone con il brano "Nani", del quale è anche co-autore.
Un'ultima poesia prima di lasciare, tradito dal cuore, questo mondo cui ha
regalato emozioni intense e durature.